Personalmente, avendo io una visione dell'esistenza basata sui principi taoisti, credo fortemente che l'unità sia costituita da due opposti.
Due opposti ma che, sia chiaro, contengano entrambi il germe del proprio contrario.
L'esistenza è basata su un avvicendarsi ed un coesistere di forze, tutte atte a dare equilibrio.
Classici esempi: bene-male, pace-guerra, luce-ombra.
Sarà una teoria scontata, ma ha effettivamente senso definirla così?
In ogni caso, apprezzo la visione di Malintha, aggiungendo solamente una piccola nota riferendomi alla sua affermazione di "morte del corpo fisico": il corpo degli esseri umani è sostenuto (o formato, o comunque reso "consistente") proprio dalla coesione di due diversi tipi di energia. Se ci riferiamo alla tradizione taoista, ad esempio, l'essere umano è l'espressione stessa della mescolanza tra l'energia del cielo e l'energia della terra.
Ci sono fin troppe energie che creano l'universo e ciò che ne è l'esatto contrario. Quello che è necessario è che nessuna delle due venga a prevalere.
In sommatoria, potrei ritrovarmi anch'io nella forma di pensiero monista sopra citato.
Ma l'argomento, in conclusione, è ben più complesso, benchè estremamente semplice, di quanto possa apparire al pensiero umano.