La rivoluzione Popolare indigena Boliviana.

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headcracker
00venerdì 1 luglio 2005 13:00
Nonostante tutti i maggiori network facciano come sempre finta di niente, in Bolivia é in atto una rivolta popolare dei nativi (80% della popolazione) contro i soliti sfruttatori, proprietari bianchi, multinazionali e nazioni straniere, La rivoluzione punta ad una nazionalizzazione delle risorse boliviane che oggi fanno guadagnare gli investitori stranieri e le multinazionali e di riportare dignità al popolo legittimo padrone a casa sua, segue un interessante articolo da www.erroneo.org

E' iniziato lo scorso settembre il confronto sociale in Bolivia tra il presidente in carica Gonzalo Sanchez de Lozada ed Evo Morales, presidente del Movimiento al Socialismo. Il popolo insorge stanco dello sfruttamento e della miseria... il 13 Ottobre migliaia di persone entrano nella capitale La Paz chiedendo una Bolivia libera!

di Luca Gelardi

Il conflitto sociale attualmente in atto in Bolivia nasce intorno all'esportazione del metano, risorsa economica tra le più importanti del paese sudamericano, uno dei più poveri della regione. Al governo neoliberale del presidente Gonzalo Sanchez de Lozada si oppone il Movimiento al Socialismo (MAS) del cocalero Evo Morales, che accusa l'attuale governo di stare attuando un autogolpe militare per garantire l'approvigionamento di metano al Cile. L'intervento dei militari è stato necessario (secondo il governo) per respingere le proteste della popolazione nei confronti dell'esportazione del metano.

Secondo Morales dietro le azioni di Sanchez de Lozada stanno gli interessi delle multinazionali del petrolio che starebbero organizzando una via di transito, tramite un porto cileno, del metano boliviano in Messico e soprattutto Stati Uniti; tale esportazione farebbe guadagnare milioni di dollari a questi stati e una minima parte allo Stato boliviano. Queste dichiarazioni rilasciate a metà settembre sono state ovviamente subito smentite dal governo, tramite il ministro Yerko Kukoc, inasprendo così lo scontro sociale.

Edward Miller, della British Gas e responsabile del progetto, ha dichiarato che l'affare comporterebbe un introito di oltre un miliardo e 300 mila dollari, di cui solo 70-80 milioni di dollari annui andrebbero alla Bolivia. Queste dichiarazioni portarono lo scorso 19 settembre al primo passo della resistenza popolare nei confronti di Sanchez de Lozada ad opera dei sindacati e delle organizzazioni sociali e popolari.

In questa manifestazione, 150 mila boliviani hanno occupato per la prima volta le più importanti città del paese chiedendo le dimissioni del presidente Sanchez de Lozada. Le richieste della popolazione sono stati di annullare, entro un mese (19 ottobre), gli accordi per l'esportazione del gas con il consorzio Pacific LNG, formato dalle multinazionali Repsol-YPF, British Gas e Panamerican Gas (succursale della British Petroleum).

Il confronto si è aggravato a sud di La Paz con l'intervento militare a difesa degli interessi governativi, a cui i manifestanti, con a capo "Mallku" Felipe Quispe, dirigente di una confederazione di contadini, hanno risposto con il lancio di pietre: è stato questo il primo passo verso lo scontro aperto.

Tra le dichiarazioni più significative degli esponenti delle organizzazioni popolari troviamo quelle di Jaime Solares della Central Obrera Boliviana (COB) che dice "Prima di esportare il metano, dovremmo usarlo per i boliviani, per l'industria e l'industrializzazione il paese". Per le manifestazioni i preparativi fremono e gruppi di attivisti del MAS e sindacalisti girano nelle città e nei quartieri popolari chiamando il popolo alla resistenza. L'obiettivo è stato fin dall'inizio mobilitare le masse a La Paz e Cochabamba (principali città del paese).

