Clima:frattura ghiacci a Polo Nord

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Hareios
00mercoledì 20 settembre 2006 21:36
Satellite Esa rivela spaccatura tra 5 e 10%

(ANSA)- PARIGI, 20 SET - Immagini satellitari hanno rivelato un'enorme frattura nella calotta polare artica alla fine di agosto che si estendeva fino al Polo Nord. Secondo l'ESA, Agenzia spaziale europea, questa situazione 'e' differente da tutto quello che si e' potuto osservare nelle precedenti stagioni'. Gli scienziati ritengono che tra il 5% ed il 10% del ghiaccio perenne si e' spaccato in occasione delle tempeste registrate a fine agosto,cosa che dimostra una struttura dei ghiacci piu' fragile.
Soga
00mercoledì 20 settembre 2006 21:41
[SM=x751531] [SM=x751531] [SM=x751531]
Intanto l'arcipelago di Vanuatu sta sprofondando.
L'uomo corre inesorabile verso la propria autodistruzione.
davide.cool
00mercoledì 20 settembre 2006 23:08
fra 50 anni saremo come nel film waterworld
Lpoz
00mercoledì 20 settembre 2006 23:25
tempo fa avevano detto, che anche con lo scioglimento totale dei ghiacci, non si arriverà mai ad avere una pantalassa totale...

quindi niente wotherworld...
davide.cool
00mercoledì 20 settembre 2006 23:27
Re:

Scritto da: Lpoz 20/09/2006 23.25
tempo fa avevano detto, che anche con lo scioglimento totale dei ghiacci, non si arriverà mai ad avere una pantalassa totale...

quindi niente wotherworld...



peccato, avevo sempre desiderato di farmi na scampagnata in barca
-Giona-
00mercoledì 20 settembre 2006 23:50
Re:

Scritto da: Soga 20/09/2006 21.41
[SM=x751531] [SM=x751531] [SM=x751531]
Intanto l'arcipelago di Vanuatu sta sprofondando.
L'uomo corre inesorabile verso la propria autodistruzione.


Vanuatu o Kiribati?
Mi risulta che Vanuatu sia costituita soprattutto da isole vulcaniche, non da atolli completamente piatti.
Lpoz
00mercoledì 20 settembre 2006 23:52
Re:

Scritto da: Soga 20/09/2006 21.41
[SM=x751531] [SM=x751531] [SM=x751531]
Intanto l'arcipelago di Vanuatu sta sprofondando.
L'uomo corre inesorabile verso la propria autodistruzione.




pensa che nei cicli delle glaciazioni sono cose normalissime...

pensa un pò..
una volta tra inghilterra e francia non vi era mare...

nel medioeve poi, ci fu un'altra glaciazione, e ora siamo alla fine del disgelo...che noi stiamo solo accellerando...
davide.cool
00giovedì 21 settembre 2006 00:00
tuttò ciò fa molto cecchi paone
Soga
00giovedì 21 settembre 2006 15:32
Re: Re:

Scritto da: Lpoz 20/09/2006 23.52
pensa che nei cicli delle glaciazioni sono cose normalissime...

pensa un pò..
una volta tra inghilterra e francia non vi era mare...

nel medioeve poi, ci fu un'altra glaciazione, e ora siamo alla fine del disgelo...che noi stiamo solo accellerando...



E' normale sì ma, come tu stesso dici, lo stiamo accelerando di molto e oltretutto non siamo in grado di gestire i cambiamenti che stiamo apportando.
Siamo un elemento destabilizzante per il nostro pianeta.



Scritto da: -Giona- 20/09/2006 23.50
Vanuatu o Kiribati?
Mi risulta che Vanuatu sia costituita soprattutto da isole vulcaniche, non da atolli completamente piatti.



E' proprio Vanuatu...
-Giona-
00mercoledì 27 settembre 2006 21:25
Non ce n'è mai abbastanza!
www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2006/09_Settembre/26/laghi_arti...

Scoperte in Siberia bolle di metano che aumentano l'effetto serra
Laghi frizzanti riscaldano la Terra
Le acque dei laghi polari stanno «bollendo» rilasciando materiale organico intrappolato nei ghiacci
FAIRBANKS (ALASKA) – Le acque dei laghetti polari stanno diventando frizzanti più dello champagne appena versato in una coppa. Bolle di gas ancora congelate, grandi quanto una moneta, emergono a grappoli dal fondo e rimangono a galleggiare sulla superficie fino a che si scongelano, liberando metano nell’atmosfera. Potrebbe sembrare una divertente curiosità da raccontare all’università agli studenti dei corsi di geologia; invece è un preoccupante segnale che il riscaldamento globale sta innescando dei processi noti col nome di feedback positivo, come dire un effetto che esalta la causa da cui ha origine. I fenomeni, di vastissima portata, sono stati di recente scoperti nei laghi siberiani da Katey Walter, una ricercatrice dell’Istituto di Biologia Artica all’Università di Fairbanks in Alaska, e sono stati illustrati in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Nature. La Walter e la sua equipe studiano da anni il comportamento del permafrost, un tipo di terreno così chiamato perché le sue temperature si mantengono permanentemente sotto lo zero, in una sorta di freezer naturale in cui i resti degli organismi vegetali e animali rimangono surgelati per millenni. SCONGELAMENTO -Ma ora il permafrost, a causa dell’aumento
dell’effetto serra, si sta sgelando a ritmi crescenti -osserva la Walter-. Tutto ciò porta alla decomposizione del materiale organico intrappolato nei ghiacci e al rilascio nell’atmosfera di ingenti quantità di metano, che è potente gas a effetto serra. Grazie a varie campagne di monitoraggio dall’alto e da terra abbiamo potuto documentare questo fenomeno nei laghetti che costellano la regione di Cherskii in Siberia». Attualmente, il principale gas responsabile dell’effetto serra provocato dall’uomo è l’anidride carbonica, in quanto è relativamente il più abbondante. Ma il metano ha un potenziale riscaldante 21 volte superiore a quello dell’anidride carbonica e un suo rilascio in atmosfera in grandi quantità farebbe schizzare un alto la colonnina del termometro del pianeta, più di qualunque pessimistica previsione finora avanzata dai modelli matematici. Secondo le stime più aggiornate il permafrost si estende per 22 milioni di km quadrati, interessando circa il 24% delle terre emerse dell’emisfero Nord, non solo le alte latitudini polari, ma anche gli altipiani dell’Asia Centrale. Il contributo in termini di gas serra causato dal suo eventuale scongelamento sarebbe catastrofico.
Franco Foresta Martin
27 settembre 2006

Che ci fossero grandi quantità di idrocarburi nel sottosuolo della Siberia non è una novità: del resto, è lí che sono stati trovati dei veri e propri minerali formati da idrocarburi (paraffine dalla lunga catena di carbonio, nello specifico). Certo però che questo scenario è davvero preoccupante, poiché il contributo che danno questi gas all'effetto serra è molto maggiore di quello dell'anidride carbonica.
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