Bertolini vince l'undicesima tappa.

Togliersi la soddisfazione, a 37 anni, di vincere una tappa al Giro d'Italia. Alessandro Bertolini, veterano di Rovereto, non ha avuto bisogno nemmeno dello sprint per regolare gli altri superstiti di una fuga durata quasi 160 chilometri: quando Fortunato Baliani, contaddicendo il suo nome, cade ai 700 dall'arrivo su uno scalino del pave', il trentino della Diquigiovanni allunga e mette fuori gioco lo spagnolo Pablo Lastras (Caisse d'Epargne), colui che aveva scremato il lotto degli attaccanti della prima ora. Baliani arriva terzo e sconsolato davanti ad un altro Csf-Navigare, Tiziano Dall'Antonio, che se fosse rimasto coi primi avrebbe avuto le chance piu' alte allo sprint.

L'epilogo e' stato in sintonia con le atmosfere di una tappa durissima, fatta di salite e maltempo, strappi e discese velenose, strada bagnata e cadute a raffica. Sbattono la pellaccia sull'asfalto, tra i tanti, Giovanni Visconti, che dolorante mantiene la maglia rosa, il solito Emanuele Sella, al quale non gliene va bene mezza, lo statunitense Levi Leipheimer e Leonardo Piepoli, il Trullo Volante che dovra' recuperare in fretta le ammaccature in vista delle montagne.

Domani si puo' respirare perche' arriva la prima delle due frazioni consecutive per gli specialisti delle volate. Tappa tutta emiliana, 172 chilometri che dividono Forli' da Carpi, un percorso lineare zero salite, zero strappi. In attesa delle montagne, per gli sprinter e' una delle ultime occasioni per far bottino pieno: i favoriti sono i soliti Bennati, McEwen, Zabel e Cavendish ma occhio a qualche velocista rimasto finora nell'ombra come Pagliarini, Lorenzetto e Hondo.