La reazione del governo non si è fatta tuttavia attendere e l'indomani (20 settembre), forze di polizia ed esercito hanno provocato duri scontri con il risultato di 5 morti (4 civili, tra cui una bambina di 8 anni, e un militare) e circa 20 feriti. Secondo la versione ufficiale dei militari lo scontro è avvenuto a causa dello sfondamento da parte di una colonna di mezzi militari di un blocco stradale piazzato dai manifestanti. La reazione di questi ultimi avrebbe portato i morti e i feriti, ma da parte dei manifestanti si chiedeva solamente la liberazione di un dirigente del movimento contadino.

Questi gravi scontri hanno portato a fine settembre ad una crisi dell'intero sistema politico, aggravato dalla sempre peggiore situazione economica. I contadini hanno dichiarato guerra aperta alle forza militari e paramilitari governative e la situazione nella capitale La Paz così come in altri grandi centri, mostrava gruppi di soldati appostati ai lati delle strade pronti ad aprire il fuoco nei confronti della popolazione.

Lo scontro aperto ha portato alcuni gruppi di contadini, soprattutto nella zona di Achacachi, a prendere in mano le armi, così da creare una resistenza armata sotto la guida di "Mallku" Felipe Quispe. L'azione è stata fin da subito appoggiata dal COB, dal MAS e dalle altre organizzazioni sociali. Questo movimento armato dei contadini, applicando tattiche di guerriglia, ha innescato conflitti a fuoco continui con le forze armate per il controllo delle vie di comunicazione principali del paese, le grandi strade dell'altopiano boliviano, tra La Paz e Cochabamba. Lo scopo era indebolire l'egemonia territoriale del governo di Sanchez de Lozada.

A fronte di questi nuovi sviluppi il 24 settembre la Central Obrera Boliviana (COB) ha richiamato allo sciopero generale, per cercare di mettere in ginocchio il governo e farlo tornare indietro sui suoi passi rispetto alla guerra del metano. In seguito il movimento armato dei contadini del "Mallku" Felipe Quispe ha deposto le armi accettando la tregua del governo di fine settembre, al fine di evitare ulteriori scontri armati e nuovi morti. A questo il governo ha risposto con nuovi attacchi e da lì si è innescata una guerra mediatica tra ciò che racconta il governo e quello che realmente succede, cioè lo sgombero delle strade e delle città ricorrendo anche alle armi da parte dei militari.

A inizio ottobre, in seguito al continuo movimento e alle nuove reazioni da parte della popolazione, il presidente Gonzales Sanchez de Lozada si è barricato nel suo palazzo difeso dalle forze militari. Per diversi giorni il terreno di scontro tra le organizzazioni sociali e il governo si è spostato nuovamente sui mezzi d'informazione, ultimo baluardo del presidente. Tuttavia nello stesso tempo migliaia di persone, contadini, minatori, operai e studenti si sono incamminati da tutto il paese verso la capitale La Paz, per stringere il cerchio di protesta intorno al governo.

Il 9 ottobre in reazione a questo movimento ancora l'esercito provoca una carneficina nei confronti dei minatori e degli allevatori, gli strati sociali più poveri del paese. Il risultato è stato di 2 morti e 8 feriti tra la gente che chiedeva la testa del presidente Sanchez de Lozada.

Il governo ha continuato a rispondere alla reazione popolare aprendo deliberatamente il fuoco sui manifestanti, inviando forze militari corazzate a sfondare i blocchi stradali e liberare le vie di comunicazione. il 12 ottobre parte l'ultima (fin'ora) grossa offensiva dell'esercito boliviano contro la popolazione, senza l'esclusione dell'uso di armi pesanti, granate e carri armati, per riprendere il controllo della capitale La Paz.

Dopo 36 ore di scontri, nonostante il parziale (e temporaneo) guadagno di terreno da parte dell'esercito, appoggiato anche dal governo degli Stati Uniti che ha inviato aiuti militari, la popolazione insorge sempre di più, chiamata alla resistenza dai capi delle organizzazioni sociali: tutti chiedono la testa del presidente Gonzales Sanchez de Lozada.

