Obelischi

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-Kiya-
00domenica 7 maggio 2006 20:08
Il termine deriva dal greco (obeliskos)e significa "piccolo spiedo". Così infatti i visitatori greci definirono il caratteristico monumento monolitico egizio dalla forma lunga e sottile, con la cuspide piramidale (pyramìdion) spesso dorata affinchè riflettesse i raggi del sole.

L'obelisco era connesso al culto solare di Eliopoli, ma possiamo
ricollegarlo a quell'arcaica adorazione di pietre erette che si riscontra in molte civiltà del passato.

All'epoca dlla V dinastia, di origine eliopolitana, sul Tempio Solare fu eretto un tozzo obelisco che ne rappresentava il culmine,
come quello, ad esempio, voluto dal sovrano Niuser-Ra ad Abu Gurob.


Ricostruzone del Tempio di Niuser-Ra


Presto il culto dell'obelisco trovò diffusione anche oltre i confini di Eliopoli e piccoli esemplari si videro comparire all'esterno delle tombe di privati dell'Antico Regno.

Affinchè questi monumenti raggiunsero l'immagine classica che tutti conosciamo, si dovette attendere il Medio Regno ad opera di Sesostri I. Ma fu solo nel Nuovo Regno che gli obelischi raggiunsero le loro dimensioni massime, quando vennero eretti,a Tebe, pressocchè sempre in coppia, davanti ai piloni dei Templi, in onore dell'aspetto solare di Amon-Ra.

Non possediamo alcuna immagine riproducente una coppia di obelischi così come li vollero gli antichi sovrani Egizi, poichè nessuna di esse si trova oggi al suo posto. Quella che resistette più a lungo fu quella situata davanti al Tempo di Luxor, eretta all'epoca di Ramesse II, che fu separata nel 1836 per volere del vicerè d'Egitto Mohamed Alì che ne donò uno al governo francese. Oggi lo troviamo infatti in Place de la Concorde a Parigi.


Facciata del Tempio di Luxor


Obelisco di Ramesse II in Place de la Concorde


L'obelisco più grande tra quelli esistenti, che sono in tutto 27 in varie località del mondo, sarebbe stato quello in granito di Hatshepsut, che si trova ancora incompiuto nelle cave di Assuan (h. 41,75 mt, l. alla base 4,20 mt - peso stimato 1168 t), dove fu abbandonato perchè fratturatosi durante la lavorazione e quindi non più degno del Dio Amon al quale la Regina voleva donarlo, all'interno del Tempio di Karnak.
La sua importanza è fondamentale perchè ha permesso, in parte, di chiarire alcuni di molti dubbi che riguardano la lavorazione di questi monoliti.
Oggi si pensa infatti che, una volta identificata, con scavi di sondaggio, una zona di roccia compatta e senza fratture, idonea per l’estrazione del monolito, si procedeva all’eliminazione della parte superficiale con un sistema di caldo-freddo (applicazione di mattoni roventi, seguita da raffreddamento con acqua) che provocava la frattura superficiale della roccia, il cui materiale di risulta veniva asportato fino a raggiungere la vena di roccia compatta. Si procedeva poi, con la stessa tecnica a scavare le trincee laterali e infine il grosso blocco veniva staccato al di sotto dalla vena principale.

Tenuto conto che il metallo più duro conosciuto dagli Egizi all'epoca era il rame, le fasi della lavorazione, caratterizzate dall'estrema levigatezza, oltre che l'incisione dei geroglifici, di una precisione impressionante, hanno prodotto grande mistero tra gli studiosi.

