Tutto Berlusca (mi consenta)

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00lunedì 17 aprile 2006 15:48
AGI) - Ginevra, 17 apr . - La famiglia Berlusconi avrebbe acquistato una villa in Svizzera, nel cantone dei Grigioni. Secondo il quotidiano svizzero Le Matin, che riporta la notizia, l'acquisto sarebbe avvenuto tramite la suocera del presidente del Consiglio, Flora Bartolini, madre di Veronica Lario, poiche' la legge svizzera limita l'acquisto di una seconda residenza all'estero. La 76enne signora Bartolini, sempre secondo il quotidiano, nel 2004 avrebbe ottenuto un permesso di residenza in Svizzera. La villa, spiega ancora Le Matin, e' di stile 'neorococo'' ed e' stata la sede della banca di Engadina nella prima meta' del secolo scorso. Le Matin aggiunge che i lavori di ristrutturazioni dell'immobile sono stati diretti dalla stessa Veronica Lario e sono costati "vari milioni di franchi svizzeri". Il premier, che secondo Le Matin, avrebbe gia' affittato una villa nella stessa zona per trascorrere un periodo di vacanze invernali, non avrebbe potuto comprare direttamente la villa a causa della cosiddetta legge Koller, che limita agli stranieri la possibilita' di acquistare una seconda casa in Svizzera. L'Alta Engadina, la zona dove si troverebbe la villa, e' nell'estremo sud est del paese, molto vicino a Italia e Austria, nel Tirolo svizzero, ed e' conosciuta per i suoi laghi e i suoi paesaggi pittoreschi. -
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00martedì 25 luglio 2006 14:06
Roma, 24 lug . - (Adnkronos) - Due giorni di festa a Marrakech tra balli in maschera, regali e pranzi di lusso per i 50 anni della moglie Veronica. Silvio Berlusconi ha organizzato, a sorpresa, un viaggio da sogno in onore della sua signora. Lo rivela il quotidiano marocchino 'Aujourd'hui Le Maroc' in un articolo pubblicato in prima pagina dal titolo 'Berlusconi corteggia sua moglie a Marrakech'.

Quarant'otto ore di follie d'amore. Con tanto di travestimento per l'ex premier. Tutto inizia martedì della scorsa settimana, scrive il giornale, quando la signora Berlusconi arriva con il figlio in città. La precedono sette amiche giunte in jet privato con fotografo e guardie del corpo al seguito. Appena atterrata, un accompagnatore locale la conduce sulla terrazza riservata del 'Cafè de France' a Dar Soltana. Mentre sorseggia un tè verde alla menta la consorte del leader della Cdl viene avvicinata dalle sue compagne vestite con abiti tradizionali berberi che vengono riconosciute solo dopo essersi tolte il velo dal viso.

Dopo l'improvvisata, cena alla 'Maison de Rospoli'. Mercoledì, giorno del compleanno, il gruppo fa visita nel centro storico tra le bancarelle per lo shopping. Poi pranza al Palazzo Hroll. Ma il momento clou arriva in serata, quando al ristorante dove Veronica sta cenando con le amiche, si presenta il presidente di Forza Italia. Il locale si chiama Dar Marjana ed è famoso per le sue animazioni musicali. Berlusconi, continua il quotidiano, è irriconoscibile: indossa una gandoura blu d'ordinanza e ha il viso coperto da un fazzoletto. Comincia a ballare in mezzo a un gruppo di Gnaoua, i musicisti tradizionali. La signora Veronica assiste allo spettacolo ma si spaventa quando uno degli artisti le fa segni per attirarne l'attenzione e l'invita a danzare.

All'improvviso, assicura il giornale marocchino, ''l'artista, con un piccolo salto da guerriero, le è balzato davanti, invitandola a ballare. Ma lei lo rifiuta con tutte le forze, e la musica si ferma di colpo. La sala diventa d'un tratto silenziosa. Ed è allora che l'uomo con la 'gandoura' si avvicina ancora di più a Veronica, tirando fuori dalla tasca una collana di diamanti e cantando in italiano 'Buon compleanno, amore mio'''. L'ex presidente del Consiglio getta così la maschera e rivela la sua vera identità alla moglie.