Al momento Gonzales Sanchez de Lozada si è rifugiato negli Stati Uniti mentre Il suo vice presidente Carlos Mesa Gisbert ha preso il suo posto. Dichiarato ammiratore di "Goni", egli ha oggi il compito di amministrare oggi il disastro umano e politico della Bolivia.

La questione è delicata perchè come dice l'analista indipendente Carlos Arze, il metano potrebbe essere un grande mezzo (e forse l'ultimo) per risanare l'economia disastrata della Bolivia. Ma all'interesse nazionale e popolare si oppone quello personale dei dirigenti governativi e delle multinazionali del petrolio, visto che le riserve di gas in Bolivia, secondo gli esperti, ammonterebbero a circa 80 miliardi di dollari.

W LA BOLIVIA SOCIALISTA, popoli del sudamerica unitevi!!:Sm1:

-Kaname-chan
00venerdì 1 luglio 2005 14:10
Re:

Scritto da: headcracker 01/07/2005 13.00
Nonostante tutti i maggiori network facciano come sempre finta di niente, in Bolivia é in atto una rivolta popolare dei nativi (80% della popolazione) contro i soliti sfruttatori, proprietari bianchi, multinazionali e nazioni straniere, La rivoluzione punta ad una nazionalizzazione delle risorse boliviane che oggi fanno guadagnare gli investitori stranieri e le multinazionali e di riportare dignità al popolo legittimo padrone a casa sua, segue un interessante articolo da www.erroneo.org

E' iniziato lo scorso settembre il confronto sociale in Bolivia tra il presidente in carica Gonzalo Sanchez de Lozada ed Evo Morales, presidente del Movimiento al Socialismo. Il popolo insorge stanco dello sfruttamento e della miseria... il 13 Ottobre migliaia di persone entrano nella capitale La Paz chiedendo una Bolivia libera!

[
W LA BOLIVIA SOCIALISTA, popoli del sudamerica unitevi!!:Sm1:




Finta di niente? Ed io come facevo a saperlo allora? lol1 Cmq Morales è leader dei coltivatori di coca (anke se il testo quasi sorvola su questo fatto) e di lui non mi fido x nulla, visto soprattutto il fatto ke il governo ha tentato di sradicare le coltivazioni con cui il nostro Evo si ingrassa.... Sono sicura ke ha parekki rapporti con la mafia colombiana e non mi stupirei se avesse incontrato pure qualke "don" nostrano, in quanto la 'ndrangheta è tra i maggiori "commercianti" di droga al mondo. Non capisco cosa diavolo c'entri la British Gas, secondo il "Sole 24 Ore" gli investitori nel gas boliviano sono Petrobras di quello sfruttatore capitalista di Lula :Sm18: la francese Total e la spagnola Repsol (mi pare si kiami così) con i brasiliani in prima fila. A causa di tutto il casino combinato dagli spacciatori di droga però tutte queste compagnie hanno abbandonato il paese, riorientando investimenti miliardari verso altre mete, soprattutto il Perù. Non solo: un gasdotto peruviano ke dovrebbe rifornire il cono sud è stato concepito x bypassare il casino boliviano

Sayonara

[Modificato da -Kaname-chan 01/07/2005 14.11]

Riccardo.cuordileone
00venerdì 1 luglio 2005 14:16
Vi devo dire sinceramente cosa ne penso?:Sm18:

Ma che si scannino tra banani, a me non me ne importa niente.:Sm17
Lpoz
00venerdì 1 luglio 2005 14:20
Re:

Scritto da: Riccardo.cuordileone 01/07/2005 14.16
Vi devo dire sinceramente cosa ne penso?:Sm18:

