GAS: IPOTESI DI TRUFFA PER ILLECITA UNITA' DI MISURA (FERRARELLA E STAMPA ESTERA)

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INES TABUSSO
00martedì 29 maggio 2007 19:12

CORRIERE DELLA SERA
29 maggio 2007
Milano, inchiesta della Procura. «Perdite della rete fatte pagare due volte»
«Gas, truffa misurazioni: bollette su del 6%»
Indagate Eni (Scaroni), Snam (Malacarne) e Aem (Zuccoli)

Luigi Ferrarella

MILANO — La bolletta del gas degli italiani va riscritta da cima a fondo. Almeno secondo la Procura di Milano, in versione paladina dei consumatori. Perché per tre quarti del gas veicolato in Italia le società di fornitura adottano «una nuova e illecita unità di misura» (seppure «accettata dalla parte privata per adesione nel contratto») che arrotonda la bolletta sempre al rialzo, a spese del consumatore e in media anche del 6%. Perché le perdite di rete nel trasporto del gas vengono, nella tariffa, fatte «illecitamente pagare due volte all'utente finale, una volta come tariffa di vettoriamento e una seconda nel prezzo di vendita». Perché «la vetustà dei contatori» diventa «fonte di errore in danno del consumatore». E perché «una catena di misura illegale sotto il profilo metrologico, e priva del requisito di certezza», finisce per «sottrarre alla fase dell'accertamento fiscale», in impianti come quelli di Mazara del Vallo, «da 3mila a 5mila tonnellate di gas al giorno». Tutto ignorato dall'«Autorità per l'energia elettrica e il gas» (Aeeg), oppure «occultatole dalle imprese», come «emerge chiaramente dalle testimonianze dei suoi direttori di sezione».


PERQUISIZIONI — Sono questi gli snodi di un'inchiesta dei pm Letizia Mannella e Sandro Raimondi su otto società indagate (in forza della legge 231/2001 sulla responsabilità amministrativa delle aziende) per le ipotesi di «truffa aggravata», «ostacolo alle funzioni di vigilanza» dell'Authority nonché della Consob, «violazione del testo unico sulle accise» e «uso di misure con falsa impronta» dal 2003 a ieri: Eni, Snam Rete Gas e Italgas
(indagati l'amministratore delegato Eni e il direttore della divisione gas, Paolo Scaroni e Domenico Dispenza, l'ad di Snam Rete Gas Carlo Malacarne, con il manager Vincenzo Cannizzo, e l'ad di Italgas Giovani Locanto); Aem, Aem Energia e Aem Gas (indagati l'ad Aem Giuliano Zuccoli, Dario Cassinelli e Roberto Gilardi in Aem Energia, e il presidente di Aem Gas, Aldo Scarselli, già capo di gabinetto del sindaco Albertini); e Arcalgas Progetti e Arcalgas Energie (controllate al 60% dalla Camfin di Tronchetti Provera e al 40% dalla Gaz de France), indagati i presidenti Agostino Covati e Angelo Ferrari. Secondo l'ipotesi dei pm, che ieri hanno acquisito carte anche al ministero delle Attività produttive, i fornitori misurano «il 70% del gas nazionale», non con misuratori «volumetrici, gli unici considerati strumenti legali di misura», ma con contatori «di tipo diaframmatico», le cui indicazioni «vengono poi corrette» con «conversione non asseverata da alcuna norma di legge».
In teoria, ogni consumatore, nel suo contratto, trova scritto che può avvalersi di apparecchiature apposite che in modo automatico correggono (esprimendoli poi in metri cubi standard) i valori dei volumi attestati dai misuratori, e li riportano alle condizioni cosiddette standard (15 gradi Celsius di temperatura e 1,01325 bar di pressione) in funzione della temperatura e della pressione del gas al momento della misurazione. Ma nella realtà, in alternativa, i dati attestati dal contatore sono dal distributore riportati alle condizioni standard «applicando un opportuno fattore di correzione», e cioè «moltiplicando le unità contatore per un coefficiente K».

L'IMPUTATO K — Solo che «il coefficiente K dovrebbe essere calcolato, ma non è, dal distributore in conformità a quanto previsto dall'Authority nella delibera 138/04». E invece «è sempre costante e sempre con valore superiore a 1, il che significa che aumenta e moltiplica sempre il valore attestato sui contatori». Anche quando magari «temperatura e pressione variano nell'anno in senso negativo», l'effetto, «invece di essere di diminuzione dei valori come dovrebbe essere, è di moltiplicazione». Di qui l'ipotesi di truffa, i cui «artifici e raggiri consistono nel fare riferimento a un fattore K indicato ingannevolmente come quello previsto dall'Authority, ma in realtà quantificato in maniera diversa e sempre favorevole al venditore di gas». È così, ad esempio, che l'Ufficio Metrico di Milano, verificando per conto dei pm la bolletta addebitata all'ospedale San Carlo, ravvisa che «il consumo è il decuplo delle differenze di lettura dei correttori», con «applicazione di un coefficiente correttivo di rilevante valore, non disgiunta da una doppia correzione». Più in generale, «non è indifferente misurare in metri cubi standard o in metri cubi a condizioni ambientali»: infatti, la differenza di condizioni «comporta una differenza tra volume di gas erogato e volume di gas misurato in condizioni standard circa del 6%». Una «differenza tale da superare almeno di tre volte l'errore massimo consentito per legge dal contatore».



