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John Lennon....8 Dicembre 1980

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    00 09/10/2013 08:09
    lo ricordiamo solo per la sua morte
    stavolta ricordiamolo per il compleanno. Oggi avrebbe compiuto 73 anni
    [SM=x875388]
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    ugo.p
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    00 09/10/2013 08:17
    biografia da Wikipedia (I Parte)
    (EN)
    « If you want to be a hero, well, just follow me. » (IT)
    « Se vuoi essere un eroe, bene, seguimi. »
    (Working Class Hero, John Lennon)

    John Winston Ono Lennon (Liverpool, 9 ottobre 1940 – New York, 8 dicembre 1980) è stato un cantautore, polistrumentista, poeta, attivista e attore britannico.

    Dal 1962 al 1970 è stato compositore e cantante (solista) del gruppo musicale dei Beatles, dei quali, in coppia con Paul McCartney, ha composto anche la maggior parte delle canzoni. Con Paul McCartney ha formato una delle più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del ventesimo secolo, scrivendo "alcune tra le canzoni più famose della storia del rock and roll". È il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da McCartney. Nel 2002, in un sondaggio della BBC sulle 100 personalità britanniche più importanti di tutti i tempi, si è classificato ottavo.

    Terminata l'esperienza con i Beatles, John Lennon fu anche musicista solista, autore di disegni e testi poetici, nonché attivista politico e paladino del pacifismo. Questo gli causò non pochi problemi con le autorità statunitensi (F.B.I.), che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività e quelle della moglie Yoko Ono, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la Green Card. Fu assassinato a colpi di rivoltella da un suo stesso fan, Mark David Chapman, la sera dell'8 dicembre 1980 a New York.

    Lennon si sposò due volte: dal primo matrimonio con Cynthia Powell ebbe il figlio Julian, mentre dal secondo matrimonio con l'artista giapponese Yoko Ono, nacque il figlio Sean. Entrambi i figli hanno seguito la carriera artistica del padre. Dopo il matrimonio con Yoko, John cambiò il proprio nome all'anagrafe in John Ono Lennon. Lennon è stato posizionato al 5º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone, e le sue migliori "tracce vocali" sono Imagine, Strawberry Fields Forever, I Feel Fine e Instant Karma!

    Infanzia
    « La prima cosa che ricordo è un incubo »
    (John Lennon)

    John Lennon nacque al Maternity Hospital di Oxford Street, a Liverpool, nel pomeriggio del 9 ottobre 1940, mentre era in corso un raid tedesco della seconda guerra mondiale, da una famiglia discendente dagli O'Leannain dell'Irlanda occidentale. La madre Julia, nata Stanley, gli diede come secondo nome Winston, in onore dell'allora primo ministro Winston Churchill. Il padre, Alfred, che si era imbarcato come cameriere su una lussuosa nave diretta nelle Indie Occidentali il giorno dopo il matrimonio, tornava a casa in licenza per brevi periodi e in una di queste occasioni, nel gennaio del 1940, Julia rimase incinta e si accorse di aspettare un bambino quando il marito aveva già ripreso il mare. Nel 1942 i genitori di John si separarono e nel 1945 il padre, Alfred, decise di portare suo figlio con sé in Nuova Zelanda. John si rifiutò e decise di rimanere con la madre. Intanto Julia ebbe un'altra figlia, Victoria Elizabeth, nata nel giugno del 1945 dalla relazione con un soldato gallese, ma fu costretta a darla in adozione con il nome di Ingrid. Nella primavera del 1946 la zia Mimi prese John sotto la propria protezione e quella di suo marito George, con l'intento di responsabilizzare maggiormente sua sorella, da lei considerata ingenua e imprudente.

    Il piccolo John aveva dunque sei anni quando venne allontanato dalla madre per la prima volta. Nel 1946 Julia e Alfred divorziarono. Julia incontrò allora John 'Bobby' Dykins e decise di traslocare con lui e John, che nel frattempo non viveva più con gli zii, in un piccolo appartamento. Il padre di Julia mandò Mimi a fare un sopralluogo del nuovo appartamento della famiglia, e una volta giudicatolo inadeguato, John venne riportato a "Mendips". Il 5 marzo 1947 nacque Julia Dykins, la sorellastra di John, e i genitori tornarono a vivere a Penny Lane. Il 26 ottobre del 1949 venne alla luce anche la seconda sorellastra di John, Jacqueline, detta Jakie, e la famiglia traslocò a Springwood.

    John cominciò a frequentare la Dovedale Primary School, dove il professore e il preside si accorsero sin dall'inizio della personalità eccentrica del giovane alunno e della sua creatività[13]. Terminata la scuola elementare, si iscrisse alla Quarry Bank High School, dove collezionò risultati negativi. Zia Mimi, notato il talento del nipote nel disegnare, riuscì a farlo iscrivere, non senza fatica, al Liverpool College of Art.

    « Ho sempre avuto questo sogno di fare l'artista in un piccolo cottage in una stradina. Il mio vero desiderio è scrivere versi e fare qualche quadro a olio. Era così un bel sogno, vivere in un cottage e andarsene in giro nei boschi »
    (John Lennon)

    In quel periodo Lennon si avvicinò alla musica da autodidatta. Imparò dapprima a suonare un'armonica a bocca regalatagli da uno studente in pensione presso la zia Mimi a “Mendips”. Poi venne a contatto con le produzioni musicali che furoreggiavano allora: Rock Around the Clock di Bill Haley, Rock Island Line di Lonnie Donegan e Heartbreak Hotel di Elvis Presley. Folgorato da questi brani, si fece regalare una chitarra alla buona dalla madre che gli insegnò anche gli accordi al banjo; e nel 1956 formò la sua prima band, i Quarrymen. Storica è la frase di zia Mimi che, vedendo il nipote sempre alle prese con la sua chitarra, gli disse: «La chitarra va bene, John, ma non ti darà certo da vivere» («The guitar's all very well, John, but you'll never make a living out of it»). Qualche anno dopo, raggiunta la popolarità, Lennon avrebbe fatto incidere questa frase su una targa d'argento, mandandola alla zia.