L’obelisco incompiuto di Assuan ha permesso ora di chiarire con estrema probabilità il modo in cui sono state superate queste difficoltà. Infatti, nei pressi dell’antico cantiere sono stati trovati ammassati un gran numero di ciottoli di una roccia dura (dolerite), selezionati secondo la forma (ovoidale) ed il peso (mediamente intorno ai 5 kg) e trasportati ad Assuan da un’altra zona del deserto che ne è ricca, forse il letto di un antico fiume. Questi ciottoli venivano fissati ad una specie di ammanicatura di legno pesante ed utilizzati come percussori, o comunque accostando questa tecnica a quella del caldo-freddo sopra indicata. Ciò è confermato dal fatto che le trincee laterali non presentano tagli netti, ma spigoli arrotondati.

Alla luce di ciò, potremmo quasi immaginare centinaia di operai che lavoravano a gruppi di tre, due che sollevavano il percussore più un terzo accoccolato che dirigeva il colpo nel punto giusto, a volte per mesi, probabilmente accompagnandosi con canti ritmati per coordinare i movimenti, come ancora oggi si usa in certe zone dell’Africa (in un obelisco da lei eretto a Karnak, la regina Hatscepsut ricorda che ci vollero sette mesi per la sua estrazione, a partire dall’inizio degli scavi). Era, come si è detto, l’abbondanza di manodopera che permetteva di ottenere i risultati voluti, con un lavoro faticoso e lento nel procedere.


Obelisco incompiuto nella cava di granito rosa ad Assuan



Di dubbi ne sussistono ancora molti e nemmeno l'ipotesi qui formulata risulta essere pienamente confermata. Possiamo affermare che gli obelischi, insieme alla Piramidi, rappresentano ancora oggi i principali ambiti di discussione e diatribe nel mondo dell'egittologia professionale ed eretica, sia per le fasi della loro lavorazione, sia anche per i mezzi utilizzati nel trasportarli e la loro erezione nel sito preposto.


Tra quelli ultimati, quello di dimensioni maggiori si trova a Roma, in Piazza San Giovanni in Laterano, che misura in h. 32,18 m. e ha un peso di 455 t., a quanto ne sappiamo appartenente a Thutmosi III e trasferito a Roma in epoca romana.


Obelisco di Thutmosi III in Roma



Come accennato, sono noti 27 antichi obelischi egizi, che si trovano nei seguenti luoghi:

Egitto ( 8 ):

Faraone Thutmose I, Tempio di Karnak, Luxor
Faraone Ramses II, Tempio di Luxor
Faraone Hatshepsut, Tempio di Karnak, Luxor
Faraone Sesostris I, Eliopoli, Il Cairo

Francia ( 1 ):

Faraone Ramses II, in Place de la Concorde, Parigi

Israele ( 1 ):

Obelisco di Cesarea

Italia ( 12 ):

Obelischi di Roma:
1. Agonalis, a Piazza Navona, 16,53 m
2. Obelisco di Dogali, piazza della Rotonda (Pantheon), Faraone Ramsete II, 6,34 m
3. Flaminio, in Piazza del Popolo, Faraone Ramsete II, 24 m
4. Laterano, vicino al Palazzo del Laterano, Faraone Thutmose III, 32,18 m
5. Minerveo, in piazza della Minerva, 5,47 m
6. Matteiano, Faraone Ramses II, 2,68 m
7. Quirinale, vicino al Palazzo del Quirinale, 14,63 m
8. Solare, in piazza di Montecitorio, Faraone Psammetico II, 21,79 m
9. Vaticano, in Piazza San Pietro, 25,5 m

Obelischi di Firenze
1. Giardino di Boboli

Obelischi di Catania
2. Piazza del Duomo

Obelischi di Urbino
1.(luogo non indicato)

Turchia ( 1 ):
Faraone Thutmose III, nella Piazza dell'Ippodromo, Istanbul

Regno Unito ( 3 ):
Faraone Thutmose III, Ago di Cleopatra, sul Victoria Embankment, Londra
Faraone Amenhotep II, nel Museo Orientale, Università di Durham
Faraone Tolomeo IX, Obelisco Philae, a Wimborne, Dorset

Stati Uniti d'America ( 1 ):
Faraone Thutmose III, Ago di Cleopatra, a Central Park, New York

