Malombra - di Raffaele Meloni - con Marina Malfatti, Giulio Bosetti, Emilio Cigoli, Friedrich Joloff, Dorith Henke, Luciano Virgilio, Elsa Vazzoler

veu
00sabato 9 giugno 2012 23:08
Qualcuno ricorda lo sceneggiato Malombra, ispirato ad un famosissimo romanzo di Antonio Fogazzaro (lo stesso autore di Piccolo Mondo Antico)?

Ecco qua la scheda:

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Trama da Pagine 70:

Prima puntata:

La vicenda prende avvio nell’agosto del 1864. Il giovane scrittore milanese Corrado Silla arriva una sera alla villa del conte Cesare d’Ormengo, sulle rive di un lago lombardo, dove è accolto dall’anziano segretario Steinegge. Il giovane, orfano di una cara amica del padrone di casa, è stato da questi invitato con il pretesto di una collaborazione a un trattato storico-politico, in realtà perché possa vivere con maggior agiatezza. Con il conte vive sua nipote, la marchesina Marina di Malombra, una giovane tormentata cui la forzata solitudine e un malcelato astio verso lo zio provocano frequenti crisi nervose. Nella villa circolano strane leggende su Cecilia Varrega, la prima moglie del conte Emanuele d’Ormengo, padre di Cesare, che morì pazza in una stanza del palazzo, lì segregata dal marito per una presunta colpa d’amore. Di quella lontana e misteriosa vicenda Marina ritrova per caso un’inquietante testimonianza: un messaggio risalente al 1802 di Cecilia, sua antenata, nascosto in uno stipo, in cui la nobildonna manifestava la propria fede nella reincarnazione, asseriva di essere vittima della crudeltà del marito, e impegnava colei tra le sue discendenti che avesse in futuro trovato il manoscritto a ‘rivivere’ la propria vicenda con il redivivo amante Renato e a vendicarsi di tutti i d’Ormengo. Marina, sull’onda di un’ossessione che poco a poco la travolge, inizia a convincersi che Cecilia si sia reincarnata in lei, e cade vittima di un’ennesima crisi nervosa. Intanto Silla, prima di stabilirsi a palazzo d’Ormengo, torna a Milano per sistemare alcune sue faccende.

Seconda puntata:

Marina, durante la convalescenza, scrive una lettera — firmandosi ‘Cecilia’ — a un anonimo scrittore perché particolarmente interessata a un suo romanzo, intitolato Un sogno, che trattava l’argomento della reincarnazione. L’autore del libro, che è in realtà Corrado, riceve a Milano la lettera giunta presso il suo editore, e risponde in tono scostante, definendo la sua interlocutrice superba e sognatrice; Marina, che si è nel frattempo trasferita nella stanza ‘maledetta’ che appartenne a Cecilia, straccia irritata la risposta di Silla.

Lo scrittore ritorna a palazzo d’Ormengo per svolgere il suo lavoro; qui i rapporti con la marchesina sono tesi, poiché questa lo crede un figliastro del conte con mire sulla sua eredità. Corrado scopre per caso che Cecilia e Marina sono la stessa persona ma, insultato pesantemente da quest’ultima, decide di rinunciare all’incarico e andarsene, pur ammettendo in cuor suo di essere innamorato della marchesina. Quella sera, accingendosi a partire, Corrado incontra Marina sulla riva del lago e la chiama ‘Cecilia’; la giovane interpreta il fatto come l’avverarsi della profezia: Silla sarebbe dunque la reincarnazione di Renato, l’antico amante di Cecilia.

Il conte Cesare, infuriato per l’oltraggio arrecato da Marina allo scrittore che ha spinto quest’ultimo a partire, rimprovera duramente la nipote e la invita, se desidera, a lasciare il palazzo, ma la marchesina, ormai suggestionata, rifiuta. Intanto, mentre Silla prende il treno per Milano, arriva a palazzo d’Ormengo una ragazza straniera.



Terza puntata:

La ragazza che Silla ha incontrato alla stazione è Edith, la figlia del segretario Steinegge, esiliato dodici anni prima dal suo paese, la Germania, per motivi politici. Intanto giunge a palazzo insieme alla madre anche un conte veneziano imparentato con Cesare, Nepo Salvador, allo scopo di chiedere la mano di Marina e rimpinguare in tal modo le proprie scarse finanze. Marina, pur manifestando verso il pretendente indifferenza se non disprezzo, accetta il matrimonio: in realtà medita la propria terribile ‘vendetta’ contro l’intero parentado; nel frattempo, però, incarica un’amica di cercare a Milano Corrado. Quest’ultimo, che si è intanto quasi liberato dell’accecante passione per Marina, è tuttavia turbato quando apprende delle nozze imminenti. Giunge quindi allo scrittore un telegramma firmato ‘Cecilia’ che lo invita urgentemente a palazzo, dove il conte Cesare versa in gravi condizioni.

