Eutanasia

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contaminata
00giovedì 31 agosto 2006 15:18
Ieri sera ho rivisto per l'ennessima volta un film ("Million dollar baby") e le domande, i dubbi, sono sempre gli stessi...

Cosa pensiamo dell'eutanasia.
Consideriamo che davanti a noi abbiamo una persona che vive in modo vegetale e, visto che nessuno puo' entrare in questa persona e stimolarla..come si puo' dire che soffre?
E' giusto aiutarla a morire o no?
Cosa ne pensiamo?

Rosy
~=€MM@=~
00giovedì 31 agosto 2006 16:28
io sn favorevole all'eutanasia.
mariusko
00giovedì 31 agosto 2006 17:50
La vita và rispettata in tutti i modi e fino all'ultimo momento.
Pero' a volte non si può chiamare vita, come nei casi di morte cerebrale o di impossibilità di avere un qualsivoglia vita di relazione....

E' un bel dilemma. Io lascerei sempre la scelta alla persona in questione, se è possibile. Siamo padroni della nostra vita. Abbiamo il diritto di vivere e di morire come piu' ci aggrada.
contaminata
00giovedì 31 agosto 2006 19:19
Beh, non è un quesito a cui sia facile rispondere...
Chi può dire se soffre? Forse lo si capisce dagli occhi?
Forse una madre può capirlo...
La logica e il buon senso dicono che si dovrebbe agire verso gli altri come vorremmo agissero verso di noi, ed allora mi metto nei panni del malato e credo, ma dico credo, perchè nelle situazioni bisogna sempre esserci, che preferirei farla finita, se vivessi in uno stato vegetativo anche se non soffrissi col corpo...con il cuore sarebbe inevitabile...specie se la testa fosse l'unica cosa a restare sana e cosciente...
Se mi trovassi dall'altra parte, a dover decidere se staccare la spina, non avrei mai il coraggio se non mi sentissi chiedere esplicitamente dal malato stesso: "ti prego lasciami andare...fammi riposare, il dolore è troppo forte"...
Non si può dire se sono d'accordo o no...ogni caso è a se, ed ogni dramma ha una sua storia...

Comunque sia, purtroppo il dolore non si potrebbe evitare per chi ne è coinvolto...è terribile solo pensarci e provare a mettersi nei panni di gente che si trova davanti a tragedie simili...impossibile...ragionare dal di fuori è troppo limitativo...quando si è coinvolti è tutta un'altra storia [SM=x125637]
mrathlon900
00martedì 5 settembre 2006 18:29
Quando si è coinvolti è tutta un'altra storia.. è proprio vero.

DAvvero..ho aperto questa risposta per provare a dare la mia opinione ma non riesco a prendere una posizione se no quella di non permettermi mai di giudicare negativamente chi vuole staccare la spina..anche a un proprio figlio perchè se un genitore arriva a tale scelta bè... bisogna essere dentro di loro per capirlo veramente.
contaminata
00domenica 10 settembre 2006 15:12
Riporto le parole di una mia amica che mi hanno colpita particolarmente e spinta a riflettere... [SM=x125585]

"purtroppo ho dovuto constatare che in generale siamo troppo attaccati al terreno, alla sicurezza del tangibile, alla sostanza… e così tendiamo di voler avere vicini a noi i nostri cari in eternità, quando poi l'eternità per noi credenti inizia proprio dopo il trapasso a vita migliore… rendiamo con questo nostro egoismo estremamente doloroso il saluto di chi si accinge a partire e arriviamo perfino di fargliene una colpa perché ci abbandona….

è vero che la speranza è l'ultima a morire, ma è anche vero che dal momento che una persona, ridotta all'esistenza di un vegetale, viene mantenuta in vita unicamente dalle macchine, di speranze ce ne sono ben poche che possa tornare quello di un tempo… sono convita che se me lo chiedesse uno dei miei famigliari, io avrei il coraggio di spengere l'interruttore perché so per esperienza che quando si è coinvolti in situazioni di estremo stress e carica emotiva è più facile di decidere… la mente diventa lucida e si agisce con una determinata freddezza che mai si avrebbe sospettato appartenere a noi.. in questi momenti di estremo stress emotivo tutti i nostri timori e le nostre insicurezze spariscono e lasciano posto ad una logica inattaccabile… e la logica non può che dire: l'eternità non è su questa terra ed il mio si tradurrebbe in un gesto d'amore verso chi ha poste le sue ultime speranze in me.
"



mrathlon900
00lunedì 25 settembre 2006 18:25
Mentre in Italia il mondo politico si divide sul tema dell'eutanasia
e il Senato si affretta a scrivere il testo della legge contro
l'accanimento terapeutico, in altri paesi europei hanno già risolto
il problema. E anche con una certa facilità. In Olanda e
Belgio il kit per la "dolce morte" si vende in farmacia e costa
solo 60 euro, non rimborsabili dalla mutua. Il kit non è altro che
una scatolina con cinque fiale, qualche siringa usa e getta e un
foglietto per le istruzioni. Si trova in 250 farmacie del Paese. Nel
cofanetto ci sono tre ampolle da 20 ml di Pentothal, potente barbiturico
da somministrare, due fiale da 10 milligrammi di
Norcuron, paralizzante da tenere come farmaco di riserva e
qualche dose di sonnifero.
contaminata
00lunedì 25 settembre 2006 21:45
Non sto qui a giudicare le scelte e l'operato di altri paesi...

Ma pensare a questo "kit" mi gela il sangue...

[SM=x125637]
kdario129
00domenica 1 ottobre 2006 11:30
Re:

Scritto da: mariusko 31/08/2006 17.50
La vita và rispettata in tutti i modi e fino all'ultimo momento.
Pero' a volte non si può chiamare vita, come nei casi di morte cerebrale o di impossibilità di avere un qualsivoglia vita di relazione....

E' un bel dilemma. Io lascerei sempre la scelta alla persona in questione, se è possibile. Siamo padroni della nostra vita. Abbiamo il diritto di vivere e di morire come piu' ci aggrada.




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