Vertice Fao, i leader mondiali a Roma per la crisi alimentare

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lella84
00martedì 3 giugno 2008 22:37
Teheran, 3 giu. - (Adnkronos/Ign) - "Non puo' mancare in nessuno il senso della drammaticità della crisi che è esplosa e delle sue conseguenze soprattutto per le popolazioni più povere, per quasi un miliardo di persone sottonutrite, ma anche per fasce sociali colpite dovunque da una perdita grave di potere d'acquisto". Con queste parole il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha aperto i lavori della Conferenza internazionale sulla sicurezza alimentare, nella sede della Fao al Circo Massimo.

Napolitano sottolinea che "si tratta di una crisi alimentare che rende ancora più problematico il raggiungimento dei traguardi compresi negli obiettivi di sviluppo del Millennio: innanzitutto, quello dello sradicamento dell'indigenza e della fame". Per questo, ha osservato, "emerge l'imperiosa necessità di politiche coordinate a livello mondiale, volte a fronteggiare una allarmante emergenza"

Tuttavia, ha evidenziato il Capo dell Stato, "per superare la crisi alimentare e garantire una prospettiva di reale 'pood security', non si puo' fare affidamento sulle virtù riequilibratici del mercato'', ma ''si deve riconoscere la necessità di politiche e di interventi che abbiano il loro quadro di riferimento e le loro espressioni operative nel sistema delle Nazioni Unite". Il capo dello Stato ha poi sottolineato che ''non possiamo ignorare come appaia oscurato quel diritto al cibo che fu messo al centro, nel novembre 1996, a Roma, nel primo vertice mondiale Fao sull'alimentazione''.

La parola è quindi passata al segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, per il quale la crisi alimentare in corso, la cui "minaccia" è presente a tutti noi", rappresenta "anche un'opportunità per rivedere le politiche del passato". In particolare per Ban ''il mondo ha bisogno di produrre più cibo, la produzione alimentare deve crescere del 50% entro il 2030 per rispondere all'aumento della domanda''.

Sottolineando che bisogna agire ''in fretta e con coraggio'', ha infine fatto appello ai capi di Stato e di governo augurandosi che la conferenza si concluda ''con un senso di proposta e di missione''. ''Solo agendo tutti insieme possiamo superare questa crisi, oggi e domani. Centinaia di milioni di persone nel mondo non si aspettano nulla di meno'', insiste il segretario Onu che individua nel ''miglioramento dell'accesso al cibo e nel contributo alla sicurezza alimentare globale'' gli impegni a breve termine che la comunità internazionale deve assumersi. Ma questo non deve avvenire con ''politiche di 'Beggar thy neighbor'' (letteralmente mendica più del tuo vicino)'' perché queste ''provocano solo distorsioni dei mercati e fanno salire ancora di più i prezzi''.

Al summit partecipano circa 40 capi di Stato e di governo e al centinaio di ministri. L'italia è rappresentata oltre che da Napolitano, dal presidente della Camera Gianfranco Fini e dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che assumerà la presidenza della Conferenza.

A Roma è giunto anche il presidente iraniano Ahmadinejad che poco prima di partire ha affermato che Teheran ha strategie chiare, piani e proposte per affrontare la crisi alimentare in corso in molti Paesi nel mondo. "Nel mondo oggi ci troviamo di fronte ad una crisi alimentare e questo ha creato problemi per molti Paesi - ha detto Ahmadinejad, che arriva in Italia preceduto dalle polemiche per le sue nuove incendiarie dichiarazioni contro Israele - In quanto Paese influente per quanto riguarda l'economia e l'agricoltura, l'Iran ha strategie chiare, proposte e progetti per una corretta produzione e distribuzione del cibo in tutto il mondo e possiamo avere un ruolo determinante nella gestione degli affari del mondo".
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