Cinque Terre

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ti61no
00sabato 22 dicembre 2007 23:01



Cinque Terre è il nome dato a un frastagliato tratto di costa della Riviera ligure di levante, situato in Provincia della Spezia e compreso tra Punta Mesco e Punta di Montenero, nel quale si trovano cinque borghi o, come si diceva in antico, cinque terre, ossia Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore.

Le Cinque Terre, grazie alle loro caratteristiche geografiche ed antropomorfiche, costituiscono una delle principali attrattive turistiche della riviera ligure. Sorgono infatti in un contesto orografico particolare, ossia un territorio collinare, tipicamente costituito da terrazzamenti o fasce, che cala verso il mare con forti pendenze. L'opera dell'uomo, nei secoli, ha modellato il territorio senza alterarne i delicati equilibri ecologici, ma esaltandone la bellezza, come la necessità di terrazzare i declivi, dovuta alla particolare tecnica agricola tesa a sfruttare per quanto possibile i terreni posti in forte pendenza che degrada verso il mare.

Nel 1997, su istanza della provincia della Spezia, le Cinque Terre, insieme a Portovenere ed alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono state inserite tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Dal 1999 è stato istituito il Parco Nazionale delle Cinque Terre, l'unico ente in Italia finalizzato alla tutela di un ambiente antropizzato.

Percorrendo il tratto di costa da ovest verso est, ovvero da Genova verso la Spezia, i paesi che si incontrano sono nell'ordine: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Di questi soltanto Monterosso, Vernazza e Riomaggiore sono comuni, mentre Corniglia e Manarola sono frazioni, rispettivamente, di Vernazza e Riomaggiore.



Monterosso

Monterosso è la più occidentale nonché la più popolosa delle Cinque Terre. Qui, rispetto agli altri borghi marinari, si possono trovare le spiagge relativamente più estese.

Monterosso è ubicato al centro di un piccolo golfo naturale, protetto da una modesta scogliera artificiale. Ad ovest del paese, al di là del colle dei Cappuccini, si trova l'abitato di Fegina, naturale espansione turistico e balneare del piccolo borgo originario.

Fegina è raggiungibile tramite un tunnel di poche decine di metri; qui è ubicata la stazione ferroviaria e si trovano le spiagge relativamente più estese e costituite di sottile ghiaia, rispetto alle anguste scogliere che caratterizzano gli altri borghi delle Cinque Terre.


Vernazza

Procedendo da ovest verso est, dopo Monterosso al Mare si trova Vernazza. Vernazza sorge su un piccolo promontorio che si incunea nel mare, raggiungibile con una strada che scende dalla SP "Litoranea".

Il nome si ritiene che derivi dall'aggettivo latino "verna", ossia "del luogo", "indigeno", ma è plausibile anche che il nome possa essere legato al suo prodotto più celebre, la vernaccia, il vino locale. Secondo altri la derivazione sarebbe da attribuire al prediale latino Vulnetia, che designerebbe una famiglia proprietaria di fondi.

Il suo porticciolo garantisce un sicuro approdo, in una insenatura naturale che permette l'attracco di mezzi natanti.


Corniglia

Corniglia è in posizione centrale rispetto agli altri centri delle Cinque Terre, situata ad ovest del capoluogo comunale di Vernazza e di Monterosso, e ad est di Manarola e Riomaggiore. Si differenzia dagli altri paesi delle Cinque Terre in quanto è l'unico borgo che non si affaccia direttamente sul mare, ma si trova sulla cima di un promontorio alto circa cento metri, circondato da vigneti posti su caratteristici terrazzamenti a fasce tranne il lato che guarda verso il mare.



Per raggiungere Corniglia è necessario salire una lunga scalinata detta Lardarina, costituita da 33 rampe con 377 gradini oppure percorrere la strada che la collega alla stazione ferroviaria.

Inoltre Corniglia è unita a Vernazza da una suggestiva passeggiata posta a mezza costa fra la vetta e il mare.


Manarola

Manarola, così come le altre Cinque Terre, è stretta tra il Mar Ligure e la ripida catena montuosa che si distacca dall'Appennino e scende in direzione sud-est. Posto su un promontorio in alto rispetto al mare, il paese si sviluppa nella gola, chiusa tra due speroni rocciosi, che scende verso il mare ospitando un piccolo approdo. Ad ovest di Manarola troviamo altri tre borghi delle Cinque Terre, ossia Monterosso, Corniglia e Vernazza, mentre a est si trova solamente Riomaggiore. Fra i cinque borghi è il più piccolo dopo Corniglia.

Il borgo sorge nel tratto terminale della valle del torrente Groppo. Le abitazioni si affacciano una ridosso all'altra sulla via principale, detta Via di mezzo e costituita dalla copertura del corso d'acqua.


Riomaggiore

Riomaggiore è la più orientale delle Cinque Terre, dopo Manarola.

Il centro storico, il cui nucleo originario risale al XIII secolo, è situato nella valle del torrente Rio Maggiore, l'antico Rivus Major dal quale il borgo prende il nome.

