FURBETTI DELLA MAFIA

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
INES TABUSSO
00mercoledì 18 gennaio 2006 01:27

LA STAMPA
17 GENNAIO 2006
PRIMO INTERROGATORIO A FIRENZE «HO PROCURATO A PROVENZANO IL FALSO DOCUMENTO PER FARSI OPERARE A MARSIGLIA»
«Gli affari dei furbetti della mafia»
Il pentito Campanella: Cuffaro chiese una tangente di cinque miliardi
inviato a FIRENZE

Anche se adesso è costretto ad andare per aule di giustizia col passamontagna tipo «Mephisto», nuovo look da pentito, incrocio tra la maschera di Diabolik e il cappuccio del capitano Ultimo, Francesco Campanella - ex presidente del consiglio comunale di Villabate (epicentro mafioso del Palermitano) - non ha smesso del tutto gli abiti e il linguaggio del giovane rampante che sgomitava tra politica e affari senza rinunciare alla comoda «comprensione» dei boss mafiosi. E perciò, quando lancia le sue implacabili accuse al governatore della Sicilia, Totò Cuffaro, lo fa col linguaggio appropriato del tecnico (un misto di consulente finanziario, esperto della burocrazia e procacciatore di soldi ed affari) che vuole «sgravarsi la coscienza», seppure dopo essere stato trovato con le mani nella marmellata.

Francesco Campanella incarna il classico «rampantino di paese», esaltato dalle prime sodisfazioni ottenute nella scalata sociale. Ed è facile capirlo, dal momento che - a meno di trent'anni - poteva già vantare amicizie importanti e l'onore di annoverare tra i propri testimoni di nozze leader del calibro di Clemente Mastella e dello stesso Cuffaro. Senza contare il «giro» di soldi assicurato dalla sinergia col boss del paese, Nino Mandalà, nella duplice veste di capo della «famiglia» (gestita col l'ausilio del figlio, Nicola) e fondatore di uno dei primi Club di Forza Italia. Per questo è interessante il lungo (e a volte noioso) racconto che Francesco Campanella snocciola da dietro il paravento dell'aula bunker di Santa Verdiana, a Firenze: perché, al di là del valore probatorio che sarà giudicato dal Tribunale (presidente Vittorio Alcamo), regala un quadretto niente male, dal punto di vita socio-antropologico, di un microcosmo politico interamente consegnato agli affari e alla mafia. Con intrecci, espedienti e personaggi che rimandano alla mente una sorta di consorteria di «furbetti del quartierino mafioso».
Campanella parla un italiano corretto ma imbastardito dal linguaggio che va per la maggiore in un mondo dove tutti si credono capitani d'industria anche se - come Campanella - gesticono un «Centro Tim» o, sempre come lui, cercano di allargarsi «investendo» nelle sale Bingo e nelle scommesse simil-legalizzate, «come vuole il mercato». E come investono? Ci pensa il mafioso: Mandalà «trova» le concessioni e Campanella si occupa di reperire i fondi. Dove? Sottraendoli agli ignari correntisti della Banca dov'è stato assunto, ovviamente su raccomandazione politica. Il boss entra in società ma gestisce lui la cassa, cioè i guadagni ottenuti con l'impiego degli «ammanchi» bancari. D'altra parte, si può essere in società alla pari col boss? La chiamano «Enterprise», come vuole la lingua dei «capitani furbetti», la società che gestisce le sale Bingo. E, nel vocabolario di Campanella, il dichiarato affare legato alla realizzazione di un faraonico centro commerciale a Villabate, corredato di immancabili multisale e vari centri di divertimento, viene abilmente celato sotto il miraggio di una promettente «Area produttiva». Si pensa ad affari enormi (investimenti per 200 milioni di euro) anche per non cedere alla depressione del milione e mezzo che manca ai correntisti della banca. Soldi, cioè «piccioli», e sviluppo erano il vangelo dei «furbetti». Perchè Campanella aveva un così gratificante seguito? Risponde ai pm (De Lucia, Di Matteo e Prestipino): «Sono appassionato delle norme e trovavo ogni soluzione». Che, tradotto, vuol dire che trovava il modo per «aggiustare» il piano regolatore e far passare una «variante» destinata alla realizzazione del Centro Commerciale. Non importa se, nel frattempo, cambiano le condizioni politiche, la dc «squaglia» e si passa dal Ccd al Cdu, all'«Udeur di Cossiga», a quello di Mastella e, infine, all'Udc. Tanto, i sindaci li fanno sempre Campanella e i Mandalà.

Certo, nelle more i boss gli chiedono se per cortesia può falsificare il documento che porterà Bernardo Provenzano ad operarsi a Marsiglia e allora il buon Francesco è costretto a «inciuciare» col neosindaco Lorenzo Carandino (eletto sempre col sistema della concertazione mafiosa) e rendere spendibile una carta d'identità corredata da falsi bolli recuperati alla meno peggio nei locali dell'anagrafe. Non sarà edificante, questa attività semiclandestina, ma serve ad accumulare crediti mafiosi, anche perchè - nel frattempo - altra mafia era scesa in campo per «caldeggiare» che al Centro commerciale fosse assegnata altra allocazione, più gradita alla «famiglia» di Brancaccio. Troppi appetiti, spiega Campanella. Totò Cuffaro, per esempio, non esitò a «mandarmi a dire che mi ero bevuto il cervello se pensavo di poter fare affari di quella portata». «Se vogliono il Centro - giura aver saputo Campanella dall'avv. Giovambattista Bruno che riportava il contenuto di una cena con Cuffaro al "59" di Palermo - mi devono dare almeno 5 miliardi».




17/1/2006
LA REPUBBLICA
IL SINDACO FECE USCIRE GLI IMPIEGATI E TIMBRAI IL DOCUMENTO A PROVENZANO"
www.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/UfficioStampa/RassegnaPdf/articoliPdf/3432...



17/1/2006
GAZZETTA DEL SUD
CAMPANELLA CHIAMA IN CAUSA CUFFARO E IL SOTTOSEGRETARIO ROMANO
www.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/UfficioStampa/RassegnaPdf/articoliPdf/3432...



17/1/2006
LA SICILIA
CAMPANELLA: «COSÌ AIUTAI PROVENZANO»
www.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/UfficioStampa/RassegnaPdf/articoliPdf/3432...



17/1/2006
GIORNALE DI SICILIA
CAMPANELLA IN AULA ACCUSA CUFFARO
LA REPLICA: NON HO MAI SVELATO INDAGINI
www.ars.sicilia.it/DocumentiEsterni/UfficioStampa/RassegnaPdf/articoliPdf/3432...

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:07.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com