Vittorio Emanuele e i regal scivoloni

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00lunedì 19 giugno 2006 16:18
Dato che la stampa si è sbizzarrita in questi ultimi giorni metto gli articoli che più mi sono piaciuti...
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00lunedì 19 giugno 2006 16:19
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00lunedì 19 giugno 2006 16:21
7/06/06
L'arresto di Vittorio Emanuele: la stampa estera

Vittorioemanuele_1"Prostitute, bambine e farmaci nello strano mondo del signor Savoia", come sostiene La Repubblica che pubblica alcune intercettazioni telefoniche, hanno portato nella serata di ieri all'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e di sfruttamento della prostituzione.

La complessa vicenda ha occupato le pagine dei giornali italiani questa mattina, mentre per un problema di tempi non appare ancora sulla carta stampata straniera ma sin dalla mattinata ha iniziato a riempire i siti online di tutti i mezzi di informazione del mondo.

In Francia, Le Figaro titola "Il principe Vittorio Emanuele arrestato per associazione a delinquere" e ricorda ai suoi lettori le noie giudiziarie vissute in passato dal principe; "Personaggio controverso, sospettato di aver fatto parte della loggia P2, che fu messa in relazione con gli attentati dell'estrema destra negli anni di piombo, il principe era stato anche oggetto di una inchiesta per traffico d'armi internazionale all'inizio degli anni 70, ma questa indagine non aveva dato luogo ad alcun procedimento giudiziario".

Le Monde, sul giornale di domani, pubblicherà un articolo intitolato "Il principe Vittorio Emanuele di Savoia è stato arrestato" dove osserva "Autorizzando il ritorno dall'esilio degli eredi maschi della famiglia Savoia nel 2002, i parlamentari italiani non avrebbero mai immaginato di contribuire al sovraffollamento delle carceri della Penisola. Il principe Vittorio Emanuele è stato arrestato nel quadro di un affare di corruzione e prostituzione".

Passando dall'altra parte della Manica, The Independent (come sempre quando parla di Italia) introduce nel titolo e nell'articolo i presunti legami con la Mafia: "Il figlio dell'ex re d'Italia trattenuto per mafia e prostituzione". Dopo aver narrato la vicenda e la passate noie giudiziarie del principe, il quotidiano inglese, riprende e fa suo il pensiero dei monarchici italiani; "Il nome di Vittorio Emanuele non era mai stato (nonostante la varie disavventure giudiziarie) messo in relazione con la mafia siciliana, e le accuse hanno provocato costernazione in Italia. I monarchici hanno rapidamente interpretato il fatto come una mossa politica per colpire di nuovo la famiglia reale, seguendo la decisione di Emanuele Filiberto di supportare un democratico cristiano alle ultime elezioni".

Dal Sudafrica, The Indipendent titola "L'Italia choccata dallo scandalo del sesso reale" e riporta con enfasi il titolo del Corriere della Sera di questa mattina "Slot machine, affari e sesso. Lui il leader", mentre Newsweek sul sito Msnbc titola "Arrestato principe italiano va dal palazzo al carcere", partendo dall'osservazione che "Il principe Vittorio Emanuele, che aveva vissuto in un antico palazzo papale da ragazzo, e speso la sua vita nel jet set svizzero, si è svegliato questa mattina in una cella, arrestato per prostituzione e corruzione".
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00lunedì 19 giugno 2006 16:25
Vittorio Emanuele caduto dal letto
POTENZA - Il principe Vittorio Emanuele di Savoia stanotte è caduto dal letto a castello della sua cella nel carcere di Potenza, senza riportare danni. Lo ha reso noto domenica mattina uno dei suoi legali, l'avvocato Piervito Bardi, al termine del colloquio in carcere. Secondo il legale il principe sta bene e mangia regolarmente. Una circostanza confermata anche dal deputato della Democrazia Cristiana Giampiero Catone, che gli ha fatto visita «per portargli i saluti - ha detto - del figlio Emanuele Filiberto». «È stato strattonato un po' al momento dell'arresto - ha detto Catone all'uscita dal carcere - ma mi ha detto che adesso lo trattano meravigliosamente bene. L'ho trovato molto bene, moralmente e fisicamente. Manda i saluti alla famiglia, un pensiero ai nipotini, soprattutto al nascituro. È tranquillo e fiducioso nella giustizia. Fa solo il commento che forse avrebbero potuto anche convocarlo, un commento che a livello personale condivido».
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00lunedì 19 giugno 2006 16:27
Vittorio Emanuele: io come Tortora
"Contro di me solo accuse assurde"