Quarta puntata:

Corrado accorre alla villa. Secondo padre Tosi, una bizzarra figura di frate-medico-detective, la grave forma di paralisi che ha colpito il conte è da imputarsi a un trauma emotivo; il religioso giunge a ipotizzare, grazie alle frammentarie parole che l’infermo è riuscito a pronunciare, che questi sia stato aggredito e terrorizzato nella notte da una misteriosa donna di nome Cecilia, che però a palazzo nessuno conosce. Tra Marina e Corrado divampa ancora la passione, e la marchesina mostra allo scrittore la lettera da lei trovata nello stipo, identificando esplicitamente se stessa con Cecilia e Corrado con Renato: il giovane ne resta allibito. Giunge la notizia che il conte è in fin di vita; Marina corre al capezzale del morente e gli grida, tra lo scandalo dei presenti, che la vendetta di Cecilia contro i d’Ormengo si sta finalmente compiendo; la giovane è trascinata via. Il conte, stroncato forse da quest’ultima violenta emozione, muore; i Salvador, che miravano alla cospicua eredità del defunto, apprendendo che Cesare ha lasciato tutte le sue sostanze all’ospedale di Novara, abbandonano indignati la villa, rinunciando alle nozze. Più tardi la marchesina, tranquillizzatasi, invita a cena tutti i presenti compreso Corrado, che intanto è entrato in confidenza con la giovane Edith. Marina, rabbiosa per l’atteggiamento di Silla che la crede pazza, uccide l’uomo con un colpo di pistola, per poi darsi a una folle fuga in barca sul lago in tempesta: finirà, forse, inghiottita dall’abisso come l’antenata Cecilia.


Anno di messa in onda: 1974 (Programma Nazionale)
Puntate: 4
Regia: Raffaele Meloni
Soggetto: Libero adattamento di Diego Fabbri, Amleto Micozzi e Raffaele Meloni dall’omonimo romanzo di Antonio Fogazzaro.
Attori e personaggi: Marina Malfatti (Marina di Malombra), Giulio Bosetti (Corrado Silla), Emilio Cigoli (conte Cesare d’Ormengo), Friedrich Joloff (Steinegge), Dorith Henke (Edith), Luciano Virgilio (Nepo Salvador), Elsa Vazzoler (contessa Fosca Salvador), Leda Palma (Fanny), Marina Bonfigli (contessa Giulia di Bella), Corrado Gaipa (padre Tosi), Giovanni Conforti (Giuseppe), Emanuel Agostinelli (Rico), Miranda Campa (Giovanna), Ezio Busso (il dottore), Marcello Mandò (ingegner Ferrieri), Fausto Tommei (professor Vezza), Mauro Barbagli (onorevole Finotti), Mario Lombardini (don Innocenzo), Enrico Ostermann (avvocato Mirovic), Toni Barpi (Momolo), Winni Riva (Catte), Gino Nelinti (l’editore), Ferruccio Casacci (il tappezziere), Giovanni Moretti (il vetturale), Franco Vaccaro (il capostazione)
Assistente alla regia: Milena Canonico
Sceneggiatura: Diego Fabbri, Amleto Micozzi, Raffaele Meloni Scenografia: Davide Negro
Assistente scenografo: Walter Tibaudi
Arredamento: Enrico Checchi
Assistente all’arredamento: Isidoro Borgognone
Costumi: Mariolina Bono
Luci: Ludovico Negri Della Torre
Capo squadra tecnica: Giorgio Violino
Primo controllo camere: Mario Bocchino
Tecnico audio: Gianni Binello
Primo cameraman (anche riprese esterne): Alfredo Finocchielli
Cameramen: Valerio Moggio, Beppe Pavese
Assistente di studio: Primo Somà
Capo squadra tecnica per le riprese esterne: Renato Garavelli
Primo controllo camere (riprese esterne): Vittorio Cantamessa
Tecnici audio (riprese esterne): Gianni Binello, Giorgio Carlin
Cameramen (riprese esterne): Antonio De Los Ríos, Beppe Pavese Controllo al VR3000: Marcello Bravi
Musiche: Pino Calvi
Assistente musicale: Vito Griva
Coordinamento: Alberto Rovere
Segretaria di produzione: Lalla Cioci
Produzione: Rai Radiotelevisione Italiana

Foto:







Lucawenz
00lunedì 11 giugno 2012 23:13
Re:
veu, 09/06/2012 23.08:

Qualcuno ricorda lo sceneggiato Malombra, ispirato ad un famosissimo romanzo di Antonio Fogazzaro (lo stesso autore di Piccolo Mondo Antico)?

Ecco qua la scheda:



Questa scheda mi è familiare... [SM=x520495] [SM=x520505]


veu
00mercoledì 13 giugno 2012 14:30
Sì l'abbiamo copiata dal sito Pagine 70 come abbiamo scritto sotto l'immagine della cover del dvd... abbiamo messo anche il link perchè la scheda non è farina del nostro sacco ma è presa da quel sito. [SM=g27811]
Lucawenz
00venerdì 18 ottobre 2013 21:28
E' scomparso oggi, all'età di 81 anni, il regista Raffaele Meloni.
[SM=x520528]
veu
00sabato 19 ottobre 2013 21:06
Davvero un peccato. Era un grande regista. Riposi in pace.
Lucawenz
00martedì 30 dicembre 2014 22:59

Marina Malfatti in "Malombra"


Lucawenz
00martedì 30 dicembre 2014 23:01

Marina Malfatti e Giulio Bosetti


veu
00sabato 31 gennaio 2015 15:29
Bellissime foto!
Grazie Luca per averle messe!
Bellissima la Malfatti.
Lucawenz
00lunedì 2 febbraio 2015 21:48
Re:
veu, 31/01/2015 15:29:

Bellissime foto!
Grazie Luca per averle messe!
Bellissima la Malfatti.



Sono (o almeno, erano) fotografie in vendita su eBay; non mi sarebbe dispiaciuto comprarle, ma erano troppo care... [SM=g27825]


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