I festeggiamenti continuano anche nella notte. L'indomani mattina l'ex premier e la consorte si concedono un nuovo giro in Medina, prima al mercato e poi al bazar 'Porte d'Or' dove anche i Clinton vennero a fare acquisti. Giovedì pomeriggio, riferisce 'Aujourd'hui Le Maroc', Berlusconi con la sua signora e gli invitati sono ripartiti da Marrakesh a bordo di tre aerei privati.

(Adnkronos)
gattadany
00martedì 25 luglio 2006 15:33
Non si può dire che non sia romantico... le ha fatto una bella sorpresa!!!
Però mi viene da ridere al pensiero di vederlo ballare piange2

Daniela
(Rosy)
00martedì 25 luglio 2006 15:58
Sì, romantico è stato molto romantico ma visto il suo fisico pazzesco, vederlo ballare vestito da beduino deve essere stato un spasso.
ELIPIOVEX
00martedì 25 luglio 2006 20:41
[SM=x988243] [SM=x988243] Vestito da beduino [SM=x988243] [SM=x988243] [SM=x988243]
(Rosy)
00sabato 12 agosto 2006 22:17
La Lario: "A Marrakech ho pianto"

Commozione per la sorpresa del marito
"Ho pianto...". Veronica Lario confessa in un'intervista al settimanale "A" l'emozione provata per la festa a sorpresa per il suo cinquantesimo compleanno a Marrakech. La sorpresa organizzata da Berlusconi per festeggiare la moglie è finita sulle pagine di tutti i giornali dopo essere stata raccontata da un quotidiano marocchino. Lady Berlusconi racconta: "Mi sono commossa quando ho scoperto che quel danzatore mascherato era mio marito Silvio".

"Ero seduta al ristorante, stanchissima - racconta la signora Berlusconi - lui si è avvicinato ballando. Poi ha srotolato un astuccio di tessuto e ho letto "Eleuteri". Ma chi, il gioielliere? Prima che potessi capire è spuntata la collana di diamanti e quell'uomo ha cominciato a cantare "Buon compleanno"'. Una pazzia messa in scena dall'ex premier e pianificata insieme alla figlia Barbara. E' stata lei ad organizzare la serata. Il festeggiamento è stato una sequenza di sorprese sin dall' inizio: "Mi aveva detto che saremmo andate a Bilbao - racconta la moglie del leader di Forza Italia - per festeggiare il compleanno insieme ai miei figli Barbara e Luigi e invece siamo atterrati a Marrakech". Il marito le aveva telefonato per farle gli auguri e scusarsi della sua assenza: "Qui a Roma c'è un voto importante in Parlamento". E invece era lì pronto a travestirsi da danzatore e ballare per la sua signora. Dopo la sorpresa, il regalo, una collana di diamanti e le lacrime. Ora Veronica Lario è ancora più invidiata dalle amiche: "In tante mi dicono: beata te, tuo marito avrà i suoi difetti, ma almeno ti sorprende ancora".


(Rosy)
00sabato 12 agosto 2006 22:19
Beh, se non altro Berlusconi ha ottenuto il suo scopo.
ELIPIOVEX
00domenica 13 agosto 2006 11:38
Anche a noi capita di trovarsi un pacchettino con scritto "Eleuteri"... tutti i giorni vero Rosy?
(Rosy)
00domenica 13 agosto 2006 11:49
Come no, c'ho la casa piena [SM=x988239]
ELIPIOVEX
00domenica 13 agosto 2006 11:50
Tutto sta a sposare l'ex presidente del consiglio... che ci vuole?
(Rosy)
00domenica 13 agosto 2006 11:54
Lasciamo perdere, che come estetica fanno tutti pena
ELIPIOVEX
00domenica 13 agosto 2006 11:59
Come estetica sì... io parlavo del gioiello [SM=x988181]
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00venerdì 15 settembre 2006 21:03
[SM=x988177]
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00lunedì 25 settembre 2006 14:32
... è veramente una sagoma!
A me sta più simpatico adesso che non è più Presidente del Consiglio... leggete qua cos'ha combinato ieri a Napoli!

