Bertolaso lascia la Protezione civile

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ti61no
00mercoledì 11 novembre 2009 00:01
ROMA - "Io non so se sono stato utile, so che ogni giorno cerco di trasmettere messaggi positivi di informazione e di educazione. Se poi qualcuno mi ascolta, mi crede e mi segue, è un altro paio di maniche". Quando Guido Bertolaso, una settimana fa davanti ai giornalisti della stampa estera, aveva buttato lì questa frase in mezzo ad una serie di numeri sui risultati ottenuti nell'emergenza rifiuti in Campania, molti tra i suoi collaboratori hanno capito che l'avventura alla Protezione Civile era veramente finita.

E oggi è stato lo stesso sottosegretario a confermare che a fine anno lascerà, mettendo un punto alle voci che circolano da almeno un mese nei palazzi romani. "Non si tratta di dimissioni - ha spiegato dall'Aquila, ormai la sua seconda casa dal 6 aprile - si tratta della possibilità di avvalersi di una legge, la cosiddetta legge 'anti-fannulloni' voluta dal ministro Brunetta, che consente ai funzionari dello stato di andare in pensione con anticipo rispetto alla scadenza naturale. E io ho fatto domanda per potermi avvalere di questa legge". Dunque, il giorno dopo aver messo in una casa sicura anche l'ultimo degli sfollati aquilani (un impegno che ha preso con gli abruzzesi e che ha confermato anche recentemente) Bertolaso se ne andrà. Nato 59 anni fa a Roma, due figlie, medico specializzato in malattie tropicali - con una carriera che dal confine tra Thailandia e Cambogia lo ha portato, quest'estate in occasione del G8, a sedere accanto ai poteri della terra dopo aver organizzato il Giubileo e i funerali di Giovanni Paolo II, aver gestito i soccorsi per lo tzunami e le tragedie che in questi otto anni hanno colpito l'Italia, aver chiuso l'emergenza rifiuti in Campania dopo 15 anni di scaricabarile - Bertolaso se ne va principalmente perché ha capito che dopo tante battaglie vinte è impossibile portare a casa quella a cui teneva di più, la messa in sicurezza dell'intero territorio italiano.

Certo, in otto anni ha ottenuto la classificazione sismica di tutti i comuni, con regole chiare per costruire nelle zone a rischio. Ed é riuscito, anche, ad imporre il catasto degli incendi e i piani di protezione civile comunali. Ma non quella cultura di prevenzione che avrebbe consentito di realizzare un vero piano di interventi. Il perché lo ha spiegato lui stesso, decine di volte. L'ultima una settimana fa. "Ho detto a tutti i sindaci d'Italia - sono state le sue parole - che è ora di finirla con le sagre della salsiccia, quelle del ventaglio e quelle del tartufo d'oro e di utilizzare i fondi per mettere in sicurezza il territorio. Ma con le sagre si vincono le elezioni, con la prevenzione no". Certo non se ne va, come ha sostenuto qualcuno, perché teme un avviso di garanzia. Da mesi va ripetendo una metafora, per spiegare il suo modo di gestire le emergenze. "Sono un medico e quando mi chiamano perché ci sono dei feriti, io cerco di salvare loro la vita e se è necessario passo anche con il rosso e vado contromano. Poi pagherò la multa". E a scanso di equivoci, oggi ha precisato. "Se, come auspico, potrò lasciare questo incarico - ha detto - non lo faccio certo in contrasto con quelle che sono le azioni della magistratura" nei confronti della quale "ho il massimo rispetto, considerazione e stima" tanto da considerare " gli organi giudiziari del nostro Paese uno dei pochi baluardi nella persecuzione della illegalità che purtroppo affligge molte regioni di Italia".

"I miei rapporti con la magistratura - aggiunge - sono eccellenti". Con Bertolaso che esce, si apre la partita per la guida del Dipartimento: ai nomi circolati in questi giorni - quello del prefetto dell'Aquila Franco Gabrielli e del capo del Dipartimento delle Libertà Civili e immigrazione del Viminale Mario Morcone - si sono aggiunti quelli dell'ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e l'ex commissario della Croce Rossa, Maurizio Scelli. Al momento una decisione non c'é anche se, secondo quanto si apprende, la parola di Bertolaso conterà sulla scelta che verrà fatta. Ma cosa farà il sottosegretario? Nei palazzi romani circolano le voci più disparate: c'é chi lo dà per certo futuro ministro della Sanità al posto del viceministro Ferruccio Fazio, chi candidato governatore della Campania per il Pdl (candidatura che ha trovato nuova linfa dopo lo stop di Fini a Cosentino), chi lo vede alla guida della Protezione Civile europea, o anche commissario all'Ambiente dell'Ue al posto di Dimas. Anche se c'é chi non esclude un taglio netto con il governo Berlusconi, con conseguente 'avvicinamento' al nuovo soggetto politico che vedrà la luce con l'approdo di Rutelli (l'uomo che lo volle per il Giubileo) da Casini. L'ipotesi più probabile, che lo stesso Bertolaso non ha escluso nei colloqui con i suoi collaboratori più stretti, e comunque che decida di prendersi una 'pausa', almeno fino alle regionali quando è probabile un rimpasto di governo. O che veramente decida di dedicarsi al suo vecchio lavoro di medico, in Africa, come dice spesso. "Me ne vado in pensione" rispondeva giorni fa sorridendo a chi glielo chiedeva, senza aggiungere altro. In pensione, con un sogno nel cassetto: fare il presidente della Roma.
patrix80
00mercoledì 11 novembre 2009 10:42
[SM=g27995] [SM=g27994] [SM=g27995]
ti61no
00mercoledì 11 novembre 2009 16:26
Lo vedo bene alla guida della Protezione Civile europea, o anche commissario all'Ambiente dell'Ue [SM=g1674899]
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