¦ La replica dell'Eni: nessun danno ai consumatori

In Borsa le azioni tengono
L'Eni: «Nessun danno per i consumatori»
La difesa dell'azienda. Snam: strumenti usati da tutti. L'Aem: cose vecchie, riguardano la rete nazionale

Gabriele Dossena

MILANO — «Nessuna conseguenza sulle bollette». Questo il messaggio lanciato dall'Eni mentre si diffondeva la notizia che i magistrati di Milano avevano avviato un procedimento sui contatori di gas e alcune società del settore, Eni in testa. «Gli strumenti messi sotto indagine non incidono sulle misurazioni relative alla bolletta dei consumatori», precisava una nota ufficiale del gruppo guidato da Paolo Scaroni. Ma in Borsa il contraccolpo è stato immediato. E non di poco conto. Anche se a fine giornata i titoli quotati a Piazza Affari delle tre società coinvolte, hanno ridimensionato le perdite: il calo delle azioni Eni, dopo essere scese fino al 2%, al termine delle contrattazioni è risultato dello 0,15% a 26,29 euro, le Snam Rete Gas hanno perso lo 0,20%, mentre Aem ha lasciato sul terreno l'1,10%. Già in tarda mattinata non erano mancati i segnali di preoccupazione. E il primo a lanciarli era stato Domenico Pulitanò, che assiste alcuni degli indagati.
«Siamo rammaricati e preoccupati per i danni all'immagine del gruppo Eni e per i contraccolpi in Borsa, pur avendo estrema fiducia nell'attività dei magistrati». A rinforzare i concetti di serenità e di fiducia nei confronti della magistratura, in una sorta di autodifesa del proprio operato, è quindi intervenuto direttamente l'amministratore delegato dell'Eni, Scaroni, che, pur essendo chiamato in causa solo in quanto legale rappresentante del gruppo petrolifero, ha diramato una nota ufficiale:
«Siamo sereni. Le misurazioni oggetto dell'inchiesta sono al centro dell'attenzione di tutte le società operanti nel mercato del gas in Italia e all'estero. Tanto che io stesso, appena giunto in Eni, ho attivato una procedura di verifica sulle misurazioni del gas, avvalendomi di consulenti internazionali specializzati. Peraltro, si fa riferimento a misurazioni su gas non contabilizzato, che è la differenza tra il gas che Eni compra dai propri fornitori, e quello che poi rivende ai distributori. Questa differenza, a oggi, rappresenta per la nostra azienda una perdita secca di alcune centinaia di milioni di metri cubi di gas ogni anno».
Snam Rete Gas sottolinea che «l'affidabilità dei misuratori» finiti nel mirino dei magistrati «è attestata costantemente dai più autorevoli enti, ed è inoltre confermata dal fatto che trovano largo impiego in Europa e nel mondo». Giuliano Zuccoli, numero uno di Aem, si è limitato a dire che si tratterebbe di «cose vecchie». Aggiungendo poi che la questione «coinvolge tutto il sistema di rete nazionale».




INCHIESTA GAS: SCARONI, FAMIGLIE POSSONO STARE TRANQUILLE

(AGI) - Roma, 29 mag. - Le famiglie italiane non hanno subito alcun costo aggiuntivo nella bolletta del gas per le presunte irregolarita' rilevate dalla procura di Milano nei confronti di Eni e di altre societa' energetiche. Lo ha sottolineato Paolo Scaroni, numero uno del gruppo petrolifero, dicendosi "dispiaciuto, ma sereno" per la vicenda. "Lasciatemi precisare una cosa - ha aggiunto - sulla quale ho visto un po' di confusione oggi sui giornali e che ci sta particolarmente a cuore: le famiglie italiane possono stare tranquille perche' pagano solo e unicamente il gas che consumano come indicato dal loro contatore di casa". Scaroni, che parlava a margine di un incontro alla Luiss, ha aggiunto: "Stiamo collaborando con l'Autorita' a questa indagine che riguarda sistemi di misurazione dell'intero settore del gas italiano ed europeo in uso da molti anni e regolato addirittura da un regio decreto del 1890". Il top manager ha sottolineato che "l'indagine risale al 2003 e io stesso appena arrivato in Eni avevo commissionato un 'audit' interno ed esterno per capire questa complessa materia ed adottare tutte le eventuali misure correttive. Naturalmente verificheremo eventuali responsabilita' interne e, nel caso, interverremo". Scaroni ha anche annunciato che e domani incontrera' le associazioni dei consumatori su questa vicenda.




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HERALD TRIBUNE
Eni and Aem target of fraud inquiry
Police raid Eni offices and utility in Milan
rassegnastampa.mef.gov.it/t-web/pdf_fr.asp?contatore=208930&filepdf=0529I0076.PDF&datarassegna=29...
oppure
www.iht.com/articles/2007/05/28/business/eni.php



FINANCIAL TIMES
Italian police raid Eni offices
rassegnastampa.mef.gov.it/t-web/pdf_fr.asp?contatore=208931&filepdf=0529I0077.PDF&datarassegna=29...




WALL STREET JOURNAL
Eni Spa
Eni, AEM CEOs Probed In Natural-Gas Pricing
rassegnastampa.mef.gov.it/t-web/pdf_fr.asp?contatore=208932&filepdf=0529I0078.PDF&datarassegna=29...




BBC NEWS
Eni boss is under investigation
The boss of Italian energy company Eni, Paolo Scaroni, is under investigation as part of a police probe into alleged gas pricing irregularities.
news.bbc.co.uk/1/hi/business/6698431.stm



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