Kurt Vonnegut

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Carlo Maria
00giovedì 16 luglio 2015 08:53
Ho letto Mattatoio n°5 ovvero La crociata dei bambini.
Si tratta di un libriccino di neanche 200 pagine che definirei però una perla. Lo stile piano, lineare e narrativamente chiaro consente al lettore di calarsi nella vicenda da subito e di seguire con semplicità le gesta del protagonista, Billy Pilgrim. La narrazione è un costante flash back and forward e la vicenda rimbalza fra diversi archi temporali senza che se ne esca disorientati. Si narra SPOILER dei viaggi nel tempo del personaggio principale, delle sue esperienze di guerra, della sua vita e del rapimento che subì da parte di una razza aliena proveniente dal pianeta Trafalmagore. Se, a livello di genere, questi elementi portano l'opera ad essere catalogata come fantascientifica, si tratta però in realtà di un romanzo contenente forti riferimenti autobiografici: anche l'autore ha partecipato alla seconda guerra mondiale, anche Vonnegut è stato fatto prigioniero durante l'offensiva delle Ardenne, anch'egli ha assistito impotente al bombardamento di Dresda. E proprio quest'impotenza ritengo che sia una delle chiavi di lettura più profonde dell'opera, calorosamente antimilitarista. Non vi è vittimismo, nella visione di Vonnegut, bensì accettazione dell'aleatorietà dell'esistenza e una forma di consolazione nella rilettura che dà della vita Pilgrim: siamo sempre esistiti e sempre esisteremo, in quella fascia temporale. Gli aneddoti di guerra narrati mostrano la guerra come una contingenza voluta da vecchi generali e capi di stato e combattuta però da bambini, un'attività grottesca, ridicola, patetica. Dato il messaggio fortemente socio-politico che è inserito nell'opera, potrebbe stupire che esso sia diluito da elementi fantascientifici, che apparentemente lo depotenziano, tuttavia sarebbe un errore valutarla in questi termini perché data la durezza degli episodi narrati, le vicissitudini trafalmadoriane sono essenziali per stemperare la tensione, introdurre elementi ironici, un appiglio, consentendo al lettore di rifiatare provvisoriamente.
Nel complesso, si tratta di un romanzo davvero molto bello. È il primo che leggo di Vonnegut, ma se è questo il suo livello, dubito che mi fermerò qui.
Juan Galvez
00giovedì 16 luglio 2015 09:23
Re:
Carlo Maria, 16/07/2015 08:53:

È il primo che leggo di Vonnegut, ma se è questo il suo livello, dubito che mi fermerò qui.

E ben svegòiato, eh! [SM=x74946]

V.


Carlo Maria
00giovedì 16 luglio 2015 10:13
Re: Re:
Juan Galvez, 16/07/2015 09:23:

E ben svegòiato, eh! [SM=x74946]

V.






Cosa mi consigli di quest'autore? [SM=x74930]
Juan Galvez
00giovedì 16 luglio 2015 11:35
Re: Re: Re:
Carlo Maria, 16/07/2015 10:13:




Cosa mi consigli di quest'autore? [SM=x74930]

Vonnegut è sempre almeno interessante, sia la produzione fantascientifica che quella mainstream. Della prima, sicuramente "Piano meccanico" (in origine tradotto con l'orripilante titolo "La società della camicia stregata"), "Le sirene di Titano", "Ghiaccio-nove" (anche "Comica fionale"). Della seconda (tenendo cponto quanto spesso Vonnegut scriva ai limiti), "La colazione dei campioni", "Un pezzo da galera", "Galapagos", "Cronosisma". E poi i racconti.

V.


Carlo Maria
00giovedì 16 luglio 2015 13:19
Re: Re: Re: Re:
Juan Galvez, 16/07/2015 11:35:

Vonnegut è sempre almeno interessante, sia la produzione fantascientifica che quella mainstream. Della prima, sicuramente "Piano meccanico" (in origine tradotto con l'orripilante titolo "La società della camicia stregata"), "Le sirene di Titano", "Ghiaccio-nove" (anche "Comica fionale"). Della seconda (tenendo cponto quanto spesso Vonnegut scriva ai limiti), "La colazione dei campioni", "Un pezzo da galera", "Galapagos", "Cronosisma". E poi i racconti.

V.





Merci! [SM=x74927]
Notavo che non ha mai vinto neanche un Nebula o uno Hugo! Sottostimato oppure poco noto all'epoca? La sua prosa mi è sembrata molto valida e appassionante, a valutare da questo libro!

Juan Galvez
00giovedì 16 luglio 2015 14:04
Re: Re: Re: Re: Re:
Carlo Maria, 16/07/2015 13:19:



Merci! [SM=x74927]
Notavo che non ha mai vinto neanche un Nebula o uno Hugo! Sottostimato oppure poco noto all'epoca? La sua prosa mi è sembrata molto valida e appassionante, a valutare da questo libro!


No, troppo eterodosso per l'intellettualmente limitato fandom statunitense, non ha mai vinto uno Hugo per lo stesso motivo per cui non l'hanno mai vinto Bradbury o Doris Lessing. Quanto al Nebula, quando fu istituito credo che Vonnegut avesse già pubblicato la sua produzione più riconoscibilmente fantascientifica.

V.


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