"Forse è un paragone abusato, ma lo faccio lo stesso: sì, mi sento come dovette sentirsi Enzo Tortora quando venne arrestato". Questo lo sfogo, nel proclamarsi innocente, di Vittorio Emanuele di Savoia, detenuto nel carcere di Potenza per associazione a delinquere. Durante un colloquio con il cronista del Corriere della Sera dice: "Di tutta questa storia io non ho capito nulla, non so nulla".

"Ma certo che sono innocente. Però - continua il principe - che devo fare per dimostrarlo? Fingere di essere malato di cuore? Urlare la mia disperazione per muovere a pietà il prossimo? Sono vittima di una situazione che definirei kafkiana". Vittorio emanuele sottolinea per parte sua l'assurdità di alcune accuse. "Secondo lei io ho bisogno di 'affittare' le puttane, perdoni il linguaggio, a terze persone per duemila euro a notte? E poi di ritirare di persona il denaro stipato in una busta? Cosa posso dire?

Io sono innocente", aggiunge Vittorio Emanuele spiegando che lo scambio di denaro contestato era relativo alla quota di iscrizione all'Ordine di San Maurizio. "Io - conclude al cronista del Corsera - non sarei mai scappato. Mai. Se il magistrato mi avesse convocato qui a Potenza, anche per arrestarmi, io ci sarei venuto con le mie gambe. Non ho nulla da temere".

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00lunedì 19 giugno 2006 16:29
La risposta della figlia di Tortora
L'articolo del Resto del Carlino intitolato

'Si sente come Tortora? Mio padre
certo non usava un tale linguaggio'
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00lunedì 19 giugno 2006 16:32
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00lunedì 19 giugno 2006 16:41
Savoia-gate, intercettazioni di coccodrillo (Da Panorama)
Prima impressione: gli elementi della pochade ci sono tutti, dal principe in cella che cade dal letto (a castello!) alle battutacce su presunti scambi di favori sessual-professionali tra portaborse, aspiranti attricette e dirigenti Rai.
Quanto al contenuto e al lessico delle intercettazioni che da tre giorni tengono banco sui quotidiani, siamo in piena comédie humaine: le teste ex coronate parlano come carrettieri, gli uomini del potere politico-televisivo vanno per allusioni. Ai primi però interessa il denaro, ai secondi la femme.

NEL MERITO?
Ma nel merito? Si legge che Vittorio Emanuele IV di Savoia è assai appassionato di affari poco chiari. E che alla Rai veline e showgirl contrattano le loro apparizioni in cambio di una mezz'ora sul divano di qualche potente. Una novità? Il pm di Potenza Henry John Woodcock e il gip Alberto Iannuzzi sono convinti che si tratti di qualcosa di molto più serio: un'unica, gigantesca rete criminale che unisce tangenti, slot machine truccate, donnine allegre e naturalmente politica. I reati andrebbero dall'associazione a delinquere alla «concussione sessuale», un capo d'imputazione del quale molti ignoravano l'esistenza.

ALTRE INCHIESTE FINITE IN ARCHIVIAZIONI
È possibile, se i magistrati si saranno muniti delle prove che risulteranno sufficienti in giudizio. Woodcock è un inquirente noto per altre inchieste che hanno coinvolto vip italiani e di livello mondiale (per esempio Bill Clinton) finite però in un'archiviazione. Stessa sorte per precedenti simili dai nomi evocativi: «vipgate», «check to check», «phoney money».

RICHIO BOLLA DI SAPONE
Se anche questa finisse in una bolla di sapone, l'opinione pubblica avrebbe un motivo in più non solo per diffidare di certi protagonismi di alcuni magistrati, quanto per dare per scontato che ogni intrallazzo sia in fondo normale.
Nel frattempo siamo inondati da fiumane di intercettazioni dove ipotesi di reato si confondono con banali pettegolezzi. Il voyerismo è irrefrenabile, ovviamente tanto più quando riguarda i ricchi e i famosi.
Ma sulle intercettazioni chi di dovere può solo piangere lacrime di coccodrillo: sono anni che politici e ministri promettono interventi di urgenza per tutelare il segreto istruttorio e soprattutto la privacy di chi è solo sfiorato dal pettegolezzo, e anni che la storia si ripete.
Woodcock e Iannuzzi riusciranno a provare le loro accuse? Magari c'è da augurarselo.
Non per spirito forcaiolo, ma meglio un Savoia e un portavoce chiamati seriamente a rispondere del loro operato che l'ennesima debacle giudiziaria.