I romani inoltre scolpirono i loro obelischi in stile egizio, e se ne conoscono cinque situati a Roma.
Hatshepsut76
00domenica 7 maggio 2006 20:15
Complimenti! [SM=x822712]

Dev'essere stato difficile come lavoro, ma molo detagliato ed interessante! Mi dispiace però per l'obelisco di Hat... :(
-Kiya-
00domenica 7 maggio 2006 20:20
Re:

Scritto da: Hatshepsut76 07/05/2006 20.15
Complimenti! [SM=x822712]

Dev'essere stato difficile come lavoro, ma molo detagliato ed interessante! Mi dispiace però per l'obelisco di Hat... :(



un po' lunga la ricerca di materiale, ma è stato interessante condurla perchè ho approfondito le mie conoscenze in materia.
Effettivamente dispiace per l'obelisco incompiuto (tra l'altro Hatshepsut fu alquanto sfortunata in proposito, considerato che un'altro dei suoi monoliti si spezzò...), ma a pensarci bene ha avuto il suo perchè: ci ha permesso di eliminare interrogativi importanti!
-Kiya-
00domenica 7 maggio 2006 20:50
In proposito all'obelisco caduto di Hatshepsut
Si trova a Luxor nel Tempio di Karnak ed è senza dubbio un monumento di impareggiabile bellezza, specie per la finezza delle incisioni.


Dettaglio della punta dell'obelisco caduto di Hatshepsut


Anche questo ha il suo gemello, rimasto fortunatamente in piedi.
Per innalzarli venne distrutto il soffitto in legno della sala.
Di fatti quello in piedi è il più alto ancora esistente in terra d'Egitto, misura in h. 30 mt e pesa circa 323 t. Secondo nel mondo soltanto a quello che è situato a Roma.
Il muro costruito di fronte ad essi da Thutmosi III ha contribuito a preservarlo e a mantenerlo in ottime condizioni. L'area in cui sono post è quella in cui nei giorni scorsi sono stati ritrovati i cartigli dorati coi nomi di Hatshepsut e Thutmosi III accostati, gli stessi che hanno "scagionato" almeno in parte le intenzioni di esecrazione del sovrano verso la regina.
Hatshepsut76
00domenica 7 maggio 2006 20:59
Complimenti!! [SM=x822712]
pizia.
00lunedì 8 maggio 2006 01:57
Per Hat:
ti propongo un lavoro, visto che tu sei sul posto...
Potresti fotografare gli obelischi di Roma e mettere le foto qui sul sito in modo che tutti noi possiamo avere delmateriale inedito e tutto nostro? Dai che tu puoi!!!
Naturalmente quando avrai tempo... :sm029: :sm029:

[SM=x822719] da bravo tesoro... [SM=x822725]
Maat Ka Ra
00martedì 9 maggio 2006 12:57
...aggiungo una cosa importante , riguardo la Mia Regina.
Sulla cuspide è rappresentata durante l'incoronazione, momento per lei assai delicato e fondamentale. Ha compiuto una grande rivoluzione facendosi rappresentare nell'atto di ricevere il copricapo Kheperesh direttamente dal Dio Amon, addirittura messa di spalle, a sottolineare il livello di confidenza che esiste tra Hatshepsut, ora Maatkara, ed il dio Amon come suo padre. Era una cosa mai vista prima, come la parete in cui la madre viene approcciata dal Dio Amon che prende le sembianze di Thotmes I, padre fisiologico di Hatshepsut. Qui il dio, con grazia, si unisce a Seniseneb che, nell'immagine successiva, è rappresentata con la pancia, già gravida.

