-Capitolo quarantanovesimo-

-Capitolo quarantanovesimo-


-MALESSERE INTERIORE- e sei arrivato al punto di non voler capire il mondo… sinceramente ormai non vuoi capire più nulla…sei profondamente e totalmente triste, il rimorso e il pentimento ti stanno, come se fosse un tumore, mangiando dentro… adesso senti quanto e sporca e nera la tua anima… l’omicidio, lo scavalcamento sociale… tutto ciò che hai fatto fin’ora è male e solamente ora te né rendi conto… non puoi far altro che continuare a rendertene conto!
E hai un nuovo terribile attacco… svieni in cucina e sei portato d’urgenza tramite un ambulanza in un ospedale per delle ennesime visite ed è proprio in quest’ospedale che vieni a contatto con la pura e terribile verità sulle tue condizioni fisiche, quelle mentali sono una tua personale verità e nessuno potrà mai saperlo… il tumore ti sta rapidamente mangiando dentro… dei dottorini con un rammarico talmente falso da sembrare quasi vero t’annunciano che ti rimangono ventitré giorni di vita (sempre grosso modo visto che potresti morire domani come tra ventiquattro giorni!) e questa semplice frase nella tua mente prende il sopravento… adesso sei ufficialmente un cadavere che cammina, un morto che ancora non lo sa d’essere morto… non sei più te stesso ma un involucro bianco, smorto e terribilmente magro con dentro il più lucido e bianco nulla… non piangi, prendi la cosa con estrema filosofia o almeno è ciò che fai vedere davanti ai dottori che ti hanno visitato… e torni a casa tua e guardi per ciò che rimane del pomeriggio la busta macchiata e unta e il biglietto anch’essi unto e macchiato al suo interno… t’accorgi finalmente che non hai più speranze ed è qui in questo preciso momento idilliaco che ti metti a piangere come un bambino a cui hanno rotto un giocattolo appena comprato… se prima eri solo adesso lo sei maggiormente… adesso non hai più nulla a cui appigliarti per sopravivere psicologicamente alla tua morte fisica… sei un semplice involucro vuoto e smorto… piangi per tutta la notte!