Tempesta e Decameron, il grande teatro a Taormina sopperisce al forfait di Julio Bocca
di Paolo Bignamini
Luoghi vari della città – Quale titolo più indicato de “La tempesta” per far scattare la magia del teatro? Il teatro di Walter Manfrè è, a suo modo, un po’ magico: è un teatro che richiede un forte coinvolgimento dello spettatore, un pubblico che non può essere puro elemento passivo.
“Walter Manfrè – spiegano gli organizzatori - è una delle presenze più costanti nel cartellone di “Taormina Arte”, fin dal 1993, quando portò in scena “La confessione”, mirabile esempio di quel “teatro della persona” che alterna, nella sua attività, al teatro tradizionale e che rivive in lavori di successo come “La cena”, “Il viaggio”, “La cerimonia”, fino a “Le voci umane” rappresentato sulla terrazza del PalaCongressi di Taormina, proprio l’anno scorso”.
Ed ecco che il regista trasforma in coinvolgimento il ruolo del pubblico anche nel testo shakespeariano: “lo spettatore – dice Manfrè – è un aiutante del mago. Insieme a lui può scatenare le tempeste, placare i venti, far apparire da improbabili cilindri provabilissimi spiriti dell’aria e folletti impertinenti o cattivi calibani figli di demoni e streghe, trasformare dinamici e aggressivi giovani metropolitani in barocche ed immobili statue di gesso. Questa ‘Tempesta’ è la cronaca di uno spettacolo dove tutti siamo interpreti: gli attori nel ruolo dei loro personaggi e gli spettatori nel ruolo di sostegno attivo alla presentazione affinché si crei ogni sera la giusta alchimia e dove il confine tra palcoscenico e platea si assottiglia sino al punto di ritrovarci a vivere uniti su quell’isola”.
A dare vita alle magie di Prospero, duca di Milano spodestato, Virginio Gazzolo, autentico signore del teatro italiano. Accanto a lui, Fausto Costantini nel ruolo del mostro Calibano e Benedicta Boccoli, lo spirito dell’aria liberato da Prospero.
Ancora teatro venerdì 11 con “Decamerone in Sicilia”. In questo particolare adattamento, Renato Giordano dà risalto alle novelle ambientate in Sicilia, un interessante aspetto del capolavoro trecentesco spesso trascurato. Le letture sono affidate a Peppe Barra, con la partecipazione di Augusto Fornari, Maria Letizia Gorga e Sergio Basile. Le musiche saranno eseguite dal vivo dai Nuklearte, gruppo palermitano, apprezzato nel panorama della world music, da otto anni nel circuito del Womad.
Sabato 12 tocca invece a un “Decamerone” in forma di riduzione, curato sempre da Renato Giordano. Lo spettacolo è composto dalla drammatizzazione scenica di undici novelle, unite da un unico filo conduttore rappresentato dal protagonista Bonamico Buffalmacco. A vestirne i panni è, naturalmente, Peppe Barra, l’attore-cantante napoletano, considerato uno degli artisti partenopei più significativi del panorama partenopeo.
“Un Decamerone “mediterraneo” – spiegano dal festival - dove la Sicilia e Napoli sono tangibilmente presenti. Nel cast, anche il ballerino Andrè de La Roche, mentre le musiche sono affidate ad un altro grande interprete delle sonorità partenopee, Lino Cannavacciuolo”.
Particolarmente amareggiato, infine, il direttore artistico di Taormina Arte, Pompeo Oliva, per il forfait del ballerino Julio Bocca, il cui spettacolo era in cartellone in Sicilia proprio in questi giorni. “Più di mille biglietti venduti, - ha dichiarato Oliva -, un numero ancora maggiore di prenotazioni, un clima affettuoso di attesa da parte di un pubblico siciliano ed internazionale nei confronti di un artista di assoluto prestigio che si accinge a concludere una luminosa carriera. Tutto sciupato da un rifiuto capriccioso che non può essere giustificato da un ritardato collegamento aereo a cui si poteva prestare sicuramente rimedio. Siamo in presenza, bisogna riconoscerlo, di una vera e propria scorrettezza di Julio Bocca che per più di un aspetto, ricorda la ormai famosa “testata” di Zidane”.
Il cartellone di Taormina Arte prosegue fino al 24 agosto.
Info: tel. 0942.21142 - info@taoarte.it - www.taormina-arte.com
Fino al 24 agosto
da:
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