... è veramente una sagoma!
A me sta più simpatico adesso che non è più Presidente del Consiglio... leggete qua cos'ha combinato ieri a Napoli!
AGNANO TERME (Napoli). Per la prima volta nella sua carriera politica, Silvio Berlusconi ha assaporato l’amaro gusto del flop. Al suo discorso conclusivo della prima Festa azzurra a Napoli c’erano, esagerando, quattrocento persone compresi gli addetti alla sicurezza, giornalisti e cameramen. Una delusione per chi, da presidente del Consiglio, era avvezzo ai bagni di folla. E un campanello d’allarme per il Cavaliere: la gente non si mobilita più come una volta per venirlo a sentire.
Lui, naturalmente, ha scaricato la colpa sugli organizzatori locali. Nel pranzo dopo il comizio era furioso, convinto di essere stato tirato in una trappola. Perché, tralasciando la platea formato mignon, non c’è nulla della manifestazione che gli sia andato a genio. Cominciando dal luogo, le Terme di Agnano, complesso alberghiero dal gusto rétro, che trasmette un senso di viale del tramonto: un po’ come se un grande artista (e Berlusconi lo è stato di certo, nel suo genere) dopo aver conquistato Broadway fosse stato chiamato a esibirsi in un cinema di periferia. E poi, che particina gli hanno fatto recitare. Non da leader politico planetario, amico di Bush e di Putin, ma da testimonial di fiera paesana. Microfono alla mano, in gara con una emozionata presentatrice, ha dato il premio a personaggi del folklore partenopeo e a rappresentanti altrettanto degni della Napoli in prima linea, però in un mix che nell’insieme ricordava una corte dei miracoli. Berlusconi, bisogna riconoscere, ha retto il gioco con molta classe. Un altro al posto suo avrebbe reagito male. Lui invece ha dato vita a una serie di esilaranti siparietti, che avrebbero ben figurato a Buona Domenica. Sketch numero uno: Berlusconi e la nonna volante. A novant’anni ancora si lancia tra le nuvole col deltaplano. Berlusconi cita Umberto Saba, «uno di Forza Italia» prova a scherzare, e declama: «Nubi che si fanno e si disfano in chiaro cielo». La nonnetta, piccata: «Preside’, io aggio fatto fino alla seconda...». Berlusconi, di rimando: «Ma non è che suo marito la spinge a volare perché... non si sa mai?». Premio, bacio e avanti un altro.
Sale sul palchetto Salvatore Carmando, già massaggiatore del Napoli calcio. Berlusconi lo vede e trasale: «E’ quello che ci ha fregato uno scudetto!». Roba del 1990, quando Carmando suggerì all’attaccante brasiliano Alemao di gettarsi a terra dopo essere stato colpito da una monetina. Il Napoli vinse a tavolino, il Milan perse il campionato. Il tempo sana le ferite, ma premiarlo addirittura... Berlusconi inghiotte, racconta di Tony Blair che giocando a pallone «mi ha dato un calcio assassino al ginocchio sinistro», chiede al massaggiatore di dargli per favore un’occhiata. Poi non resiste, lo tira da parte, gli bisbiglia qualcosa nell’orecchio, esige una confessione postuma sul fattaccio di sedici anni prima, ma Carmando scappa col premio senza dargli soddisfazione.
Il sole picchia forte, Berlusconi ascolta un coro di ragazzi che vengono da Scampìa, quartiere simbolo del degrado, e stacca un assegno da 100 mila euro. Niente soldi, solo una coccarda azzurra, per chi bussa subito dopo. Una Napoli sofferente. Nell’ordine: comitato di ricerca contro la talassemia, volontari che assistono i malati oncologici, operatori dell’elisoccorso (11
, paraplegici napoletani. Chiedono sostegno, Berlusconi promette, ma sembra sulle spine. L’avesse saputo prima, sarebbe rimasto in Sardegna.
Per fortuna termina il supplizio, discorso politico in pillole, fuga nell’albergo con gli addetti alla sicurezza che coprono la ritirata a spintoni, con trattamento particolare ai cronisti. Nell’atrio, l’ormai consueta passerella di stelline e morone, ansiose di farsi ammirare, che inseguono il Cavaliere in ogni dove. A tavola (mozzarella di bufala, paccheri, spigola all’ammiraglia, code di volpe, carpaccio all’ananas) lui vuole due bellissime accanto: Mara Carfagna, già velina ora deputata azzurra in carriera, accompagnata da papà. E un’altra show-girl, protagonista della bollente estate di Vallettopoli, Maria Monsé, scortata dal marito. Poteva mancare Apicella, chansonnier preferito di Berlusconi? No di certo. Sfodera la chitarra e insieme cantano parecchie canzoni dal loro ultimo album. Qualche titolo: «Tempo di rumba», «Pigalle», «Isola di Granada»... Tra una nota e l’altra annega il dispiacere per una domenica mattina da ex. Prossimo show: mercoledì ad Amelia, feudo di Don Gelmini, per la tradizionale cena «pane, mortadella e mela».