L'iconografia adottata dalla Regina Hatshepsut e dal suo entourage è significativamente nuova, pur utilizzando i canoni antichi, per sottolineare e rafforzare lo stretto legame con il passato, il tutto ha il semplice scopo di certificare la legittimità a ricevere le insegne regali e a rispettarle in quanto divine.
-Kiya-
00martedì 9 maggio 2006 13:03
Quella di Hatshepsut è una figura certamente non priva di fascino, indubbiamente. E per approfondirne gli aspetti, cara MaatkaRa, ti inviterei a proporne i tratti in una biografia nella sezione riservata alla XVIII dinastia ;)
Maat Ka Ra
00martedì 9 maggio 2006 13:08
si, mi farà impazzire farla, ma per ora ho solo un sacco di idee in testa e non riesco ancora a concretizzarle...dammi ancora un po' di tempo, per riorganizzarmi la testa e il tempo che ci posso dedicare e farò certamente del mio meglio per proporre qualcosa di intenso ed accattivante!! :D...D'altronde sappiamo entrambe che la passione che unisce te ad Akhenaton e alla sua famiglia è paragonabile a quella che anima la mia passione per i Tutmosidi e Hashepsut in particolare, al punto di essere tigrescamente gelosa di qualunque sfruttamento inappropriato!...;)
Hatshepsut76
00martedì 9 maggio 2006 13:22
Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 09/05/2006 13.08
si, mi farà impazzire farla, ma per ora ho solo un sacco di idee in testa e non riesco ancora a concretizzarle...dammi ancora un po' di tempo, per riorganizzarmi la testa e il tempo che ci posso dedicare e farò certamente del mio meglio per proporre qualcosa di intenso ed accattivante!! :D...D'altronde sappiamo entrambe che la passione che unisce te ad Akhenaton e alla sua famiglia è paragonabile a quella che anima la mia passione per i Tutmosidi e Hashepsut in particolare, al punto di essere tigrescamente gelosa di qualunque sfruttamento inappropriato!...;)



Ne sarai capace, ti conosco, e so che riuscirai a trarne fuori qualcosa di davvero accattivante! ;) Se avrai bisogno di una mano, sono qui... sai quanto anch'io sia legato ad Hatshepsut... quindi... credo che dovremmo dividere in due i diritti di proprietà della Regina... eheh
Maat Ka Ra
00martedì 9 maggio 2006 13:47
Scordatelo! :D
Ho l'anzianità dalla mia! ;P

Se ti va di far qualcosa insieme, per me va bene :D
-Kiya-
00martedì 9 maggio 2006 13:56
se lo desiderate allora, anzichè inserire il risultato del vostro lavoro nella sezione proposta, direi che lo potremmo usare per inaugurare l'area dei nostri lavori ;)
Hatshepsut76
00martedì 9 maggio 2006 14:24
Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 09/05/2006 13.47
Scordatelo! :D
Ho l'anzianità dalla mia! ;P

Se ti va di far qualcosa insieme, per me va bene :D



D'accordo, hai ragione... mettiamoci d'accordo, sarei felice di poter fare qualcosa insieme...



se lo desiderate allora, anzichè inserire il risultato del vostro lavoro nella sezione proposta, direi che lo potremmo usare per inaugurare l'area dei nostri lavori



Perché no? è un'idea...
Maat Ka Ra
00mercoledì 10 maggio 2006 01:20
per me va bene...:)
anche se obiettivamente tutto ciò che scriviamo è un po' una nostra opera...:D
-Kiya-
00mercoledì 10 maggio 2006 01:33
Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 10/05/2006 1.20
per me va bene...:)
anche se obiettivamente tutto ciò che scriviamo è un po' una nostra opera...:D



e questo vi pone in vantaggio ;)
-Kiya-
00mercoledì 10 maggio 2006 19:07
Pilastro Iun
Sapevate che l'obelisco, inteso come simbolo solare, aveva per gli egizi anche il suo corripettivo come simbolo lunare?

Io l'ho appena appurato (ancora il dualismo, quindi!):

si tratta del pilastro Ium, che veniva anche considerato, proprio come il pilastro Djed, spina dorsale di Osiride e quindi del defunto.