AGNANO TERME (Napoli). Per la prima volta nella sua carriera politica, Silvio Berlusconi ha assaporato l’amaro gusto del flop. Al suo discorso conclusivo della prima Festa azzurra a Napoli c’erano, esagerando, quattrocento persone compresi gli addetti alla sicurezza, giornalisti e cameramen. Una delusione per chi, da presidente del Consiglio, era avvezzo ai bagni di folla. E un campanello d’allarme per il Cavaliere: la gente non si mobilita più come una volta per venirlo a sentire.

Lui, naturalmente, ha scaricato la colpa sugli organizzatori locali. Nel pranzo dopo il comizio era furioso, convinto di essere stato tirato in una trappola. Perché, tralasciando la platea formato mignon, non c’è nulla della manifestazione che gli sia andato a genio. Cominciando dal luogo, le Terme di Agnano, complesso alberghiero dal gusto rétro, che trasmette un senso di viale del tramonto: un po’ come se un grande artista (e Berlusconi lo è stato di certo, nel suo genere) dopo aver conquistato Broadway fosse stato chiamato a esibirsi in un cinema di periferia. E poi, che particina gli hanno fatto recitare. Non da leader politico planetario, amico di Bush e di Putin, ma da testimonial di fiera paesana. Microfono alla mano, in gara con una emozionata presentatrice, ha dato il premio a personaggi del folklore partenopeo e a rappresentanti altrettanto degni della Napoli in prima linea, però in un mix che nell’insieme ricordava una corte dei miracoli. Berlusconi, bisogna riconoscere, ha retto il gioco con molta classe. Un altro al posto suo avrebbe reagito male. Lui invece ha dato vita a una serie di esilaranti siparietti, che avrebbero ben figurato a Buona Domenica. Sketch numero uno: Berlusconi e la nonna volante. A novant’anni ancora si lancia tra le nuvole col deltaplano. Berlusconi cita Umberto Saba, «uno di Forza Italia» prova a scherzare, e declama: «Nubi che si fanno e si disfano in chiaro cielo». La nonnetta, piccata: «Preside’, io aggio fatto fino alla seconda...». Berlusconi, di rimando: «Ma non è che suo marito la spinge a volare perché... non si sa mai?». Premio, bacio e avanti un altro.

Sale sul palchetto Salvatore Carmando, già massaggiatore del Napoli calcio. Berlusconi lo vede e trasale: «E’ quello che ci ha fregato uno scudetto!». Roba del 1990, quando Carmando suggerì all’attaccante brasiliano Alemao di gettarsi a terra dopo essere stato colpito da una monetina. Il Napoli vinse a tavolino, il Milan perse il campionato. Il tempo sana le ferite, ma premiarlo addirittura... Berlusconi inghiotte, racconta di Tony Blair che giocando a pallone «mi ha dato un calcio assassino al ginocchio sinistro», chiede al massaggiatore di dargli per favore un’occhiata. Poi non resiste, lo tira da parte, gli bisbiglia qualcosa nell’orecchio, esige una confessione postuma sul fattaccio di sedici anni prima, ma Carmando scappa col premio senza dargli soddisfazione.

Il sole picchia forte, Berlusconi ascolta un coro di ragazzi che vengono da Scampìa, quartiere simbolo del degrado, e stacca un assegno da 100 mila euro. Niente soldi, solo una coccarda azzurra, per chi bussa subito dopo. Una Napoli sofferente. Nell’ordine: comitato di ricerca contro la talassemia, volontari che assistono i malati oncologici, operatori dell’elisoccorso (11[SM=g27989], paraplegici napoletani. Chiedono sostegno, Berlusconi promette, ma sembra sulle spine. L’avesse saputo prima, sarebbe rimasto in Sardegna.

