guardate che non è l'unico
"Che faccio, vendo subito la casa, prima che me la portino via?". Sul sito di Forza Italia i berlusconiani lacrimano, gioiscono, si arrabbiano, disegnano catastrofi prossime venture. Insomma, sono scatenati. Tanto che sulla home page si avverte che lo spazio dedicato ai brevi post dei visitatori è rallentato "vista la enorme quantità di messaggi che stanno arrivando". Ed è vero.
Per un paio di giorni il sito azzurro ha sonnecchiato, stordito dalla sconfitta elettorale. Poi, dopo la conferenza stampa del Presidente a Palazzo Chigi, si sono rotti gli argini. E mentre il Cavaliere parla di grande coalizione, e i dirigenti forzisti all'improvviso si scoprono colombe, nel diluvio dei militanti annega il clima - se mai c'è stato - da Grosse Koalition.
"Se hanno vinto, è perché hanno fatto brogli", è il refrain. Accompagnato dalle url da raggiungere per aderire a petizioni e appelli di vario tipo. E con il passar delle ore, da un passaparola che da "Attenti, hanno ritrovato alcune schede in un cassonetto a Roma" diventa "Ecco la prova, hanno trovato migliaia di schede di Forza Italia buttate: annullare le elezioni!".
Impressionante - del resto è stato pubblicamente il Cavaliere a dettare la linea, da prima del voto - la quantità di messaggi che invocano l'irregolarità dei risultati. Sono tanti quanti quelli che gioiscono per "la strabiliante vittoria", l'"incredibile successo", l'"imprevisto trionfo". Perchè, scrivono a centinaia, moralmente abbiamo vinto noi".
Sarà, ma intanto qualcuno se la prende con Tremaglia ("A quelli all'estero abbiamo dato il voto, e così ci ripagano"), qualcun altro con Piero Grasso che ha catturato Provenzano ("Un'altra toga rossa"). E ci si consola: "La mortadella ha la scadenza, durerà sei mesi". "Lasciamoli fare, tanto è solo questione di settimane".
Insomma, abbiamo vinto, e se invece hanno vinto loro è perché è stato un imbroglio, e se davvero perdere le elezioni significa che il Presidente deve lasciare il governo, "comunque dureranno poco".
Fatta la tara dei toni talvolta apocalittici, più spesso eccessivi e paradossali, resta un segnale politico per il tanto amato Cavaliere. Che se visitasse il suo sito per una mezz'oretta scoprirebbe che i suoi pasdaran, attizzati per mesi allo scontro tra Bene e Male, della sua Grande Coalizione proprio non ne vogliono sapere.
(12 aprile 2006)