Ma che si scannino tra banani, a me non me ne importa niente.:Sm17




:smb3: :smb3: :smb3: :smb3: :smb3: :smb3: :smb3:
Pertinax
00venerdì 1 luglio 2005 17:37
complimenti a tutti e due :Sm10 :Sm10 :Sm10
Lpoz
00venerdì 1 luglio 2005 17:45
come cè chi dice che non gli frega nulla dei NOSTRI soldati in iraq o in giro per il mondo, che muoio, penso di potermi permettere di fregarmene di 4 boliviani.
mad2 mad2 mad2 mad2
Vota DC
00venerdì 1 luglio 2005 17:57
Ci sarà una nuova America?
Il progetto degli Stati Uniti d'America Latina è da sempre osteggiato dagli USA.
Però ultimamente i messicani negli Stati Uniti stanno per superare i neri.
Quando i messicani saranno maggioranza ci potranno essere i veri Stati Uniti d'America(e i Canadesi?Boh,si adeguano).
Per me non cambia molto,anzi come atteggiamento preferisco gli attuali USA(neocon a parte),spero solo che i latinoamericani spazzino una volta per tutte le sette protestanti!

E' un po' off topic ma i "quattro" boliviani potrebbero collaborare con questo progetto.
Riccardo.cuordileone
00venerdì 1 luglio 2005 17:59
Io ho questa filosofia cinica, se un evento (in questo caso una guerra) non mi da fastidio al mio paese, economicamente, ideologiacamente ecc, non me ne può fregar di meno.no1

Con questo metro non sarei intervenuto in Kossovo, in Afghanistan, in Iraq però ad esempio avrei dichiarato guerra alla Libia quando ha sparato dei razzi verso l'italia.
Pertinax
00venerdì 1 luglio 2005 17:59
Re:

Scritto da: Lpoz 01/07/2005 17.45
come cè chi dice che non gli frega nulla dei NOSTRI soldati in iraq o in giro per il mondo, che muoio, penso di potermi permettere di fregarmene di 4 boliviani.
mad2 mad2 mad2 mad2



e ki ha mai detto ke non me ne freghi nulla dei nostri militi? un conto è dire ke non dovrebbero essere li... un conto è capire ke "non gle ne frega nulla"... mad1
headcracker
00venerdì 1 luglio 2005 18:45
Re:

Scritto da: Lpoz 01/07/2005 17.45
come cè chi dice che non gli frega nulla dei NOSTRI soldati in iraq o in giro per il mondo, che muoio, penso di potermi permettere di fregarmene di 4 boliviani.
mad2 mad2 mad2 mad2



Già, peccato che i militi italiani non abitino in irak mentre i 4 boliviani siano i nativi indigeni.
2 cose totalmente diverse.
headcracker
00venerdì 1 luglio 2005 18:47
Re: Re:

Scritto da: -Kaname-chan 01/07/2005 14.10


Finta di niente? Ed io come facevo a saperlo allora? lol1 Cmq Morales è leader dei coltivatori di coca (anke se il testo quasi sorvola su questo fatto) e di lui non mi fido x nulla, visto soprattutto il fatto ke il governo ha tentato di sradicare le coltivazioni con cui il nostro Evo si ingrassa.... Sono sicura ke ha parekki rapporti con la mafia colombiana e non mi stupirei se avesse incontrato pure qualke "don" nostrano, in quanto la 'ndrangheta è tra i maggiori "commercianti" di droga al mondo. Non capisco cosa diavolo c'entri la British Gas, secondo il "Sole 24 Ore" gli investitori nel gas boliviano sono Petrobras di quello sfruttatore capitalista di Lula :Sm18: la francese Total e la spagnola Repsol (mi pare si kiami così) con i brasiliani in prima fila. A causa di tutto il casino combinato dagli spacciatori di droga però tutte queste compagnie hanno abbandonato il paese, riorientando investimenti miliardari verso altre mete, soprattutto il Perù. Non solo: un gasdotto peruviano ke dovrebbe rifornire il cono sud è stato concepito x bypassare il casino boliviano

Sayonara

[Modificato da -Kaname-chan 01/07/2005 14.11]




