LA BEFANA

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patrix80
00sabato 3 gennaio 2009 16:58


Con la fine dell'anno solare, il ciclo dei festeggiamenti non si conclude fino al 6 gennaio, il giorno dell'Epifania, che nella saggezza popolare "tutte le feste porta via".

Il termine "Epifania", di origine greca, che significa "manifestazione" sott'inteso della divinità, è stato utilizzato dalla tradizione cristiana per designare la prima manifestazione della divinità di Gesù Cristo, avvenuta in presenza dei re Magi.

Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, andando a designare la figura di una vecchina particolare.

Come abbiamo avuto modo di vedere per le altre tradizioni italiane che si svolgono in tutto l'arco dell'anno, molte nostre festività hanno un'origine rurale, affondando le loro radici nel nostro passato agricolo. Così è anche per la Befana.

Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l'anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta ad essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l'anno successivo.
In molte regioni italiane infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 ed il 6 gennaio.



Frasi per la Befana

Befana... befanina... mi porti una calzina? con tante caramelle... tante cose belle... ma non portar carbone... ne ho pieno un pentolone.




Se la Befana vedendoti dovesse buttarsi ai tuoi piedi, e cominciare a piangere... capiscila, ha paura che le freghi il posto di lavoro.












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ti61no
00sabato 3 gennaio 2009 18:53
la vecchia befana.....

ti61no
00sabato 3 gennaio 2009 18:56






lilly54
00sabato 3 gennaio 2009 21:57
La Befana nella tradizione popolare
In Italia la figura è molto popolare in tutta la penisola, anche se il termine deriva probabilmente da una parola di origine toscana. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio la vecchietta, che si muove volando su una scopa (altro attributo proprio della strega), scivola nei camini con il suo capace sacco pieno di doni per i bambini buoni e di carbone per quelli che durante l’anno appena trascorso si sono comportati male, e sistema i medesimi nelle calze appese a bella posta vicino ai letti.
In Toscana vi è anche la canzone della Befana, la “befanata”, canto sacro, ma più frequentemente profano, che un giovane travestito da vecchia e accompagnato da suonatori ripete di casa in casa la sera dell’Epifania.

Le Befane italiane sono suddivise in una certa quantità di “tribù”, diverse da regione a regione. Ci sono le Ardoiee del circondario di Belluno; la Berta e la Giampa, sempre nel Veneto; la Donnazza di Borca del Cadore; l’Invidia, diffusa nel pesarese, che percorre le contrade portando cattiveria e mala sorte a chi ha la sventura di incontrarla: La Maratega e la Redodesa, che vivono lungo il corso del fiume Piave; nel bolognese ci sono le Borde, che provocano la nebbia. A Iesi abitano le Vecchie, nella Val di Chiana e nel circondario di Arezzo le Vecchiarine. In Istria ci sono le Rodie, che corrono cavalcando le nuvole nel vento impetuoso che, quando scoppia un temporale, spinge la grandine sulle campagne.
Anche in Lombardia la Befana si confonde con una creatura del vento. Nel milanese si dice che “balla la vèggia” quando si vede un tremolio di luce prodotto dai vapori sottilissimi che si sollevano da terra nelle giornate canicolari. Così nel pavese chiamano “vèggia” o “gibigiana” il medesimo fenomeno. Nel bresciano, invece, la “ecia” è più propriamente una strega; quando si vede sulle pietre il tremolio della calura si dice: “El bala la Ecia”. Si crede che questa strega torni sotto terra all’arrivo del freddo. A lei si devono i semi infecondi nei campi, il marciume delle erbe e le malattie delle bestie.
ti61no
00martedì 6 gennaio 2009 00:51

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ti61no
00martedì 6 gennaio 2009 15:41
[SM=x1322613] Lilly
ho visto le ultime tue foto di Pavia con la neve [SM=g1658271]
Oggi è il tuo giorno approfittane!!! [SM=g28002]
volando con la scopa ti viene molto più semplice scattare foto [SM=x1322616] [SM=x1322616] [SM=x1322616] [SM=x1322624] [SM=x1322617]

ti61no
00martedì 6 gennaio 2009 15:45
consiglio utile.....
ti61no
00martedì 6 gennaio 2009 15:53
Le mie belle befane di questo forum oggi dove si saranno cacciate [SM=x1322622] [SM=x1322622] [SM=x1322622]

ti61no
00martedì 6 gennaio 2009 16:22
finalmente una befana bionda.... [SM=g1658286] [SM=g1717263]
lilly54
00martedì 6 gennaio 2009 16:24
Ho provato a volare,ma nevicava troppo [SM=x1322614] le catene non erano adatte per la scopa [SM=x1322616]


[SM=x1322614]
lilly54
00martedì 6 gennaio 2009 16:46

La mia non è bionda,ma ha gli occhi azzurri [SM=x1322614] Tino, non è bellissima? [SM=x1322616] [SM=g1717263] [SM=x1322614]
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