Per fortuna termina il supplizio, discorso politico in pillole, fuga nell’albergo con gli addetti alla sicurezza che coprono la ritirata a spintoni, con trattamento particolare ai cronisti. Nell’atrio, l’ormai consueta passerella di stelline e morone, ansiose di farsi ammirare, che inseguono il Cavaliere in ogni dove. A tavola (mozzarella di bufala, paccheri, spigola all’ammiraglia, code di volpe, carpaccio all’ananas) lui vuole due bellissime accanto: Mara Carfagna, già velina ora deputata azzurra in carriera, accompagnata da papà. E un’altra show-girl, protagonista della bollente estate di Vallettopoli, Maria Monsé, scortata dal marito. Poteva mancare Apicella, chansonnier preferito di Berlusconi? No di certo. Sfodera la chitarra e insieme cantano parecchie canzoni dal loro ultimo album. Qualche titolo: «Tempo di rumba», «Pigalle», «Isola di Granada»... Tra una nota e l’altra annega il dispiacere per una domenica mattina da ex. Prossimo show: mercoledì ad Amelia, feudo di Don Gelmini, per la tradizionale cena «pane, mortadella e mela».

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00mercoledì 25 ottobre 2006 17:06
Chi invidia Berlusconi?
New York, 24 ott . (Adnkronos) - L'ex premier Silvio Berlusconi sconfigge il leader degli U2 Bono Vox e il vulcanico fondatore del colosso informatico 'Apple' Steve Jobs, in una speciale gradutatoria dei 49 uomini più rappresentativi del genere maschile. E' il risultato del voto on line degli utenti del portale statunitense 'AskMen'. La 'Top49 men of 2006', ad urne virtuali ancora aperte e dopo un milione di voti elettronici, vede saldamente al comando la stella di Hollywood George Clooney, indicato dai lettori come il perfetto mix di bellezza, intelligenza e successo con le donne. Sul podio, al secondo posto il rapper di colore Jay-Z e, al terzo posto, il miliardario Richard Branson, patron dell'impero commerciale della 'Virgin'. Il primo dei politici, attestato al decimo posto, è l'ex presidente americano Bill Clinton. Berlusconi (26esimo), ricordato come il ''barone dei media'' e ''l'uomo più ricco d'Italia'' che è ''sceso in politica'', si è guadagnato le simpatie dei visitatori del portale 'askmen.com' anche grazie alle sue famose ''barzellette innocenti'', come lui stesso - precisano sul sito - le definisce. Esempio eccellente del suo proverbiale umorismo - si legge nel ritratto pubblicato dal portale - furono le dichiarazioni con cui il leader di Forza Italia tentò di correggere una precedente ed infelice sortita, in cui aveva detto che in Cina i comunisti mangiavano i bambini. ''Non li mangiavano... ma li bollivano'', precisò l'ex presidente del Consiglio.
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00domenica 5 novembre 2006 21:59
Tagliate pure la sanità, così pago meno tasse, tanto io vado ad operarmi in Belgio…
È «perfettamente riuscita» in Belgio l’operazione per «l’asportazione di un frammento di menisco del ginocchio destro» a cui è stato sottoposto Silvio Berlusconi sabato mattina. Lo rende noto l’ufficio stampa del presidente di Forza Italia. L’intervento, si legge nella nota, è stato eseguito dal professor Marc Martens e dalla sua squadra nella clinica di Anversa, in Belgio. Berlusconi era accompagnato dal suo medico personale, il professor Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva cardiovascolare del S.Raffaele di Milano, e dal deputato Valentino Valentini. Berlusconi si era infortunato giovedì mattina mentre faceva ginnastica in casa.
[corriere.it]

