La "tazzulella" dalle tante virtù
Espresso, americano, dalla moka o solubile, purchè sia caffè. I benefici di una "tazzulella" sono molti di più di quanto si creda. Lo afferma un'esperta dell'Istituto Humanitas di Milano, la quale invita a sfatare i luoghi comuni che descrivono la bevanda più amata dagli italiani come pericolosa per la salute. L'elisir dall'aroma irresistibile su cui da tempo si discute ha invece, secondo Chiara Trombetti, l'esperta milanese, virtù pregiatissime.
Aiuta infatti fegato e digestione, prevenendo malattie come la cirrosi e la calcolosi biliare grazie all'elevato contenuto in diterpeni (kawehol e cafestol), protettivi per le cellule epatiche. Protegge le arterie, perchè contiene antiossidanti come il tannino e altri polifenoli. Allevia l'asma perchè la caffeina ha un effetto broncodilatatore e riduce l'affaticamento dei muscoli respiratori aumentando il volume d'aria che arriva ai polmoni con l'espirazione, ma riduce anche piccoli dolori e mal di testa grazie al suo potere vasocostrittore, che lo rende leggermente analgesico. Ultima voce del "manifesto" pro-caffè è l'effetto dimagrante. Senza l'aggiunta di zucchero infatti la tazzina non supera le due calorie, assicura l'esperta, ricordando inoltre che la caffeina accelera il metabolismo rendendo i grassi immediatamente disponibili come energia per l'attività fisica. Quanto all'effetto insonnia, "è soggettivo", come pure la sensazione di nausea che rischia di provocare nelle donne in gravidanza.
Diluito a basse dosi nel latte, è infine ideale per la prima colazione dei bambini stimolandone attenzione e concentrazione.
Promosso a pieni voti nell'alimentazione, il caffè entra quindi di diritto sulla tavola degli italiani, a patto di non abusarne e di non superare le tre o quattro tazzine al giorno.
Un ultimo consiglio riguarda qual caffè scegliere.
L'espresso infatti contiene più caffeina di quello preparato con la moka, che va bevuto appena fatto per non rischiare di perderne le sostanze benefiche, più volatili. L'americano, benchè più acquoso, non è meno forte come si crede ma "racchiude" dosi doppie di caffeina, quindi conviene non superare le due tazze al dì. Quello d'orzo mantiene l'aroma ma non ha caffeina, oltre a contare dieci calorie invece di due. A chiudere la lista il decaffeinato, che perde le virtù legate alla caffeina ma mantiene quelle antiossidanti
COME TI AMO :sbav: :coffe: :cuor: