Blog temporanei

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vanni-merlin
00martedì 28 febbraio 2006 23:41
Blog temporanei


Sostituiscono il vecchio diario segreto, ma per alcuni sono una passione passeggera. A mettere in guardia sull'uso dello spazio in rete è una studentessa del liceo Leonardo di Giarre (Catania)

Immagini, foto, disegni, scritte luminose e personalizzate, dediche, dichiarazioni d'amore e d'affetto sfoghi, poesie, testi di canzoni tutto questo ed altro confluisce in veri e propri diari on line, i blog, che di segreto, però hanno ben poco.
E' indubbio che ormai hanno davvero soppiantato l'inseparabile amico delle "vecchie adolescenti", il diario personale, quel quadernetto munito di lucchetto, che sembra guardarci dalle vetrine dei negozi chiedendoci: " Perchè mi avete abbandonato?".
Già ! Perchè lo abbiamo relegato nel dimenticatoio? Probabilmente perchè Ewan Williams e Meg Hourian nel 1999 hanno avuto la brillante idea di creare Blogger. com, sito che, come gli altri che ne sono seguiti, permette la realizzazione gratutita del proprio spazio personale.
Personale solo perchè l'utente per accedervi deve far uso di una password, ma il blog è un luogo virtuale aperto a tutti. Vagando fra questi siti, che da 23 che erano in America alle soglie del 2000, sono diventati (quando si dice crescete e moltiplicatevi!) milioni e milioni in tutto il mondo, è facile trovare frasi come "Oggi è stata una giornata fantastica" , " I'm very happy. It was a beautiful day", "Bonjour, je m'apppelle Francois" , "Hola guapos!".

Un concentrato delle solite banalità, ma sono comunque moltissimi, soprattutto tra noi ragazzi, coloro che leggono, che cercono di conoscere la vita degli altri, che lasciano un commento, magari solo per far sapere che son passati da lì per ritrovare le loro stesse emozioni. Sì , perchè alla fine i diari on line proprio per la loro pseudo segretezza risultano essere il resoconto di una giornata uguale in tutto il mondo.

Diciamoci la verità: nessuno racconta pubblicamente la propria vita, ma pochi rinunciano ad una narcisistica esibizione virutuale. Lo schermo del computer diventa uno scudo che abbatte ogni tipo di timidezza e di modestia e ci rende sicuri e, a volte, sfrontati ed aggressivi più del dovuto.
Proprio per questo in America si sta cercando di circoscrivere l'area di diffusione del fenomeno dei blog, in quanto questo mezzo di comunicazione in mano a degli sprovveduti rischia di diventare un pericolo insidiosissimo.

Spesso, comunuque i blog non sono aggiornati. Fra il proprietario del blog ed i lettori si costruisce un rapporto basato sulla qualità degli interventi, così un semplice diario, dopo un primo periodo di convulsa attività, smetterà di esistere, mentre, un blog serio redatto, ad esempio, da un giornalista, costituisce un punto d'informazione di portata rilevante, all'interno del quale si possono inserire commenti, alimentando dibattitti degni di tutto rispetto.

Molti artisti lo utilizzano per farsi conoscere e conoscere meglio il loro pubblico. E' notizia di pochi giorni fa che in America un condannato a morte ha comunicato attraverso un blog con moltissime persone utilizzando gli ultimi giorni della sua vita per divulgare la sua esperienza e il suo stato d'animo. Un diario un po' diverso da quello di noi adolescenti! Eppure molti di noi ragazzi rinunciano al piacere del segreto quaderno ingiallito racchiuso dal mitico lucchetto, abbattono la demarcazione tra pubblico e privato e intrappolano, magari solo per alcune settimane, uno spaccato della propria vita in rete dove fluisce, quasi anonimamente, tra tanti altri messaggi.

Attenti a quei blog, dunque, che costituiscono solo un diversivo temporaneo e potrebbero essere causa di guai.




da: www.lafragola.kataweb.it/fragola/detail.jsp?idCategory=2865&idContent...

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