Nanni Svampa

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Todo modo
00giovedì 21 febbraio 2008 10:42
Sabato 9 febbraio ho assistito ad un concerto di Nanni Svampa, capostipite del cabaret italiano, che ha scritto insieme ai Gufi alcune storiche pagine della satira musicale italiana.
Accompagnato alla chitarra da Antonio Mastino, ha proposto una serie di brani intervallandoli con aneddoti, barzellette e vere e proprie improvvisazioni, con un occhi di riguardo per il repertorio di Georges Brassens, storico chansonnier del quale proprio Svampa, in passato, ha curato molte traduzioni in lingua dialettale milanese.
Tra le ballate di Brassens in scaletta meritano una particolare menzione "L'ombelico" e la delicatissima “Il fantasma”, che narra dell’amore impossibile tra un ragazzo della Milano medio borghese e lo spettro (molto tangibile) di una raffinatissima nobildonna.
E’ parso molto convincente anche nella proposizione di materiale di propria composizione. Svampa ha, infatti, inciso svariati album di inediti tra i quali il bellissimo “Riflusso Riflesso” del 1979 contenente “Profumo d’amore” brano che, a mio parere, rappresenta il suo apice espressivo.
Al di là del gradimento personale, é comunque ammirevole il tentativo di recuperare un patrimonio artistico ormai a rischi di estinzione, di renderlo ancora attuale ed accessibile ad un pubblico di giovani.

bibba
00giovedì 21 febbraio 2008 18:16
un esempio
puro svampa del 1983

[SM=g27824]
domiix
00venerdì 22 febbraio 2008 21:47
Alle giuste notazioni di Todomodo, che giustamente rivaluta un disco come "Riflusso riflesso", che ho apprezzato nella sua interezza (la già menzionata "Profumo d'amore" non basta a definire la grandezza di questo album, che contiene anche "Cascina rosa" e numerosi altri classici del repertorio del grande cantautore milanese), bisognerebbe soltanto aggiungere che alcune cose fatte insieme a Lino Patruno intorno alla metà degli anni settanta sono anch'esse da antologia. Ricorderei la partecipazione a "Canzonissima" con il medley "Mestieri ambulanti", inciso in un singolo "Durium", ma anche l'originale "Che bello", che parla di un'epoca lontana e felice in cui "le barche si chiamavano Rosina o Anna"....
clopat
00giovedì 28 febbraio 2008 19:33
Che bei tempi quando la buona musica popolare era spesso in tv,Svampa con Patruno(ed anche Franca Mazzola) fece diversi programmi e ascoltare le belle canzoni milanesi("La Balilla","Porta Romana","La mia morosa cara","El piscinin"e tante altre)era un piacere.
Mi sembra che oltre a diversi dischi con brani tradotti di Brassens,Svampa abbia anche pubblicato un libro o no?
Todo modo
00venerdì 7 marzo 2008 12:00
Eiste sicuramente un volume autobiografico dal titolo "Scherzi della memoria - I peggiori 60 anni della mia vita".
L'ho letto qualche tempo fa e l'ho trovato piuttosto interessante sopratutto nelle parti relative alla costituzione dei Gufi, alla loro attività teatrale e al loro scioglimento che Svampa attribuisce alle ambizioni "solistiche" di Gianni Magni.
clopat
00venerdì 7 marzo 2008 18:17
Su Brassens esistono almeno 2 libri scritti da Svampa:"Brassens.Tutte le canzoni tradotte con Mario Mascioli"edito da Muzzio ed il piu' recente(2001)"W Brassens",edito da Lampi di Stampa.
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