L'abitato è composto da diversi ordini paralleli di case torri genovesi che seguono il ripido corso del torrente. Il nuovo quartiere della Stazione, così chiamato in quanto sviluppatosi a partire dalla seconda metà del XIX secolo in seguito all'arrivo della ferrovia, è situato invece nell'adiacente valle del torrente Rio Finale (Rufinàu), così denominato in quanto segnava un tempo il confine tra le terre di Riomaggiore e quelle di Manarola


Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
ti61no
00venerdì 25 gennaio 2008 23:39
Monterosso al Mare, l'anima delle Cinque Terre
In viaggio con Tessa Gelisio con la collaborazione di Edgardo Fiorillo


Dalla più orientale, Riomaggiore, alla più occidentale delle Cinque Terre, Monterosso corrono una trentina di chilometri di costa, quella riva meravigliosa famosa ormai ben oltre i nostri confini. Ho già raccontato del fascino di una Riomaggiore autunnale, perché non fare, allora, un salto in una Monterosso ben lontana dalla bella stagione?
Le Cinque Terre - Monterosso al Mare (per essere precisi) rappresenta l'anima più turistica delle Cinque Terre, essendo anche l'unica a disporre di una spiaggia propriamente detta. D'estate offre un'ottima ricettività tra hotel e camping e viene eletta dai più come la base per avventurarsi lungo i sentieri panoramici sapientemente tracciati seguendo la costa sulle scogliere o sul crinale delle alture che si specchiano sul Mar Ligure. Anche adesso, mentre molti di noi stanno vivendo i disagi causati dalla neve o rientrando dalle piste da sci, Monterosso rimane una splendida meta per un weekend in assoluto relax, lontano dalla folla e, nel caso di un cielo clemente, punto di partenza per strepitose camminate panoramiche. Ma partiamo dal paese. Il centro abitato può essere diviso in due: la parte storica, un borgo ligure meravigliosamente tipico e l'area più recente, soggetta forse a un piccolo eccesso di cementificazione, soprattutto in località Fegina, dove, nel caso giungeste in treno, verrete "sbarcati". Vi consiglio di lasciare la macchina a casa anche in questa stagione di minore afflusso turistico: come la maggior parte dei paesini liguri, specialmente in quelli delle Cinque Terre, l'automobile può risultare un impaccio più che una comodità.
La quiete - Una breve passeggiata panoramica unisce Fegina, l'unico vero centro balneare dell'intero Parco delle Cinque Terre, al borgo, perforando i rilievi che le separano. Nella quiete di questo fuori stagione ligure vi sembrerà di fare un salto indietro nel tempo. Il paese antico, cresciuto sulle rive di un torrente ora coperto, è tutto quello che ci si immagina essere un centro abitato ligure tradizionale. Le "palazzate" composte da palazzi alti e straordinariamente stretti, si susseguono a scalare dalla parte alta di Monterosso fino al lungo mare, compresse nella baia che racchiude il paese. Quando vi addentrerete nei caruggi che solcano l'abitato ascoltate e annusate perché, lontano dal turismo, rispunta il villaggio di pescatori di un tempo quasi il suo ruolo di fulcro delle Cinque Terre, di meta da depliant, sia una maschera che cade con l'accorciarsi delle giornate.
La pesca - Quando mi è capitato di approdare a Monterosso nel corso delle mie "peregrinazioni" televisive ho avuto la fortuna di conoscere, grazie al mio amico Beppe, formidabile pescatore, e alla sua straordinaria famiglia, una dimensione nascosta fatta di tradizioni, di una pesca ancora romantica, di piccole barche che salpano a settembre in caccia di alici e di piccole botteghe nascoste dove intere famiglie salano a mano le acciughe pescate come un tempo. Ebbene anche solo girovagando per i suoi vicoli coglierete facilemente questa dimensione soprattutto quando le gelaterie e i baretti del lungomare sono sbarrati durante il letargo invernale.
L'ospitalità - Data la grande disponibilità di alberghi e pensioni non sarà troppo complicato prenotare una stanza per il weekend. La qualità media delle sistemazioni possibili è buona anche se, come già ho avuto modo di rilevare a Riomaggiore, spesso un po' spartana. Una volta che avrete stabilito dove passare la notte ed esplorato il borgo storico con le sue torri, fatto un capatina alla chiesa di S. Francesco e a quella di S. Giovanni, ammirate le imponenti fortificazioni del castello genovese, vi consiglio, tempo permettendo, di cercare l'imbocco di due tragitti a mio avviso molto suggestivi.
Il santuario - Il primo nasce in fondo alla via principale del paese, via Roma, e sale ripido fino a quota 460 m dove sorge il santuario di Nostra Signora di Soviore: una piacevole camminata tra pini e olivi che anche nel "rigore" dell'inverno ligure regala sensazioni dal gusto spiccatamente mediterraneo. Il Santuario in sé non mi ha particolarmente colpito anche se vi regna indubbiamente un'atmosfera serafica, pacifica… Il secondo percorso vi condurrà invece a punta Mesco, una delle estremità della baia in cui è racchiusa Monterosso. Più panoramica e marina della precedente, questa camminata vi offre bellissimi scenari a strapiombo sul mare come quello che incastona il vecchio faro, "il Semaforo", vista da non perdere nel tardo pomeriggio invernale con il sole basso a Occidente.

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