Castelfranco Veneto: se il Rinascimento ha i colori di Giorgione

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vanni-merlin
00martedì 8 dicembre 2009 01:07
Castelfranco Veneto: se il Rinascimento ha i colori di Giorgione


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Nuvole nere, nuvole viola, un lampo che squarcia l’orizzonte e una carica elettrica che riempie lo sguardo dell’osservatore. Tinte unite e sfumate, una città fluviale che appare in lontananza e possenti mura che difendono una città. Ai lati, capitati per sbaglio o per caso, due personaggi difficili da identificare. Sospesi fra mito e storia una madre che allatta nuda seduta su una sponda erbosa e un giovane con tanto di bastone e braghe fantasiose. Siamo dentro alla “Tempesta” il più grande capolavoro di Giorgione, che dal 12 dicembre sfilerà insieme ad altre opere realizzate dal maestro rinascimentale per una grande esposizione che celebra i cinquecento anni della sua morte. Giunta dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, questa tela di modeste dimensioni - come sottolinea Antonio Paolucci che insieme a Lionello Puppi ed Enrico Maria dal Pozzolo (autore per Federico Motta di una monumentale monografia) ha curato il progetto di questa grande mostra - «elegge per la prima volta un evento meteorologico a soggetto privilegiato della scena».

Insieme all’intensità di quest’opera giungono in quella che con ogni probabilità è stata la vera e propria casa del Giorgione (fu dimora della famiglia dei Barbarella a cui forse appartenne) altri numerosi capolavori che riescono a disegnare i contorni di un artista che per mancanza di documenti relativi alla sua vita è tutt’ora enigmatico e misterioso. Tutto quello che ci aiuta a definire il carattere di questo maestro che come una meteora (muore di peste a soli trent’anni) ha attraversato il firmamento di un Rinascimento ansioso di cambiamento lo troviamo in questa esposizione che ha bussato alla porta dei musei di mezzo mondo per portare a Castelfranco i principali lavori del pittore veneto.

Se, infatti, a rappresentare gli anni giovanili c’è la “Madonna con il Bambino” dell’Ermitage, che indica il ricorso al materiale grafico dell’area nordica, per dimostrare come il Giorgione riuscì a introdurre nell’arte lagunare un nuovo gusto nella concezione ritrattistica ci sono le “Tre età dell’uomo” della Galleria Palatina di Palazzo Pitti, “L’Alabardiere con un’altra figura” del Kunsthistorisches di Vienna e il “Ritratto di arciere” prestata dalla National Gallery di Edimburgo. Insieme alla già citata “Tempesta”, punta l’attenzione sulla sua straordinaria capacità di interpretare con rinnovata sensibilità il rapporto fra uomo e paesaggio il “Tramonto” che la National Gallery di Londra non ha esitato a prestare. E infine una terza sala chiamata delle “sfide” con una serie di opere di diversa provenienza attribuibili al maestro e un capitolo dedicato ai suoi eminenti colleghi (da Vincenzo Catena a Sebastiano del Piombo fino a Tiziano).

Tutto questo immersi nell’atmosfera di una città - Castelfranco Veneto - che nei suoi colori, profumi, nel suo paesaggio, nelle sue fortificazioni trattiene ancora la magia e il mistero di un artista che riuscì a entrare nel mondo della natura e nell’animo umano con rispetto e decisione, affidando ai suoi colori di luce e alla sua pittura viva e piena di energia il compito di consegnare al domani un frammento di quella vita che era pronta a correre via.



Giorgione

Museo Casa Giorgione, Castelfranco Veneto

12 dicembre 2009 – 11 aprile 2010

www.giorgione2010.it

Catalogo Skira




www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Tempo%20libero%20e%20Cultura/2009/12/giorgione-mostra-castelfranco-veneto.shtml?uuid=19fb7070-e00d-11de-bb10-a6c8fe24412b&DocRulesVie...


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