Personalmente trovo sbagliata la rimozione del presepe o degli abbobbi natalizi nelle scuole, simile a quella tanto e più discussa del crocifisso. Anche se lo si fa per educare al rispetto religioso, bisogna ricordare che l'intolleranza religiosa è qualcosa che nasce da dentro e che si può essere intolleranti anche senza fare il presepe, o esibire il crocifisso o altri simboli religiosi. La rimozione dei simboli religiosi non comporta un'automatica rimozione dell'intolleranza, nè è detto che la favorisca. Anzi, molto più facilmente dà adito a reazioni rancorose che fomentano il conflitto, come abbiamo appena visto leggendo le dichiarazioni di Salvini. Seconda di poi, siamo sicuri che a mostrare intolleranza e a mancare di rispetto sia unicamente chi esibisce i simboli del proprio credo? Non lo sarà piuttosto anche chi dice di sentirsi disturbato o mancato di rispetto alla vista di quei simboli che appartengono ad una religione che non è la sua?
Personalmente preferirei una scuola addobbata secondo tante tradizioni diverse, piuttosto che una triste scuola laica mai addobbata per timore di offendere gl'intolleranti di una parte e dell'altra. Abituandosi a vedere che tanti culti diversi convivono, vengono liberamente professati e normalmente festeggiati a fianco di altri, i bambini verrebbero su con un sentire naturale e spontaneo di fratellanza e di rispetto reciproco, cosa che invece non può certo avvenire se si reprimono forzatamente i simboli religiosi e le manifestazioni esteriori della propria spiritualità, cosa che insegna loro che il sentire spirituale è qualcosa che genera attriti e che quindi va represso e censurato.
Rispetto della libertà religiosa non dovrebbe significare laicismo coatto, ma che ognuno sia libero di professare il suo credo, mostrando i simboli religiosi che gli appartengono, senza per questo essere discriminato da chi non la pensa come lui e senza, soprattutto, che sia lui ad opporsi alla libera manifestazione della spiritualità degli altri.
Poi, secondo me, più che dare importanza al presepe in sè per sè, bisognerebbe considerare piuttosto cosa simboleggia quel presepe e con quale spirito andrebbe fatto. Questo porta a considerare che l'essenza del Cristianesimo sta nei suoi valori e nella sua morale di vita e non soltanto nelle sue manifestazioni simboliche esteriori.
Ecco perchè, secondo me, a notizie come questa della rimozione del presepe dalle scuole, anzichè arrabbiandosi e gridando al terrorismo religioso come ha fatto Salvini, un cristiano dovrebbe reagire mostrando ancora più amore e fratellanza verso chi, non pensandola come lui, ha fatto in modo che rinunciasse ad una parte della sua spiritualità. Bisognerebbe cioè applicare ciò che già prevede l'insegnamento evangelico: il porgere l'altra guancia. Vuoi portarmi via il mantello? Ecco, prendilo, ti dò insieme anche la tunica. Questa sarebbe una lezione formidabile di morale cristiana, una lezione in grado di ammorbidire il cuore dell'oppositore più indurito, ma ahimè, è molto più facile arrabbiarsi e voler restituire pan per focaccia e male per male, piuttosto che amare il proprio "nemico".