Kaname pensi che i grandi governi neoliberali sudamericani non facciano businnes in cocaina???
Pagarsi le guerre con la coca é una regola nel continente, l'ha fatto la CIA l'ha fatto e lo fa il governo colombiano fascista, lo fanno i ribelli delle FARC, ecc....
Tierra al pueblo.
Lpoz
00venerdì 1 luglio 2005 18:50
Re: Re:

Scritto da: headcracker 01/07/2005 18.45


Già, peccato che i militi italiani non abitino in irak mentre i 4 boliviani siano i nativi indigeni.
2 cose totalmente diverse.



se i rivoluzionari fossero fascisti e dil governo fosse socialista, saresti cmq dalla loro parte..
a me continuerebbe a fregarmene nulla..
Granduca di Milano
00sabato 2 luglio 2005 10:29
Che ognuno in casa propria faccia quello che vuole, in Bolivia come in Colombia coltivare la droga rende molto di più che coltivare ortaggi e oltretutto questo serve a finanziare i governi sudditi degli USA e anche i movimenti rivoluzionari, per cui che risolvano pure le loro beghe tra di loro.

PADANIA INDIPENDENTE:Sm1:
cointreau il possente
00sabato 2 luglio 2005 13:59
Re: Re:

Scritto da: -Kaname-chan 01/07/2005 14.10


Finta di niente? Ed io come facevo a saperlo allora? lol1 Cmq Morales è leader dei coltivatori di coca (anke se il testo quasi sorvola su questo fatto) e di lui non mi fido x nulla, visto soprattutto il fatto ke il governo ha tentato di sradicare le coltivazioni con cui il nostro Evo si ingrassa.... Sono sicura ke ha parekki rapporti con la mafia colombiana e non mi stupirei se avesse incontrato pure qualke "don" nostrano, in quanto la 'ndrangheta è tra i maggiori "commercianti" di droga al mondo. Non capisco cosa diavolo c'entri la British Gas, secondo il "Sole 24 Ore" gli investitori nel gas boliviano sono Petrobras di quello sfruttatore capitalista di Lula :Sm18: la francese Total e la spagnola Repsol (mi pare si kiami così) con i brasiliani in prima fila. A causa di tutto il casino combinato dagli spacciatori di droga però tutte queste compagnie hanno abbandonato il paese, riorientando investimenti miliardari verso altre mete, soprattutto il Perù. Non solo: un gasdotto peruviano ke dovrebbe rifornire il cono sud è stato concepito x bypassare il casino boliviano

Sayonara

[Modificato da -Kaname-chan 01/07/2005 14.11]




che evo possa avere contatti con le varie male ci può stare, kaname, ma non bollare un movimento come quello dei cocaleros boliviani solo in base alla propaganda neoliberista americana. I cocaleros hanno storia antichissima...

e nel casino scoppiato in bolivia le povere multinazionali non c'entrano nulla?!? sei troppo informata per non sapere quel che è siccesso con la privatizzazione degli acquedotti...
headcracker
00sabato 2 luglio 2005 14:20
Re: Re: Re:

Scritto da: cointreau il possente 02/07/2005 13.59


che evo possa avere contatti con le varie male ci può stare, kaname, ma non bollare un movimento come quello dei cocaleros boliviani solo in base alla propaganda neoliberista americana. I cocaleros hanno storia antichissima...

e nel casino scoppiato in bolivia le povere multinazionali non c'entrano nulla?!? sei troppo informata per non sapere quel che è siccesso con la privatizzazione degli acquedotti...



[SM=x751611] [SM=x751611] [SM=x751611] [SM=x751611]
Vota DC
00sabato 2 luglio 2005 17:19
La rivolta è veramente indigena?
Sicuri che non siano meticci come lo sono quasi tutti?
In tal caso non voglio avere a che fare con filoinchiani,filomaya e filoaztechi.
headcracker
00sabato 2 luglio 2005 22:41
Re: La rivolta è veramente indigena?