(Non ho rilevato immagini nè in rete, ne sui testi a tema... se qualcuno di voi, ne sa qualcosa in più, lo pregherei di postarlo qui ;) )
Maat Ka Ra
00mercoledì 10 maggio 2006 19:14
non ne avevo sentito parlare, credo...non mi ricordo...poroverò a cercare un po'...;)
Hatshepsut76
00mercoledì 10 maggio 2006 19:17
Non lo sapevo nemmeno io...
-Kiya-
00mercoledì 10 maggio 2006 19:20
ho trovato queste poche informazioni citate dalla Bresciani, quindi direi siano attendibili ... ma anche lei non ha pubblicato immagini in proposito.

Approfondisco ulteriormente...
Maat Ka Ra
00mercoledì 10 maggio 2006 19:21
che testo è della Bresciani? forse ce l'ho anche io...
-Kiya-
00mercoledì 10 maggio 2006 19:24
"Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto" della Deagostini.

Credo sia la riedizione de "L'Antico Egitto", stesso editore.... ora controllo ;)
Maat Ka Ra
00mercoledì 10 maggio 2006 19:34
uhm...non ce l'ho...:(
Hatshepsut76
00mercoledì 10 maggio 2006 19:35
manca anche a me... :(
-Kiya-
00mercoledì 10 maggio 2006 19:38
poco male.... consultate le definizioni di sapere.it.... in pratica lo hanno interamente copiato... :(
-Kiya-
00mercoledì 10 maggio 2006 19:39
Re:

Scritto da: -Kiya- 10/05/2006 19.24
"Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto" della Deagostini.

Credo sia la riedizione de "L'Antico Egitto", stesso editore.... ora controllo ;)



confermo: i due volumi in questione sono identici, cambia solo la copertina.
Hatshepsut76
00venerdì 12 maggio 2006 15:45
Inserisco qui un brano che credo possa essere interessante nella discussione che si sta intraprendendo. L'ho tradotto, poiché l'ho trovato su un forum di egittologia americano che seguo.

Si pensa che l'obelisco tekhen derivi dall'antica pietra Benben nel tempio del dio sole a Heliopolis. Si crede che la pietra fosse quella sulla quale per primi cadono i raggi solari. La parola egizia tekhen può essere messa in relazione con la parola weben il cui significato è splendere, più tardi messa in relazione con il culto solare.

Il ruolo dell'obelisco come simbolo solare è stato spesso enfatizzato da immagini di babbuini intagliate sul fondo, poiché i babbuini erano evidentemente rinomati per salutare il sole nascente con grande enfasi ed urla. La forma piramidale all'apice di ogni obelisco era dorata, allo scopo di riflettere i raggi solari...


Fonte: The Dictionary of Ancient Egypt, Ian Shaw and Paul Nicholson in Assoc. with the British Museum, 1995

[Modificato da Hatshepsut76 12/05/2006 15.46]

-Kiya-
00domenica 14 maggio 2006 20:02
da -Francis- : alcune immagini dell'obelisco integro di Hatshepsut




[Modificato da -Kiya- 14/05/2006 20.04]

Maat Ka Ra
00lunedì 15 maggio 2006 22:01
Il primo ed il terzo sono immagini dell'obelisco di Hatshepsut, che sitrova davanti al V pilone; la seconda è dell'obelisco di Tothmes I, davanti al IV pilone...la base dell'obelisco di Hashepsut è parzialmente nascosta da un muro costruitogli attorno, in più reca incisioni solo nella parte centrale, mentre quello di Tothmes I riporta tre file di geroglifici...oltre al fatto che si leggono i nomi chiaramente...
-Kiya-
00lunedì 15 maggio 2006 23:21
Grazie per la precisazione, ma del resto chi può saperlo meglio di te, cara Maat Ka Ra? :)
Maat Ka Ra
00lunedì 15 maggio 2006 23:47
eh...già....con quello che mi è costato tirarli sù! ;)
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