La mia cara Gabriella dice.
Poi d'accordo nel condannare tutte le pratiche che violino l'integrità fisica e la dignità delle persone, ma....andiamoci piano, verifichiamo un caso per volta, senza fare di tutt'un erba un fascio.
Infatti non si fa di tutta un’erba un fascio, stiamo esaminando se il Burga sia compatibile con la cultura europea, e, non lo è, come spiegato nel post precedente.
Per esempio, se la signora con il burka ritiene giusto e onorevole per lei e la sua famiglia vestire in cotal modo, se accompagna alla scupla così vestita la sua bimba, non vedo che come un'alibi maldestro il fatto che, per stigmatizzare ciò, si dica che spaventa i bambini.
Nessuno vieta alla signora d’indossare il Burga, purché non lo faccia in pubblico, nella sua vita privata lo può indossare tranquillamente.
Non sono certo sostenitrice del ''buonismo''tout court, ma vivaddio, dobbiamo prendere atto che viviamo in una società multietnica e non è detto che siamo migliori di altri perchè abbiamo una cittadinanza.
E' vero, potremmo forse non essere i migliori, ma noi siamo cittadini italiani con radici cultura e tradizione italica, e non mi pare poco.
Prendere atto di vivere in una società multietnica non significa avvalorare “tutte” le loro tradizioni, perché allora dovremmo avvalorare l’usanza di un musulmano a prendersi due, tre o più mogli, ripeto, vi sono usanze le quali non sono e non possono essere compatibili con la nostra cultura.
Prova tu ad andare nei paesi arabi e far valere le tue tradizioni, quando addirittura nell’Arabia Saudita alle donne è vietato guidare, e non possono sedersi vicino al guidatore.
Al contrario ci sono diritti che sono legittimi, come per esempio l’avere una moschea per la preghiera, e molti altri diritti i quali non contrastano con il nostro diritto ed è giusto che ne beneficiano.
Franco