Ecco chi comanda il partito di quelli contro le tasse. Lui, che se ne và in Belgio ad operarsi, mica in qualche ospedale italiano. Come Bossi, che ha preferito farsi curare in Svizzera, anche Silvio Berlusconi preferisce strutture estere. E voi volete un taglio delle spese per la sanità? spero che possiate permettervi soggiorni all’estero in cliniche private.
Pubblicato in Povera Italia, Il nano piduista da swampthing |
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00mercoledì 31 gennaio 2007 14:37
Veronica arrabbiata
Roma, 31 gen. (Apcom) - Veronica Berlusconi chiede "pubbliche" scuse" a suo marito. Con un'iniziativa senza precedenti la consorte dell'ex presidente del Consiglio ha scritto una lettera al quotidiano "La Repubblica" nella quale, esprime la sua "reazione" alle affermazioni di Silvio Berlusconi indirizzate in pubblico ad alcune delle signore presenti durante la cena di gala seguita alla consegna dei Telegatti. E mentre Veronica scrive a Repubblica, il cavaliere incensa la moglie in un'intervista ad "A", ormai tardiva.

"Egregio direttore - scrive Veronica Lario nella missiva indirizzata a Ezio Mauro - con difficoltà vinco la riservatezza che ha contraddistinto il mio modo di essere nel corso dei 27 anni trascorsi accanto a un uomo pubblico, imprenditore prima e politico illustre poi, quale è mio marito". "Ho affrontato gli inevitabili contrasti - si legge - e i momenti più dolorosi che un lungo rapporto coniugale comporta con rispetto e discrezione". "Ora - scrive ancora Veronica Lario - scrivo per esprimere la mia reazione alle affermazioni svolte da mio marito nel corso della cena di gala che ha seguito la consegna dei Telegatti dove, rivolgendosi ad alcune delle signore presenti, si è lasciato andare a considerazioni per me inaccettabili: "...se non fossi già sposato la sposerei subito" "con te andrei dovunque".

"Sono affermazioni - sottolinea Veronica Berlusconi nella lettera - che interpreto come lesive della mia dignità, affermazioni che per l'età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli da un primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni. A mio marito ed all'uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente, e con l'occasione chiedo anche se, come il personaggio di Catherine Dunne, debba considerarmi 'La metà di niente'". Nella lettera Veronica Lario racconta come abbia "scelto di non lasciare spazio al conflitto coniugale, anche quando i suoi comportamenti ne hanno creato i presupposti", in nome della serenità familiare e nel rispetto del ruolo pubblico del marito. "Questa linea di condotta - conclude la moglie dell'ex premier - incontra un unico limite, la mia dignità di donna che deve costituire anche un esempio per i propri figli".

Il carteggio a distanza si arricchisce poi con l'intervista di Silvio Berlusconi in edicola domani su "A". Il Cavaliere, ignaro o meno, parla della moglie con grande entusiasmo: "Veronica è una donna speciale. È stata una passione totale. Non mi ha mai fatto fare una brutta figura..." "E poi - conclude Berlusconi - è anche indulgente". Ma la consorte forse per una volta aveva messo da parte indulgenza e riservatezza. "La lettera è piena di dignità ma non capisco francamente perché una signora debba pubblicarla sui giornali. Se suo marito la offende, eccetera... risolverà le cose con lui. Mi sfugge completamente la ragione di pubblicarla sui giornali francamente", commenta Massimo Cacciari, filosofo e sindaco di Venezia che quanto a Berlusconi non usa mezzi termini sottolineando che "è una persona di pessimo gusto". "Ma mi pare evidente - aggiunge - che quando si giunge ad atti di questo genere (ride, ndr) dubito che ci sia un buon rapporto tra i due".

