In MTB nella valle più bella del mondo

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pudra
00lunedì 1 settembre 2014 18:30
In MTB nella valle più bella del mondo

Giovedì 28 e Venerdì 29 agosto 2014
Vado due giorni con la MTB in Val Trebbia, definita da Hemingway la valle più bella del mondo, per fare una ricognizione... seguitemi!

1° giorno
Giovedì vado in bici a Milano e prendo il treno per Piacenza: alle 10.15 circa parto da Piacenza e prendo la statale della Val Trebbia. Il cielo è coperto, ma dovrebbe aprirsi nel pomeriggio. Per fortuna non ho preso acqua.
La strada è molto noiosa e con la MTB è lunga e faticosa. Poco dopo Rivergaro abbandono la statale e prendo la strada secondaria, che percorre, un po’ in saliscendi, la sx idrografica della Val Trebbia fino a Travo dove faccio una sosta per mangiare qualcosa e fare un giro nel borgo.
Riparto alla volta di Perino. Ancora saliscendi tra vigneti e campi con viste sulla Val trebbia: finalmente si vede la mia meta, la Pietra Parcellara, detto il Cervino di Piacenza, la più famosa ofiolite piacentina che emerge (quasi come il Cervino) tra le dolci colline circostanti. Giungo a Donceto e quindi scendo a Perino attraversando la Trebbia. Una breve sosta e riattraverso la Trebbia attraverso il bel ponte ciclo-pedonale e affronto le dure rampe che mi riportano a Perino con viste spettacolari sulla Pietra. Ripercorro ancora a ritroso il percorso dell’andata e prendo il bivio a sx per Pagliara: qui seguo l’itinerario della guida di MTB di Versante Sud della zona. Il primo pezzo ha un asfalto molto rovinato, parzialmente sterrato e poi prosegue per strada sterrata con viste sulla valle. Ad una cascina svolto a sx in falsopiano e poi prima della planata su Vej, si ha una bella vista su Parcellara e Pietra Perduca, la sua figliola!
Dopo un tratto asfaltato in discesa, si ritorna a salire su sterrata puntando diritti alla Pietra Perduca: sono abbastanza cotto e dopo il bivio per la località Montà, nei pressi del capanno della festa della Pietra, mi siedo per riposarmi. Ho alcuni dolori alla pancia. Un’ultima rampa e poi discesina e sono ai piedi della Pietra Perduca e del suo Oratorio, che raggiungo a piedi in 5’ dopo una scalinata in parte nella roccia ofiolitica. Il panorama è interessante, peccato che è molto fosco e molto umido...
Proseguo con la MTB in salita su sterrato e poi su asfalto fino alla località Pietra, poco dopo questa si stacca sulla dx una stradina ripida, sterrata e dissestata, che data la stanchezza percorro con bici a mano. In pochi minuti sono all’Oratorio della Pietra Parcellara. Altri dolori incredibili e mi sdraio a terra per pochi minuti. Mangio qualcosa e mi siedo sulla panca a lato dell’Oratorio. Ora sto meglio e proseguo a piedi per la cima della Pietra Parcellara. Avevo visitato la zona a piedi due anni fa e mi aveva impressionato. In circa 15’ sono in cima: peccato per il tempo un po’ così così, ma la vista è grandiosa. In cima c’è anche una capretta dispettosa che ha voglia di annusare/mangiare qualsiasi cosa in mio possesso...
Scendo giù e si riparte con la MTB su strada asfaltata...
dopo un po’ di saliscendi (i Sali a questo punto della giornata non sono molto piacevoli), giungo al passo Caldarola e quindi discesa per mezzano scotti, con begli scorci sulla Val Trebbia e sulla Pietra.
Non sono molto tranquillo, perché avevo prenotato un posto in ostello a Coli, e devo ancora fare oltre alla discesa, la strada in (speriamo) piano per Bobbio e salita finale per Coli (e dovrebbero essere 9 km) e sono veramente stanco... e sono passate le 17...
Vedremo...
A Mezzano Scotti non prendo la statale ma attraverso il paese per percorrere la strada in sx idrografica della Trebbia. Il problema che è interrotta per frana di fronte al ponte di Barberino ...
E mi tocca tornare un pezzettino indietro e prendere per un km o poco più la statale. Qui poco prima della galleria attraverso la strada e prendo la strada vecchia che percorre appunto il Ponte di Barberino, un punto veramente spettacolare. Sta tramontando il sole...
Percorrendo la strada vecchia (e un tratto vietato alle auto, perché la strada se ne sta andando giù...), giungo a Bobbio. Chiedo in paese per l’Ostello: sono le 19.15 e proviamo a vedere se hanno un posto qua...
Ma all’ostello non hanno posto.
Provo a risentire quello di Coli e mi aspettano fiduciosi: sono le 19.30 e dico loro che arrivo verso le 21...
Mi tocca...
Per fortuna i 9 km che separano da Coli non sono tutti in salita: dopo due km di pianura si svolta a sx per Coli: la salita è semplice, con viste belle sul Penice e sulla valle. Ma dopo 2-3 km mi fermo per mangiare e riposarmi. Ormai sono le ultime luci del giorno...
Dei signori in auto mi chiedono se ho bisogno di qualcosa... dico loro che mi sono fermato a riposarmi. Alla mia domanda di quanto manca, mi rispondono 4 km, ma gli ultimi 2 sono praticamente in piano. Ah, meno male...
Percorro gli ultimi km di salita e di falsopiano tranquillamente con le residue luci del giorno e giungo finalmente a Coli alle 20.45 (15’ di anticipo!).
Sono l’unico a dormire in ostello e c’è lo stanzone e il bagno tutto per me. Il ristorante è ancora aperto quindi posso mangiare pizza e dolce. Finito di mangiare sono stravolto e vado a letto...

continua...
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