Sulle Dolomiti guerra a motoslitte
Per il codice della strada semplicemente non esistono, e quindi le autorità locali si trovano sempre più in difficoltà nel gestirne la circolazione. Ma le motoslitte, sulle Dolomiti, stanno diventando un problema di proporzioni tali che la giunta provinciale di Trento ha preparato un disegno di legge introducendo maximulte per i "pirati della neve", che le guidano sulle piste da sci e vi scorrazza in alta quota senza autorizzazione.
Nel corso degli ultimi mesi, infatti, si sono moltiplicate le proteste di escursionisti e guide alpine, che da mesi denunciano l'incremento senza controllo delle moto da neve, divenute un problema esattamente come al mare lo sono le moto d'acqua: rumore, puzza di gas di scarico, pericolose evoluzioni sulla neve vicino a chi scia o cammina a suon di ciaspole hanno fatto scattare l'allarme.
E così sono scattati i primi provvedimenti (resi difficili dal fatto che le motoslitte non siano riconosciute dal codice della strada, e quindi non abbiano né targa né assicurazione): il sindaco di Cortina, Andrea Franceschini, ha da poco firmato un'ordinanza che impone divieti e prescrizioni. Ma la vera svolta protrebbe arrivare con il disegno di legge provinciale presentato a Trento: mille euro di multa - riporta il quotidiano la Repubblica - per chi viaggia senza averne titolo su pascoli, sentieri, mulattiere, ghiaioni e piste da sci; 500 per chi scorrazza sule strade forestali. E le autorizzazioni verranno rilasciate solo a gestori di malghe, rifugi e ristoranti in quota raggiungibili solo in motoslitta o gatto delle nevi, oltre che, naturalmente, ai soccorritori.
Una vittoria per gli ambientalisti, che da sempre chiedono un freno alla moda della moto da neve, ma prevale comunque la prudenza: perché il vero problema, come sempre, non è quello di fare le leggi ma quello di farle rispettare. Soprattutto se il codice della strada continuerà a ignorare questi mezzi di trasporto: senza targa, l'identificazione dei "pirati della neve" diventa quasi impossibile.