Re:
Topsy, 05/12/2008 17.09:
Carissimo te l'ho sto ripetendo già da tre interventi perchè il prof. Valla (che tra l'altro è un gran simpaticone) ha offerto una rilettura tipologica cristiana delle Scritture Ebraiche, ovvero teologica.
In ebraico elohim, è un nome comune se riferito ad un pluralità seguita da un verbo al plurale (elohim = dei); ma se riferito a Dio, è seguito da un verbo al singolare (Elohim = Dio).
Il termine Elohim riferito a Dio, nulla ci dice sulla sua composizione, che sia ciò formato da tre o più entità, poichè l'ebraico prevede (a differenza dell'italiano) un plurale maiestatico intensivo e un plurale d'eccellenza o maestà come "Elohim" = Dio o la Divinità, e "Qedoshim" = Il Santo.
Essi ricadono nella categoria di termini resi al plurale perchè volti indicare concetti "non definibili" come ad esempio sono resi tutti al plurale: "shammaim" = il cielo, "haim" = vita, "maim" = acqua, "chasadim" = misericordia di Dio; "Qedoshim" = Il Santo, "Olamim" = Eternità, ect...
L'uso di questo plurale non mette l'accento sulla numerosità degli elementi che compongono gli enti così designati ( per quello esiste un plurale diverso chiamato appunto di "composizione") ma su quanto hanno in comune, ovvero il loro appartenere ad una categoria concettuale astratta, non definibile per durata, estensione, dispersione.
Una buona grammatica ebraica queste cose te le spiega.
Volevo riprendere il tuo commento per chiederti una cosa:
Tu parli di plurale di maestà un pò come fanno i tdg quando vogliono difendere le loro tesi, ma io ho letto diversamente in un commento di un noto ebreo di forum gestiti da ebrei:
"Il termine Elohim può essere tutte e due le cose, sia plurale, che singolare, dipende dai verbi e dal contesto in cui è inserito: se il verbo e il resto della struttura grammaticale sono al singolare allora il termine è il superlativo di Eloha e pertanto singolare; se invece la struttura è plurale allora il termine è il plurale di Eloha. Forse potrà aiutare questo esempio a capire questo concetto: in Italiano i termini astratti Verità e realtà e sim. sono singolari e plurali, ma solo se inseriti in una frase si può identificarne il numero, esempio:
"La verità è una sola"
(verbo e articolo al singolare = "verità" è un singolare)
"Le verità sono tante"
(verbo e articolo al plurale= "verità" è un plurale"
Il fatto che le traduzioni italiane traducono al singolare il motivo non è solo perchè identificano il termine come un plurale maiestatico, ma anche è soprattutto a motivo dei verbi usati. Esempio: Il testo di Gen 1:1 dice "Bereshit barà Elohim" e non "Bereshit barù haElohim". Il testo riporta Barà= creò (al singolare), non barù(al plurale) e il termine Elohim senza l'articolo determinativo. Se fosse un plurale cambierebbe tutta la struttura della frase. La grammatica è grammatica.
Il superlativo assoluto in ebraico è composto di un termine singolare seguito da un termine plurale: es. hevel havalim(vanitosissimo), kodesh kodashim(santissimo) fai caso pure a questa forma:Elohe haElohim, questo è il superlativo assoluto del superlativo indefinito. In Deuteronomio 10:17 trovi, oltre a quella anche quest'altra: Adone haAdonim. Se poi leggi bene l'intera frase allora potrai notare l'uso degli altri termini come El(singolare) e Elohechem(forma composta dal superlativo indefinito singolare Elohim e vostro). Anzi la riporto tutta(gli asterischi sono il tetragramma):
ki **** Elohechem,
hu(=Lui, singolare)
Elohe haElohim vaAdone haAdonim,
haEl(El=Dio,singolare lett.Colui che detiene le forze, di radice ul=forza)
haGadol,haGhibbor,vehaNorah (tutti e tre aggettivi al singolare)
asher lo issà panim velo ikach shochad(in grasetto i verbi tutti al singolare).
Poi per quanto riguarda un'altra forma ebraica simile al plurale maiestatico il "ribbui shel ribbonut" vedi in Malachi 1:6 :
dove dice: ben ichabed av, veEved Adonav= il figlio onorerà il padre e il servo il suo padrone, anche qui si può pensare che è un plurale perchè "adonav" significa anche "suoi padroni", ma invece è un singolare(suo padrone). Vedi infatti come continua poi la frase nella seconda parte: veim Adonim Ani= ..e se Io sono Signore...
Usa la forma plurale (Adonim) di Adon=Signore che in questo caso prende il nome di: ribbui shel ribbonut.
Come vedi, in Ebraico, questa forma, simile al plurale maiestatico ha il plurale, sia nella parte da narratore sia in prima persona. Se questa forma, della parte da narratore, è stata interpretata come plurale maiestatico, allora bisogna ammettere che in ebraico il plurale maiestatico non sta solo nella prima persona, ma anche nella terza.
Il termine Elohim però non centra col "ribbui shel ribbonut", ne col plurale maiestatico è invece un "ribbui shel haflagà", il suffisso del superlativo e dunque: un SINGOLARE. Un superlativo indefinito che esprime concetti indefinibili come Dio, sono analogamente concetti indefinibili: il cielo, ebr. Shammaim, maim(acqua), haiim(vita), tamim(perfetto) etc."
Insomma non plurale maestatis ma superlativo indefinito singolare...
Che mi dici?
Inoltre ti volevo chiedere qualcosa su echad...
per chi non è infarinato gli ricordo che in deuteronomio 6:4 quando si dice "il Signore è uno" si usa echad che altrove indica una unità composta ad esempio qui:
Genesi 2,24 (marito e moglie saranno una sola carne);
Genesi 11,2 (essi sono un solo popolo);
Genesi 34,16 (diventeremo un solo popolo);
Numeri 13,23 (un solo grappolo d'uva);
Geremia 32,39 (darò loro un solo cuore).
Secondo te perchè è stato usato un nome composto come echad e non un singolare assoluto come yahchid?
Lo stesore del deuteronomio credeva forse alle ipostasi come la sapienza o la parola (mamre)?
Nel Targum Palestinese spesso è menzionata la Parola di Dio che vive, parla ed agisce (dabar o memra) ma dal contesto delle varie frasi pare che l'espressione fosse solo un espediente per sostituire o parafrasare il santo nome di Jahvé. Per la tradizione giudaica la parola di Dio e lo spirito di Dio altro non erano che emanazioni di Jahvé stesso, sei d'accordo?
Ciao
Mario