Benzina, decisi 15 giorni di sciopero
I gestori dei distributori contro il decreto sulle liberalizzazioni
ROMA
Benzinai ancora in agitazione. I gestori hanno proclamato infatti uno sciopero di 15 giorni per protesta, si legge in una nota, contro «la nuova violenta aggressione del governo che ha offerto carta bianca ai petrolieri nei rapporti con i benzinai in cambio dell’apertura alla Grande distribuzione organizzata».
Il Governo, affermano in una nota congiunta, «Fegica Cisl e Figisc/Anisa, Confcommercio, servendosi dei gruppi di maggioranza, ha infatti presentato al Senato emendamenti al ddl Bersani che azzerano qualsiasi regolamentazione sugli orari di esercizio e, soprattutto, abrogano le norme che finora avevano costretto i petrolieri ad accettare una forma di contrattazione capace di contenere il loro strapotere nei confronti dei Gestori. Si tratta - spiegano le tre sigle - come è evidente, di una misura offerta ai petrolieri per consentire loro di liberamente colpire, precarizzare e schiacciare qualsiasi resistenza di una categoria già contrattualmente più debole».
Secondo i sindacati, questo è «un nuovo emblematico esempio di una "politica" rivolta alla realizzazione di affari ed alla soddisfazione di interessi, che nulla ha a che fare con la modernizzazione del Paese, con il mercato, con le liberalizzazioni, con «l’interesse dei consumatori. Per queste sono stati proclamati 15 giorni di sciopero, il cui calendario, a cominciare dal mese di settembre, sarà definito nei prossimi giorni, unitamente ad una serie di nuove iniziative». Nei prossimi giorni, conclude la nota,verrano comunicate alle autorità competenti ed alle prefetture «l’intenzione di non rispondere a qualsiasi forma di precettazione».
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