una delle cause diciamo della lenta dffusione (perchè comunque per quanto lentamente l'hobby cresce: ci sono molti più giocatori e iniziative adesso che non 20 anni fa!!) di questo hobby in Italia deriva dal fatto che esistono ancora poche persone che si chiedono cosa possano fare loro per il wargame rispetto a quante si chiedano cosa possa fare il wargame per loro.
Dopo aver scomodato la buona anima di JFK e ringraziato Levin per aver risollevato una questione che non è nuova ma che può sempre trovare nuove risposte, direi che l'hobby in Italia ha una sua peculiarietà che lo rende un po' diverso.
Di base in Italia non ci sono molti club capaci di fare prima ancora che proselitismo, aggregazione.
La mancanza di spazi non aiuta, ma le due cose sono legate.
Per avere spazi serve attenzione da parte delle istituzioni e per avere attenzione serve un minimo di massa critica.
Mancano poi i negozi, i negozi capaci di investire su questo hobby. Di vedere un po' oltre il ritorno immediato. Non è facile, ma in Spagna ad esempio ci riescono e non credo che gli Spagnoli possano vantare di più possibilità in generale degli Italiani.
Manca soprattutto un po' di ottimismo. I giocatori tendono a chiudersi in loro stessi, per delusione, per pigrizia o perchè chissà cosa si aspettano, perchè poi diciamolo, non è che in Inghilterra o negli USA esista in ogni angolo la casa di marzapane, piombo e dadi!! anche là si sbattono per avere quello che anno, non gli viene giù dal cielo.
Tornando alle similitudini del post iniziale di Levin, oltre ai giocatori coniugi, ci sono anche i giocatori sedotti e abbandonati. Quelli che per qualche motivo hanno avuto una delusione e che quindi tendono ad avere un approccio negativo. Un po' come quelli che lasciati dalla compagna/compagno ritengono che quelli dell'altro sesso sono tutti degli st...zi.
Manca a volte la pazienza. Come se si potesse far crescere l'hobby dopo un'evento, una dimostrazione o qualche altro sforzo di promozione.
L'Italia è un paese da sempre lento. Lo è in tutte le cose. Ci vuole pazienza.
Vorrei però approfittare per lanciare un'iniziativa che raccolga tutte le persone che vogliano far crescere questo hobby. Non perchè si sentano dei Crociati, ma perchè condividere delle passioni e il modo più bello e gratificante per viverle.
Quest'anno ricorrono i 100 Anni del Wargame. HG Wells scrisse infatti nel 1913 Piccole Guerre che è considerato il primo regolamento/libro/bibbia del nostro hobby. Insomma il wargame inteso come hobby compie un secolo di vita.
Quest'anno vorrei organizzare (e l'idea è già in movimento) gli
Stati Generali del wargame. Un appuntamento unico (beh, magari tra 100 anni si potrà replicare
) in cui raccogliere tutte le persone che vogliano dare un contributo allo sviluppo del wargame in Italia.
Non sto parlando di una convention (quelle non mancheranno anche quest'anno).
L'idea è un week end in una bella location tipo agriturismo, con possibilità di pernottamento e pasti.
In questo week end vengono programmate delle tavole rotonde, dei confronti su diverse tematiche.
Ci può essere l'incontro tra gli organizzatori di convention, tra gli addetti ai lavori (negozianti, produttori di miniature, editori...), tra i club, tra i circuti torneistici. Più che altro momenti di confronto e approfondimenti,
ma soprattutto un week end in cui le persone con la voglia di fare si possono confrontare, buttare giù idee e le basi per il futuro del wargame in Italia.
Su un forum si possono creare e distrugere idee in pochi post. Di persona, davanti a un buon piatto e a un buon vino, forse possono nascere delle dinamiche più costruttive.
Non mi aspetto centinaia di persone. Non funzionerebbe neanche con quei numeri. Parlo di un evento di alcune decine di persone interessate e motivate a dare il proprio contributo alla crescita dell'hobby.