-Capitolo sessantunesimo-

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n9p
00martedì 19 aprile 2005 19:09
-Capitolo sessantunesimo-


-DOTTORE- “Oltre ad essere il medico curante del paziente in questione sono anche alla mia prima esperienza per quanto concerne la malattia che sta distruggendo dall’interno il paziente in questione… dopo che il precedente (e luminare!) collega è dovuto andare in pensione sono subentrato io che all’epoca del suo pensionamento ero già abbastanza affermato nonostante la mia giovane età, il paziente in questione è in assoluto il mio primo paziente con un tumore e lasciatevelo dire se tutti i paziente con un tumore sono tutti come il paziente in questione, Dio me né guardi nell’accettare ancora casi simili!
Sono quasi del tutto convinto che il paziente in questione soffra di forti turbe psichiche… è diventato paranoico e vede in me e nell’infermiera che ho dovuto far assumere per darmi e darli un aiuto come dei terribili nemici da sconfiggere con ogni mezzo necessario… ciò che pensa è errato poiché sia io sia lei vogliamo solamente il suo bene e che il trapasso a miglior vita sia il più indolore possibile ma con il paziente in questione tutto è inutile… è fortemente convinto che sia io che l’infermiera lo stiamo avvelenando a poco a poco con la morfina e ha richiesto ufficialmente (firmando le apposite carte!) di farne a meno… non potevamo rifiutarci poiché ha firmato una deliberatoria su questo tema… ho dovuto, quindi, prescriverli altre cure meno efficaci ma anche in questo caso è stato tutto completamente inutile… il paziente in questione non vuole sentire ragioni!
Non è molto facile sopportare le sue “follie”… a dirla tutto è altamente pesante da sopportare… ma la cosa che più m’inquieta è la fissazione che il paziente in questione ha per le macchie… quando abbiamo dovuto farlo ricoverare per la perdita dei sensi avvenuta in cucina ho dovuto (per il suo bene e per non peggiorare le sue già critiche condizioni fisiche!) far riparare le varie infiltrazioni d’acqua che si erano create sul soffitto della sua camera… il paziente in questione si è altamente irritato… sembravi quasi come se gli avessimo ucciso la moglie o i figli (se né ha!)!
Ultimamente poi è diventato realmente cattivo… mi nasconde le cartelle cliniche, si rifiuta categoricamente di mangiare ciò che l’infermiera gli prepara, molesta pesantemente a voce l’infermiera chiamandola (nei migliore dei casi!) meretrice (non oso in questa sede riportare le parole esatte!), per non parlare delle sue occhiate cariche d’odio che ci lancia… sinceramente parlando non c’è la faccio più a sopportarlo e più di una volta ho sperato che spirasse… provateci voi a stare con il paziente in questione ventiquattro ore al giorno!”
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