Voglio però ricordarti com'eri

New Redarrow
00venerdì 17 settembre 2010 10:35
"Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
e come allora sorridi".
Questo verso del brano "In morte di SF" di Francesco Guccini, maggiormanete conosciuta come "Canzone per un'amica" dei Nomadi, è scritto sulla memoria di Claudio, vicino ad una foto che lo ritrae sorridente, così come lo era sempre stato in tutta la sua vita.
Claudio aveva cominciato presto, a metà degli anni Sessanta, ad amare la musica e a suonarla, insieme a tanti complessini che animavano le balere in quegli anni spensierati e allegri.
Poi la sua malattia lo aveva costretto sulla sedia a rotelle, però non si era ancora arreso. Cambiato strumento musicale e passato alle percussioni, continuava a suonare e cantare. Era diventato amico di Pierangelo Bertoli, che era ormai ospite fisso della menifestazione "Handycamp" che si svolgeva alla fine dell'estate qui in Trentino.
Non si era arreso ad un infarto, che lo aveva colpito nel 1985 e nemmeno ad un ictus arrivato negli anni 90.
Claudio amava la vita, nonostante quello che gli era successo. Era sempre sorridente, si lamentava poco.
Aveva vinto tante battaglie, ma ha perso l'ultima.
Il 24 agosto Claudio ci ha lasciato.
Voglio sperare che ora stia cantando e sorridendo insieme a Bertoli, chissà, forse è così.
Io lo porterò per sempre nel mio cuore, insieme al suo sorriso.
Ciao fratello mio, ti vorrò sempre bene.
Tidus forever
00venerdì 17 settembre 2010 20:01
Re:
New Redarrow, 17/09/2010 10.35:

"Voglio però ricordarti com'eri
pensare che ancora vivi
e come allora sorridi".
Questo verso del brano "In morte di SF" di Francesco Guccini, maggiormanete conosciuta come "Canzone per un'amica" dei Nomadi, è scritto sulla memoria di Claudio, vicino ad una foto che lo ritrae sorridente, così come lo era sempre stato in tutta la sua vita.
Claudio aveva cominciato presto, a metà degli anni Sessanta, ad amare la musica e a suonarla, insieme a tanti complessini che animavano le balere in quegli anni spensierati e allegri.
Poi la sua malattia lo aveva costretto sulla sedia a rotelle, però non si era ancora arreso. Cambiato strumento musicale e passato alle percussioni, continuava a suonare e cantare. Era diventato amico di Pierangelo Bertoli, che era ormai ospite fisso della menifestazione "Handycamp" che si svolgeva alla fine dell'estate qui in Trentino.
Non si era arreso ad un infarto, che lo aveva colpito nel 1985 e nemmeno ad un ictus arrivato negli anni 90.
Claudio amava la vita, nonostante quello che gli era successo. Era sempre sorridente, si lamentava poco.
Aveva vinto tante battaglie, ma ha perso l'ultima.
Il 24 agosto Claudio ci ha lasciato.
Voglio sperare che ora stia cantando e sorridendo insieme a Bertoli, chissà, forse è così.
Io lo porterò per sempre nel mio cuore, insieme al suo sorriso.
Ciao fratello mio, ti vorrò sempre bene.



[SM=x520527] [SM=x520497]
clopat
00sabato 18 settembre 2010 18:13
Gli stessi versi erano su una foto di mio cognato Toni,scomparso pochi anni fa ,a soli 35 anni
[SM=x520527] [SM=x520497]
walloz
00domenica 26 settembre 2010 22:12
[SM=x520527] [SM=x520497]
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