Sconforto e solidarietà al marito arrivano dal leghista Roberto Calderoli: "Non entro nel merito, non solo perché tra moglie e marito non bisogna mai mettere il dito (cosa che il direttore Mauro avrebbe fatto bene a fare) ma anche perché ho provato, purtroppo, sulle mie spalle, cosa significhi avere una moglie, per fortuna oggi soltanto ex, che televisivamente porti in piazza e spettacolirizzi la propria vita matrimoniale". Apprezzamento invece per la scelta di Veronica e solidarietà dal ministro per le Pari Opportunità Barbara Pollastrini. "Mi ha colpita - afferma Pollastrini - la lettera di Veronica Berlusconi. E' un atto di sincerità, una espressione di dignità".
gattadany
00mercoledì 31 gennaio 2007 16:53
Cribbio Silvio, queste cose non si fanno! Eh, mi consenta!!!
[SM=x988254]

Daniela
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00mercoledì 31 gennaio 2007 21:06
Ho sentito Studio Aperto stasera e si è scusato con la moglie.
Parlarsi a quattr'occhi mai?
ELIPIOVEX
00giovedì 1 febbraio 2007 21:21
Bellissimo!
Questo articolo è da manuale: scritto da Massimo Gramellini per la Stampa si intitola BERLUSCHINO AMOROSO.
Merita...

Ma una telefonata? Capisco che fra coppie di un certo livello parlarsi di persona non usi più: i Clinton comunicano attraverso i portavoce. Però uno scambio di messaggini, un incrocio di mail, un Cicchitto travestito da piccione viaggiatore e telecomandato da Emilio Fede. Niente. I coniugi Berlusconi sono amanti delle belle lettere. E così Miriam detta Veronica, che per anni aveva sovranamente ignorato i tradimenti veri o presunti del marito, si inalbera per qualche battutina smargiassa che l’arzillo settantenne ha dedicato a due vallette e, con una perfidia di molto superiore alla riservatezza, gliene chiede conto su Repubblica, il foglio del nemico. Un po’ come se Flavia Prodi scrivesse al Giornale per lamentarsi che Romano non indossa una giacca a vento decente dal 1967: anche se l’impatto dei personaggi e degli argomenti, ne converrete, è minore. Tanto più che la signora Veronica non si accontenta di scuse private. Pubbliche, le pretende. Basterà l’Ansa o bisognerà chiamare la De Filippi?

Proiettato nel bel mezzo di una di quelle trame televisive di quart’ordine che hanno arricchito lui e rimbecillito la nazione, cosa fa il prode Silvio? Studia i precedenti illustri. Al Bano e la Lecciso su tutti. E decide di sovvertirli: niente liti in diretta, magari durante un forum sui Pacs moderato da Eugenio Scalfari. Il Principe Azzurro userà la sua arma migliore, la strategia del sorrisone. Ci piace immaginarlo nel suo ufficio mentre ordina al fido Bondi di sedersi alla scrivania in pelle umana per dettargli l’ormai leggendaria Lettera Di Scuse. Si tratta di un testo che i maschi di destra e di sinistra useranno negli anni a venire come traccia per le loro retromarce coniugali. Ma anche di un reperto che gli storici del futuro dateranno con ogni probabilità all'inizio del Novecento, tratti in inganno dall'uso di parole polverose come «bagatella».

Bondi, curvo sul tavolo, intinge la penna nel calamaio, mentre una voce milanese alle sue spalle attacca a declamare: «Cara Veronica, eccoti le mie sc, le mie scu...». Qui si sarà fermato, paralizzato dall’orgoglio come il Fonzie di Happy Days. Ma una volta trangugiata l’amara medicina, ha proseguito spedito come in un flusso di coscienza: «Ero recalcitrante a fartele in privato, perché sono giocoso ma orgoglioso. Sfidato in pubblico, la tentazione di cederti è forte. E non le resisto». Traduzione in sincerese, la lingua meno parlata del mondo: «Ho fatto il cascamorto con le curve paraboliche del Bagaglino senza minimamente preoccuparmi delle conseguenze che le mie battute da cumenda avrebbero prodotto sul tuo amor proprio. Ma dopo che tu mi hai inferto una coltellata alle spalle, spiattellando i fatti nostri sul giornale di De Benedetti, io non posso che fare buon viso a cattivo gioco e lasciar credere a quei gonzi invidiosi della sinistra, i quali sicuramente ci cascheranno, che questo minuetto degno di Casa Vianello sia stato architettato dal sottoscritto per riportare il suo faccione nei titoli d’apertura dei tg».

