NITA.F
00mercoledì 27 febbraio 2013 22:53
LA PREGHIERA E' LUCE PER L' ANIMA
La preghiera è luce per l'anima


La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo. E', infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l'anima che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno.
Non bisogna infatti innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che, anche quando siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività, impreziosite magari dalla generosità verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino, come da sale, tutto diventi cibo gustosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi per tutta la vita, se a questo tipo di preghiera dedichiamo il più possibile del nostro tempo.
La preghiera è luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l'anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.
La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica e non delle sole parole.
Essa è un desiderare Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini, ma è prodotto dalla grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili (cfr. Rm 8, 26b). Se il Signore dà a qualcuno tale modo di pregare, è una ricchezza da valorizzare, è un cibo celeste che sazia l'anima; chi l'ha gustato si accende di desiderio celeste per il Signore, come di un fuoco ardentissimo che infiamma la sua anima.


[SM=j3103349]


Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 6 sulla preghiera; PG 64, 462-466)
Cristianalibera
00giovedì 28 febbraio 2013 11:49
Re: LA PREGHIERA E' LUCE PER L' ANIMA
NITA.F, 27/02/2013 22:53:

La preghiera è luce per l'anima


La preghiera, o dialogo con Dio, è un bene sommo. E', infatti, una comunione intima con Dio. Come gli occhi del corpo vedendo la luce ne sono rischiarati, così anche l'anima che è tesa verso Dio viene illuminata dalla luce ineffabile della preghiera. Deve essere, però, una preghiera non fatta per abitudine, ma che proceda dal cuore. Non deve essere circoscritta a determinati tempi od ore, ma fiorire continuamente, notte e giorno.
Non bisogna infatti innalzare il nostro animo a Dio solamente quando attendiamo con tutto lo spirito alla preghiera. Occorre che, anche quando siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività, impreziosite magari dalla generosità verso il prossimo, abbiamo il desiderio e il ricordo di Dio, perché, insaporito dall'amore divino, come da sale, tutto diventi cibo gustosissimo al Signore dell'universo. Possiamo godere continuamente di questo vantaggio, anzi per tutta la vita, se a questo tipo di preghiera dedichiamo il più possibile del nostro tempo.
La preghiera è luce dell'anima, vera conoscenza di Dio, mediatrice tra Dio e l'uomo. L'anima, elevata per mezzo suo in alto fino al cielo, abbraccia il Signore con amplessi ineffabili. Come il bambino, che piangendo grida alla madre, l'anima cerca ardentemente il latte divino, brama che i propri desideri vengano esauditi e riceve doni superiori ad ogni essere visibile.
La preghiera funge da augusta messaggera dinanzi a Dio, e nel medesimo tempo rende felice l'anima perché appaga le sue aspirazioni. Parlo, però, della preghiera autentica e non delle sole parole.
Essa è un desiderare Dio, un amore ineffabile che non proviene dagli uomini, ma è prodotto dalla grazia divina. Di essa l'Apostolo dice: Non sappiamo pregare come si conviene, ma lo Spirito stesso intercede per noi con gemiti inesprimibili (cfr. Rm 8, 26b). Se il Signore dà a qualcuno tale modo di pregare, è una ricchezza da valorizzare, è un cibo celeste che sazia l'anima; chi l'ha gustato si accende di desiderio celeste per il Signore, come di un fuoco ardentissimo che infiamma la sua anima.


[SM=j3103349]


Dalle «Omelie» di san Giovanni Crisostomo, vescovo
(Om. 6 sulla preghiera; PG 64, 462-466)









CONFERMO!


Sonnyp
00mercoledì 27 marzo 2013 08:44
Preghiera di padre Palmiro davanti alla madonna di Lourdes.
Sono sempre molto riflessive ed esortative le sue preghiere finali.
Ieri sera, dopo che gli ho scritto via mail, ha portato anche la mia richiesta del cuore per i nostri figli alla madre celeste e l'ha inclusa nella solita busta che imbuca alla fine di ogni recita del santo Rosario affinchè la maddona rivolga una particolare attenzione e predilezione da riportare a Suo Figlio e nostro Signore Gesù.
Ve la riporto pensando di fare cosa gradita a coloro che vorranno leggerla:

Madre mia Maria, questa sera nella mia preghiera vorrei soffermarmi sul primo mistero doloroso: l'agonia di Gesù al getsemani.
Forse tu non eri presente, mi viene da pensare che Gesù partendo dal cenacolo ti abbia raccomandato di non uscire di casa. tutto quello che è successo in quella notte l'avrai saputo dopo dagli apostoli o da Gesù risorto. Gesù si è avviato decisamente verso la sua ora sempre più solo. Vado col pensiero alla basilica del Getsemani, al giardino degli ulivi, alla grotta dell'arresto, alla roccia dell'agonia, sosto in preghiera silenziosa per un'ora di veglia, quell'ora che gli apostoli non sono stati in grado di sostenere, risento le parole di Gesù al Padre: "Padre, se possibile passi via da me questo calice, però, non la mia, ma la tua volontà sia fatta".
Vedo scorrere sudore di sangue su quella roccia, sento lo schiamazzo della ciurma che irrompe nel giardino per catturare Gesù. Giuda lo bacia, è il segnale convenuto. Gli apostoli fuggono, inizia la passione. Quanti sentimenti si agitano nel cuore ricordando questi eventi. Ora sono qui davanti a te madre dolorosa, per chiederti la grazia di saper trarre profitto da questa pagina drammatica. Sento il bisogno di convincermi della necessità della preghiera, per non soccombere alla tentazione di affidarmi senza riserve alla volontà amorevole del Padre, di non cadere nel tradimento di Giuda, ne nella vigliaccheri degli apostoli, di avviarmi risolutamente al seguito di Gesù portando con gioia la mia croce quotidiana. Per tutto questo ho bisogno del tuo aiuto, di te che sei mia madre, e che gioisci ogni volta che mi sforzo ogni volta di assomigliare un pò di più a Colui che è tuo Figlio e mio Signore, Gesù. Amen!


Che Dio lo benedica abbondantemente e gli aggiunga per la sua particolare vocazione alla madonna e che instancabilmente, adempie ogni giorno facendosi carico, delle preghiere dei pellegrini e di ogni altra persona sofferente. Tante cose buone Padre Palmiro!
Che Dio ti accompagni sempre nella tua opera, protetto dall'ombra della gran madre, a cui tu ogni giorno sottostai davanti alla statua nella grotta. Un caro abbraccio fraterno padre, e... grazie per la tua esortazione! Shalom. Piero Villaverde. [SM=g7474] [SM=g7372] [SM=x2986253] [SM=j3108207]
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