Quello che mi chiedo è se non si possa ottenere un effetto fonico più vario usando vocaboli affini alla parola "quadro", ad esempio, o inserire qualche spazio bianco per qualche "pausa di respiro", e modificare qualche vocabolo:
ad esempio, "quadro" - "quadro" - "dipinto" - "tela" - "quadro", invece di ripetere cinque volte "quadro" a distanza ravvicinata;
poi invece di "ha creato", direi "ha colorato" (avendo io variato con "tela"):
Tu non sei bella:
sei un quadro.
Un dipinto sconosciuto,
antico,
da trovare per caso
in un negozio polveroso.
Una tela che qualcuno ha colorato
con amore.
Un quadro in cui c’è l’anima del suo pittore
Il cuore del suo creatore.
Io ad esempio sento qui una ridondanza di suoni ad effetto rima nelle parole ravvicinate:
"am
ore" - "pitt
ore" - "cu
ore" - "creat
ore",
inoltre, "Il cuore del suo creatore" mi sembra una ridondanza, avendo già detto prima "con amore". Inoltre sono frasi un po' prosaiche (a volte basta poco per dire la stessa cosa in modo più poetico e particolare).
Sei una tela semplice,
riempita con cura di colori eterni,
di fantastiche fusioni cromatiche,
di uniche fantasie naturali.
Così splendidamente irreali
da lasciarti stupito,
a chiederti come mai tanti ti hanno guardata
nella tua cornice dorata,
e nessuno ti abbia tenuta.
(E se invece scrivessi :
Sei una tela semplice,
colorata d'eterno,
di fantastiche fusioni cromatiche,
uniche fantasie naturali
così splendidamente irreali,
a diluire negli occhi stupore,
a chiederti come mai tanti ti hanno guardata
nella tua cornice dorata,
e nessuno ti abbia tenuta.
Che ne dici?)
Come mai chi ti ha avuta non ha visto tutto questo?
Per quali vicissitudini sei finita qui…
Ecco, queste due righe sono le più prosaiche tra tutto ciò che hai scritto in questa poesia. in un racconto andrebbero benissimo, sono il punto focale della tua poesia, perché è con quest considerazione che si capisce la differenza tra la superficialità dei tanti e l'attenzione speciale con cui i tuoi occhi osservano cogliendone l'essenza, l'anima, il sentimento.
Se riconosci come prosaiche queste righe, potresti esprimere le stesse cose in altro modo, con qualche metafora, magari la frase interrogativa potresti renderla una semplice considerazione...
Tra la polvere della solitudine.
Il disegno di te è solo per chi lo vuol vedere.
Ed io non ho ancora la forza
per pagare tanta bellezza.
Qui devo dire molto bene per quanto riguarda il quart'ultimo verso, e gli ultimi due, mentre invece "Il disegno di te è solo per chi lo vuol vedere" è una frase piatta, prosaica, eppure il concetto è essenziale:
la poesia, proprio per la sensibilità con cui esprimi i concetti, merita maggior cura e attenzione formale relativamente alle righe che ti ho messo in corsivo, e, come puoi notare dove ho cambiato qualcosa l'ho fatto nel rispetto del contenuto, quindi non intendevo togliere spontaneità all'ispirazione, ma soltanto far sì che quello che tu hai provato scrivendola, si arricchisse anche nella forma, che considero sempre in evoluzione, raramente conclusa.
Ciao e scusami
:
e a rileggerti presto, spero
Rosanna
[Modificato da Versolibero 03/05/2007 10.38]