Il che è puntualmente avvenuto, perché ormai la sinistra ragiona come il suo avversario e, quando il portavoce di Prodi assegna al Berluschino Amoroso «un bel dieci in comunicazione», manco si pone il problema della possibile sopravvivenza in questo Paese di una comunità di persone infastidita dallo spogliarello pubblico di magagne private. L’importante per ogni politico è riguadagnare il centro della scena. E se in platea c’è chi sente ancora l’eco di un lontano disgusto, peggio per lui: è ancorato ai valori borghesi, che ormai sopravvivono solo in qualche sparuto operaio o impiegato in pensione. La massa elettrice e consumatrice non ha di questi scrupoli: applaude ai funerali e non trova affatto volgari i ricchi che litigano a mezzo stampa: semmai democratici.

Il resto della lettera racconta il Berlusconismo meglio di un trattato. La mozione degli affetti («siamo insieme da una vita»). L’incensamento della controparte («quella splendida persona che sei»). E un’ammissione velata della crisi coniugale («è un periodo di turbolenza e di affanno») subito riscattata dall'happy end berluscottimista: «Ma finirà, e finirà nelle dolcezze come tutte le storie vere». Segue l’Autocompassione, autentica specialità della casa. Silvio si descrive alla moglie come un moderno Atlante sovrastato da un globo di responsabilità, che talvolta osa concedersi una parentesi di distrazione non più lunga di uno spot o di una barzelletta, le sue vere passioni, per assecondare il proprio carattere «giocoso, autoironico e spesso irriverente».

Qualcuno vi troverà il tentativo di mascherare un tradimento reale o un innamoramento senile. Questo spiegherebbe l’uso dell’arma impropria da parte di Veronica: non la vendetta perfida di una donna lucida, ma la mossa disperata di una moglie in bilico. Ma a noi, ultimi derelitti borghesi, piace pensare che per una volta Berlusconi abbia quasi detto la verità e che il suo sia stato il classico caracollare vanaglorioso del bauscia. Perché nulla rivela l’uomo come la sua barzelletta preferita. «Un aereo cade su un’isola deserta, si salvano solo Claudia Schiffer e un certo Esposito. In mancanza di alternative, la modella finisce per cedere alla corte dell’omino. Il quale, dopo la sorpresa iniziale, cade in depressione. La Schiffer si offre di consolarlo. Allora lui prima la fa vestire da maschio, poi le disegna dei baffi sulla bocca, infine le chiede di lasciarsi chiamare, anziché Claudia, Giovanni. A quel punto, finalmente risollevato, si gira verso di lei e le fa: «Giovanni, non ci crederai! Mi sono fatto la Schiffer!». E ogni volta che la racconta Berlusconi ride di pancia, «giocoso» come un eterno bambino.
gattadany
00venerdì 2 febbraio 2007 09:57
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Daniela
ELIPIOVEX
00sabato 3 febbraio 2007 21:05
La risposta di Veronica... secondo Marco Travaglio
Cara Veronica,

leggo con stupore sulla stampa comunista una lettera a tua firma nella quale pretendi le mie pubbliche scuse per alcune frasi attribuitemi in occasione del mio recente impegno istituzionale al galà dei Telegatti.

Anzitutto consentimi di precisare che, al solito, sono stato frainteso. La frase «se non fossi già sposato ti sposerei subito» non era rivolta, come erroneamente riportato dalle penne rosse, alla signora Ajda Yespica, bensì a Sandro Bondi, ultimamente un po’ giù di morale. Il mio «con te andrei ovunque» si riferiva invece a Paolo Guzzanti, che vedo piuttosto depresso. Posso assicurarti che, fra me e la signora Yespica, non esiste null'altro che un rapporto meramente istituzionale: Ajda fa parte del gruppo di studio sui valori della famiglia tradizionale che stiamo mettendo in piedi con gli amici Adornato e Lele Mora, per contrastare l'offensiva anticristiana sui Pacs.