Scritto da: Vota DC 02/07/2005 17.19
Sicuri che non siano meticci come lo sono quasi tutti?
In tal caso non voglio avere a che fare con filoinchiani,filomaya e filoaztechi.



allucinante..perché??? perché avevano delle culture stupende distrutte da quelle TESTE DI CAZZO IGNORANTI DI CRISTIANI arrivati li??? sono nativi e basta, e se si decidessero ad abolire il cattolicesimo e tornare alle antiche tradizioni non potrei che gioire!!!!!!!!!!
Vota DC
00sabato 2 luglio 2005 23:03
Allora non siete per la pace?
Ma quelle antiche popolazioni erano solo dei barbari assassini.
Anche noi cattolici eravamo bellicosi,ma avendo vinto tutti ci hanno dato ragione.
Ed ora con la globalizzazione,unica occasione per la pace nel mondo,in atto lo scontro è tra l'egemonia anglosassone(e quindi favorevole alle sette protestanti) e quella cattolica tra cui c'è quasi tutta l'America del Sud!
Granduca di Milano
00domenica 3 luglio 2005 09:34
Re: Allora non siete per la pace?

Scritto da: Vota DC 02/07/2005 23.03
Ma quelle antiche popolazioni erano solo dei barbari assassini.
Anche noi cattolici eravamo bellicosi,ma avendo vinto tutti ci hanno dato ragione.
Ed ora con la globalizzazione,unica occasione per la pace nel mondo,in atto lo scontro è tra l'egemonia anglosassone(e quindi favorevole alle sette protestanti) e quella cattolica tra cui c'è quasi tutta l'America del Sud!


Ma che dici la lotta è solo tra le multinazionali che si vogliono arricchire sempre di più e controllano anche i paesi occidentali, figuriamoci se hanno problemi a schiacciare popolazioni sottosviluppate.

PADANIA INDIPENDENTE:Sm15:
Pertinax
00domenica 3 luglio 2005 10:22
Re: Allora non siete per la pace?

Scritto da: Vota DC 02/07/2005 23.03
Ma quelle antiche popolazioni erano solo dei barbari assassini.
Anche noi cattolici eravamo bellicosi,ma avendo vinto tutti ci hanno dato ragione.



voi cattolici siete veramente assurdi! mad3 mad3 mad3
Riccardo.cuordileone
00domenica 3 luglio 2005 10:54

Scritto da: Vota DC 02/07/2005 23.03
Ma quelle antiche popolazioni erano solo dei barbari assassini.
Anche noi cattolici eravamo bellicosi,ma avendo vinto tutti ci hanno dato ragione.
Ed ora con la globalizzazione,unica occasione per la pace nel mondo,in atto lo scontro è tra l'egemonia anglosassone(e quindi favorevole alle sette protestanti) e quella cattolica tra cui c'è quasi tutta l'America del Sud!



Ma chi ci ha dato ragione, altri cristiani e poi come sempre perchè abbiamo vinto.:Sm19:

Mi sa che hai sbagliato secolo, attualmente io vedo solo lo scontro occidente contro oriente ossia ricchi contro poveri.:Sm19:
headcracker
00domenica 3 luglio 2005 11:00
Re: Allora non siete per la pace?

Scritto da: Vota DC 02/07/2005 23.03
Ma quelle antiche popolazioni erano solo dei barbari assassini.
Anche noi cattolici eravamo bellicosi,ma avendo vinto tutti ci hanno dato ragione.
Ed ora con la globalizzazione,unica occasione per la pace nel mondo,in atto lo scontro è tra l'egemonia anglosassone(e quindi favorevole alle sette protestanti) e quella cattolica tra cui c'è quasi tutta l'America del Sud!



guarda é meglio che mi tarttengo di fronte a tanta ignoranza, ormai bisogna sopportarvi cosi, barbari ad un popolo che quando qua pensavano che LA TERRA ERA PIATTA quelli avevano un calendario più preciso di quelli odierni e calcolato all'esattezza, solo da qui possiamo notare le pigne che avete nel cervello voi integralisti!!:Sm2:
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