ELIPIOVEX
00sabato 9 settembre 2006 21:44
V. Emanulele:"Ho fregato i giudici"
"Sul caso Hamer avevo torto"

"Anche se io avevo torto, li ho fregati". Così nella sua cella al carcere di Potenza, Vittorio Emanuele si riferiva ai giudici francesi che lo hanno assolto per la vicenda di Dirk Hamer, ferito mortalmente da un colpo di fucile sparato dal principe nel 1978 nell' Isola di Cavallo. La dichiarazione, registrata con una microspia, è stata citata dal gip per motivare il rigetto della richiesta di revoca del divieto di espatrio.

La conversazione in cella (probabilmente con il gestore messinese di videogiochi Rocco Migliardi) viene intercettata il 21 giugno da una cimice fatta mettere lì dal pm Woodcock. "L' indagato - scrive il gip Pavese - ammette di avere torto e di essere tuttavia uscito vittorioso dal processo". "... il processo - dice il principe - anche se io avevo torto... torto..."; "devo dire che li ho fregati... eccezionale, poi ha... venti testimoni e si sono affacciate tante di quelle personalità pubbliche. E... è stato... il Procuratore aveva chiesto 5 anni e 6 mesi. Ero sicuro di vincere. Ero piu' che sicuro"; "Io ho sparato un colpo cosi' e un colpo in giu', ma il colpo e' andato in questa direzione, e' andato qui e ha preso la gamba sua, che era... steso, passando attraverso la carlinga"; "Pallottola trenta zero tre".

Il gip Pavese nella sua ordinanza del 4 settembre cita anche una dichiarazione offensiva di Vittorio Emanuele nei confronti degli inquirenti italiani che lo hanno indagato per associazione a delinquere: "Sono dei poveretti - dice al telefono ad un conoscente il 28 luglio, dopo la liberazione - degli invidiosi, degli stronzi, pensa a quei coglioni che ci stanno ascoltando... sono dei morti di fame, non hanno un soldo, devono rimanere tutta la giornata ad ascoltare, mentre probabilmente la moglie gli fa le corna". Tutte queste affermazioni secondo Pavese mostrano "cinismo e disprezzo per la legittima attivita' investigativa e giurisdizionale da parte dell' indagato, a ulteriore dimostrazione del persistere dell' esigenza cautelare posta a base della misura". Il gip conferma le motivazioni che il 27 luglio scorso avevano portato il Tribunale del Riesame potentino a respingere una prima istanza di revoca: il persistere del pericolo di fuga, favorito, aveva scritto il Riesame, da "la disponibilità di abitazioni all' estero, le ingenti risorse economiche dell' indagato e la fitta rete di rapporti internazionali da lui instaurati con persone, enti e governi".

Secondo Rocco Pavese queste motivazioni sono rafforzate dalle ulteriori intercettazioni e dal fatto che il principe, nell' interrogatorio davanti al pm Henry John Woodcock del 28 luglio (chiesto dalla difesa), "si è avvalso quasi integralmente della facoltà di non rispondere". Vittorio Emanuele non può neppure chiedere la revoca della misura cautelare in previsione dell'applicazione dell'indulto a una sua eventuale condanna, "poiché la pena applicabile all'indagato è molto elevata". A sostegno del rigetto, il gip Pavese riporta anche la conversazione fra la moglie del principe, Marina Doria, e un giornalista che aveva chiesto un' intervista a Vittorio Emanuele (l' ordinanza non lo nomina, ma si tratta di Maurizio Costanzo).

Doria secondo il gip "esprime alcune perplessità, segnalando la necessità di un consiglio dell' avvocato, e a un certo punto si lascia sfuggire: abbiamo molte cose da dire, le diciamo adesso non ci lasciano piu' partire'. Ciò fa intuire l' interesse, da parte della famiglia Savoia, a lasciare l' Italia, e l'intenzione di non commettere un 'passo falso' in tale prospettiva".