A questo proposito, sei tu che dovresti scusarti con me per aver ricordato agli italiani °© accennando al mio divorzio - che ho due famiglie: particolare che ero riuscito a far dimenticare persino al Vaticano, dove mi credono un cattolico modello. Come non bastasse quella storia di Cacciari (se proprio volevi, c'era il nostro Pera disponibile). Ora manca solo che tiri fuori dal mio cassetto il grembiule e il cappuccio, e sono fatto. Conoscendomi da 27 anni, sai bene quanto ampie siano le mie vedute e quanto illuminata sia la mia concezione della donna, che considero da sempre la miglior amica dell’ uomo. Ma non t'illudere che sia disposto ad accettare che tu possa liberamente pensare, o parlare, o peggio scrivere senza il mio permesso, distogliendo tempo ed energie alla missione di lavarmi e stirarmi le camicie, rammendarmi i calzini e buttar giù la pasta. C'è un limite a tutto.

Ma che figura ci faccio? Mia moglie che firma un articolo, per giunta critico, per giunta col mio cognome, per giunta su un giornale concorrente ai miei: se proprio ti scappava di esternare, potevi almeno farlo sul Giornale, su Panorama o sul Foglio che t'ho appositamente intestato, così facevamo l'esaurito e ci guadagnavo qualcosina anch'io. Ma la cosa che più mi ha ferito è stata quella citazione di tal Catherine Dunne, con cui ti sei definita «la metà di niente». Il niente, se ho capito bene la metafora, sarei io. Ora, che io sia una nullità me lo diceva già Vittorio Mangano: «nuddu ammiscato cu nenti», mi chiamava il nostro simpatico stalliere. Ma lui poteva. Tu no.

Insomma, cribbio: ci sono storici del Mulino Bianco che mi paragonano a De Gaulle e a Reagan, c'è Adornato che organizza un convegno di tre giorni per studiare il mio pensiero, e tu, proprio tu, la mia squaw, mi chiami niente? Ora, visto che mi conosci da 27 anni, tutti penseranno che hai ragione tu e ha torto Adornato. Non è bello, soprattutto ora. Confessa: te la fai con Gentiloni? Guarda che chiamo Catricalà, eh?! Non ci metto mica niente. E, se insisti, ti piazzo alle costole Dell'Utri, così ti passano certi grilli dalla testa. Mi spiace che Cesare è agli arresti domiciliari, se no te lo scioglievo nel parco di Macherio, senza catena nè museruola.

E poi, cribbiolina: chi ti ha dato il permesso di leggere questa Catherine Dunne? Anzi, chi ti ha dato il permesso di leggere? È vero che pubblichiamo libri, ma solo perché un giorno è arrivato Previti e m'ha regalato la Mondadori senza spiegare dove l'ha presa. Ma ciò non autorizza nessuno della famiglia a portare libri in casa. Certe letture fanno male alla salute, specie alle donne. Ho chiesto ad Ajda se conoscesse questa Dunne e m'ha detto che nell'album delle figurine di Lele Mora non c'è. E poi, dico io: sono cinquant'anni che ne combino di ogni, e tutti mi perdonano, mi amnistiano, mi indultano, mi prescrivono, mi assolvono, la sinistra mi scambia per un liberale, m'invita a fare una bicamerale al mese e ora mi mette pure il segreto di Stato su Pollari, e proprio tu mi vieni a fare la schizzinosa?

Ora devo salutarti: il gruppo di studio sui valori della famiglia mi attende. Volevi le scuse? Eccole. Sc... ehm... Sc... Scherzetto! Niente scuse. Se proprio ci tieni, ci vediamo sabato sera su Canale5, dalla Maria, a “C'è posta per te”. Così facciamo share e Pierdudu e Fedele son contenti. Come diceva quel tale (anch'io so fare le citazioni colte), «uniamo l'utile al dilettante».

Ciao, bella gnocca.
Tuo Silvio

(l'Unità del 1.2.2007)
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