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00mercoledì 20 aprile 2005 18:37
“1912”
A Salvatore Quasimodo
N.d.A.: Nel millenovecentododici Franco Belugi decise di tradurre una poesia di Saffo dal greco… quello che segue è la sua traduzione!
“Ad Afrodite”
O mia Afrodite dal simulacro
Colmo di fiori, tu che non hai morte,
Figlia di Zeus, tu che intrecci inganni,
O domatrice, ti supplico,
Non forzare l’anima mia
Con affanni né con dolore;
Ma qui vieni. Altra volta la mia voce
Udendo di lontano la preghiera
Ascoltasti, e lasciata la casa del padre
Sul carro d’oro venisti.
Leggiadri veloci uccelli
Sulla nera terra ti portarono,
Dense agitando le ali per l’aria celeste.
E subito giunsero. E tu, o beata,
Sorridendo nell’immortale volto
Chiedesti del mio nuovo patire,
E che cosa un’altra volta invocavo,
E che più desideravo
Nell’inquieta anima mia.
“Chi vuoi che Péito spinga al tuo amore,
O Saffo? Chi ti offende?
Chi ora ti fugge, presto t’inseguirà,
Chi non ti ama, pure contro voglia,
Presto ti amerà.”
Vieni a me anche ora;
Liberami dai tormenti,
Avvenga ciò che l’anima mia vuole:
Aiutami, Afrodite.