Vittorio Emanuele è al momento indagato da tre procure: quella di Potenza per associazione a delinquere, quella di Roma per la presunta corruzione ai Monopoli di Stato e quella di Como per la presunta corruzione del sindaco di Campione d' Italia. Il principe è libero, ma è sottoposto alla misura del divieto di espatrio dall' Italia, disposta dal gip di Potenza Alberto Iannuzzi (lo stesso che firmò l' ordinanza di arresto).

ELIPIOVEX
00sabato 9 settembre 2006 21:45
Non era in testa alle mie simpatie prima... ma ora...
non ho parole, altero, arrogante, sfotte le nostre istituzioni.
Voleva venire in Italia a tutti i costi? Bello adesso non se ne può più andare...
prettyangel
00domenica 10 settembre 2006 18:53
Posso fare un commento? più si conosco particolari su di lui, più mi sta antipatico. A certa gente, la popolarità non gli dona [SM=g27987]
(Rosy)
00domenica 10 settembre 2006 21:36
Antipatico mi è sempre stato, lui e anche sua moglie con tutta quella puzza sotto il naso quando si muove. Il figlio sembrerebbe meglio ma non brilla nemmeno lui.
ELIPIOVEX
00domenica 10 settembre 2006 22:03
ha fatto anche lui le sue belle "gaffes"... anche se si sentono principi... non lo appaiono di certo... non lo so è come se si fossero costruiti uno stile loro ... però si vede che è posticcio...
ELIPIOVEX
00venerdì 29 settembre 2006 15:00
Vittorio Emanuele si difende: attaccati perché popolari
MILANO (Reuters) - Vittorio Emanuele di Savoia si è difeso oggi dalle accuse che gli sono state mosse negli ultimi mesi, e per le quali è anche finito in prigione, sostenendo che la sua famiglia è stata attaccata su più fronti a causa della popolarità crescente.

"Lo scorso inverno alcuni sondaggi .. . hanno rivelato una popolarità inaspettata di Casa Savoia, e in particolare di mio figlio, Emanuele Filiberto", ha detto oggi il principe in una conferenza stampa a Milano, organizzata proprio per parlare di "giustizia e della mia famiglia".

"In un momento di confusione sociale e politica, le persone si affidano a simboli conosciuti", ha aggiunto. "Io non credo che sia un caso che da quel momento sia iniziato un sistematico attacco a Casa Savoia. Nel modo subdolo dei poteri occulti", ha precisato ancora, leggendo da un podio il discorso preparato.

Vittorio Emanuele è stato arrestato lo scorso 16 giugno in un clamoroso blitz insieme a 17 altri su ordine della procura di Potenza per i reati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, al falso e allo sfruttamento della prostituzione.

Al suo arresto è poi seguita la pubblicazione sui giornali di numerose conversazioni telefoniche e ambientali intercettate, non ultime quelle del principe in carcere in cui disse di aver "fregato i giudici" ricordando l'incidente di Cavallo di una trentina d'anni fa in cui morì un giovane.

"Hanno stravolto il senso del mio pensiero e delle mie parole", ha detto oggi l'erede di casa Savoia parlando di quelle intercettazioni e della morte di Dirk Hamer, usate, secondo il principe per non revocagli il divieto di espatrio imposto dopo la concessione della libertà.

"Due tribunali francesi si sono pronunciati prosciogliendomi da ogni responsabilità (...) perché ci sono prove chiare, esaminate per anni con tecniche sempre più sofisticate. La pallottola che ha colpito il ragazzo non poteva essere del mio fucile".

Né Vittorio Emanuele, né i suoi legali, presenti per rispondere alle domande dei giornalisti, hanno però precisato quali sarebbero i "poteri occulti" dietro il presunto complotto contro Casa Savoia.

"Non so se ci sia un disegno unico dietro quello che mi è successo", ha aggiunto il principe, parlando poi del suo "lontano cugino Amedeo D'Aosta, che torna con vecchie pretese sulla guida della mia Casa".

Amedeo d'Aosta si è autoproclamato nei mesi scorsi "capo della casa reale d'Italia".

"Credo che Amedeo d'Aosta sia uno strumento inconsapevole di questo attacco", ha detto ancora, precisando che i "D'Aosta sono stati diffidati e dovranno rispondere davanti alla giustizia di come hanno usato abusivamente gli stemmi e il nome nella Casa Reale".



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