-Prologo 1 (già in fase di correzione!) -

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n9p
00lunedì 20 marzo 2006 18:00
-Prologo-

Ciò che segue è un piccolissimo “glossario” della così detta guerra civile italiana che ha visto da una parte i comunisti e dall’altra i “fascisti”, mi sembra doveroso scrivere queste poche righe per far capire al lettore che gli anni di piombo non furono solamente nel decennio che va dal 1970 fino al 1980 ma sono cominciati molto tempo prima con l’odio ingiustificato dei comunisti contro tutte le persone che erano di destra o simpatizzanti di partiti di destra.

1945
L’anno in cui finì la seconda guerra mondiale per l’Italia e dove cominciarono le “purghe staliniane italiane” come le chiamo io, infatti, i solerti partigiani che avevano liberato l’Italia dalla tirannia fascista rastrellavano e uccidevano tutti i simpatizzanti, genitori, figli o semplici amici di fascisti che riuscivano a trovare facendo sì d’aumentare i vedovi, le vedove e gli orfani in Italia, la stima esatta dei morti per mano partigiana non si sa ancora poiché la sinistra è da 61 anni che tiene questa sanguinosa storia chiusa in cassetto, la scusa che i partigiani usavano per i vari omicidi è la seguente:”Azioni di guerra”, la cosa terribile è che gli omicidi continuarono anche dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Sempre in quest’anno fino al 1949 a Milano apparve la temuta “volante rossa”, i componenti di questo famigerato gruppo provenivano dalla Brigata garibaldine 116a, 117a e 118a, queste persone uccisero e fecero scoppiare bombe contro persone di destra e semplici simpatizzanti i condannati furono 23 di questi 23 solo 4 ebbero l’ergastolo.

1950 (?)
L’allora segretario del Partito comunista italiano Palmiro Togliatti non fece nulla per salvare i reduci italiani della campagna di Russia e li fece uccidere tutti, bastava una semplice lettera e molti soldati si potevano salvare, non lo fece, la sinistra ha sempre accusato chi dichiarava questo dicendo che erano solo fandogne inventate dai “fascisti” per screditare l’allora segretario del Partito comunista italiano Palmiro Togliatti.

1968
L’anno che doveva essere l’anno giusto per la rivoluzione sociale e comunista ma che così non fu, fu in quest’anno che incominciarono le immense manifestazioni di massa in piazza e che s’incominciò ad occupare selvaggiamente le università e a scioperare, quest’anno fu il prologo dei famigerati anni di piombo.


1970-1984
In questo decennio c’era uno slogan che inneggiavano i comunisti:”Uccidere un fascista non è reato!” e fu questo slogan ha provocare la morte immediata di ventidue ragazzi e uomini del Movimento Sociale Italiano tra cui Sergio Ramelli (29 aprile 1975) a cui è dedicato questo libro.
Il primo periodo fu scandito da sprangate con chiave inglese (la famigerata Haizet 36, una chiave inglese lunga come un avambraccio!), vari pestaggi e incedi alle sedi del Movimento Sociale Italiano.
Questo decennio ha molte contraddizioni, la sinistra etichetta questo decennio come”quei formidabili anni” la destra come “guerra civile” invece per i mas media e per i cittadini quest’anni furono ribattezzati “anni di piombo”.
Fu in questi anni che nacquero le famigerate Brigate Rosse che uccisero, rapinarono e fecero attentati, l’omicidio più eclatante fu l’uccisione del segretario della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
Nacquero anche i NAR (nucleo armato rivoluzionario), brigatisti neri che uccisero, fecero rapine e quant’altro, tutti (o quasi) i brigatisti neri sono stati incarcerati a differenze dei brigatisti rossi (riprenderò più in là nella narrazione la faccenda dei due pesi e delle due misure in Italia!).
Dopo i vari e sanguinosi scontri di piazza sembrava che in Italia le acque si fossero calmate ma nel 1980 scoppia una bomba alla stazione di Bologna squarciandola in due provocando parecchi morti e altrettanti feriti, le accuse portavano tutte a destra e fu così che la destra italiano venne presa nuovamente di mira, furono accusati Fioravante e la Mambro, capi storici dei NAR che fino alla fine si dichiararono innocenti sulla strage di Bologna ammettendo tutti gli altri crimini a loro dichiarati.
L’ultimo morto del Movimento Sociale Italiano fu Paolo di Nella un ragazzo di Roma ucciso a sprangate mentre stava attaccando dei manifesti per salvare una famosa villa romana.

2000-2006
Gli anni di piombo continuarono anche se all’ombra e senza colpi molto eclatanti fino all’omicidio di D’antona e di Biagi, l’ultimo colpo delle Nuove Brigate Rosse, questa volta (stranamente per la giustizia italiana!) i brigatisti che uccisero e che crearono il folle piano di questi due omicidi sono stati arrestati e tutt’ora sono in carcere a scontare le loro pene.
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