    « Il rock'n'roll era reale. Tutto il resto era irreale. Quando avevo quindici anni era l'unica cosa, tra tutte, che potesse arrivare a me. »
    (John Lennon, 1970)

    Nel giugno 1953 morì lo zio George. Ma un altro lutto ben più devastante avrebbe colpito John Lennon. Nel 1958 la madre Julia morì investita da un'auto guidata da un agente di polizia ubriaco. Qualche anno dopo John avrebbe ricordato la notte dell'incidente come la più brutta della sua vita: «I lost my mother twice. Once as a child of five and then again at seventeen. It made me very, very bitter inside. I had just begun to re-establish a relationship with her when she was killed» ("Ho perso mia madre due volte. Una volta da bambino a cinque anni e poi ancora a diciassette. Mi diede molta, molta amarezza. Avevo appena iniziato a ristabilire una relazione con lei quando fu uccisa").

    « Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro. Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la bruttezza, non volevo vedere di non essere voluto. Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente. Non sono mai stato veramente desiderato. L'unico motivo per cui sono diventato una star è la mia repressione. Nulla mi avrebbe portato a questo se fossi stato "normale" »
    (John Lennon, 1971)
    « A volte mi sento sollevato per il fatto di non avere genitori. La maggior parte dei parenti dei miei amici assomigliava poco a degli umani. Avevano la testa piena di timori piccolo borghesi e invece la mia era piena di idee mie! Vivevo divertendomi, aspettando segretamente qualcuno con cui comunicare. La maggior parte della gente era morta; alcuni erano morti per metà e non ci voleva molto a divertirli »
    (John Lennon, 1978)

    Durante un concerto dei Quarrymen, John incontrò Paul McCartney, e andò a formarsi così il nucleo centrale dei futuri Beatles (Paul McCartney aveva a sua volta perso la madre nel 1956 per un tumore al seno). In casa di zia Mimi, la "mitica" residenza dal nomignolo Mendips, al numero 251 di Menlove Avenue, Lennon visse fino al 1963 . In quella casa sarebbero nate le prime canzoni di Beatles. Assieme a Paul McCartney, Lennon si sarebbe ritirato spesso nella tranquilla dimora – sicuramente uno dei punti-chiave della toponomastica beatlesiana – al fine di trarre ispirazione per nuove canzoni.



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    00 09/10/2013 08:24
    (II Parte)
    I Beatles, dopo esser riusciti ad ottenere un contratto discografico con la Parlophone, pubblicarono il loro primo singolo; Love Me Do, che non ottenne il successo desiderato. John, nel 1963, scrisse con Paul McCartney, i primi due successi dei Beatles: Please Please Me, nata inizialmente come una lenta ballata alla Roy Orbison, ma poi accelerata per renderla più commerciale, piena di sottintesi significati sensuali (colti benissimo dai giovani dell'epoca, che ne decretarono l'immediato successo) e l'indimenticabile She Loves You, con il ritornello yeah yeah, tanto semplice e immediato, quanto efficace e indimenticabile, che divenne un vero tormentone tra i giovani inglesi.

    « Uno dei miei più bei ricordi di John è quando ci mettevamo a litigare: io non ero d'accordo con lui su qualcosa e finivamo per insultarci a vicenda. Passavano un paio di secondi e poi lui sollevava un po' gli occhiali e diceva "è solo che sono fatto così...". Per me quello era il vero John. In quei rari momenti lo vedevo senza la sua facciata, quell'armatura che io amavo così tanto, esattamente come tutti gli altri. Era un'armatura splendida; ma era davvero straordinario quando sollevava la visiera e lasciava intravedere quel John Lennon che aveva paura di rivelare al mondo »
    (Paul McCartney)

    Negli anni a seguire, John si dimostrò un artista eclettico, riuscendo a farsi apprezzare anche come attore, sia nei film dei Beatles (Tutti per uno, Aiuto!, Magical Mystery Tour), sia in pellicole non musicali (Come ho vinto la guerra), e persino come scrittore – In His Own Write e A Spaniard in the Works – vincendo dei premi letterari. L'aspetto di John, però, che colpì maggiormente il pubblico e i critici fu senz'altro il suo umorismo dissacrante e sardonico nei confronti delle istituzioni. Famosa a proposito rimane una sua frase rivolta al pubblico: «For our last number, I'd like to ask for your help. For the people in the cheaper seats, clap your hands... and the rest of you, if you'll just rattle your jewellery» ("per la nostra ultima canzone vi chiedo un aiuto. Le persone nei posti economici possono applaudire... gli altri possono agitare i loro gioielli"). Tra il 1964 e il 1966, i Beatles si dedicarono alla realizzazione di diversi album, e intrapresero diversi tour mondiali che li portarono in molte parti del mondo, e che fecero dilagare la Beatlemania anche al di fuori dell'Inghilterra. Nel 1965, pubblicarono Rubber Soul, in cui John scrisse Nowhere Man, Girl, In My Life, Run for Your Life e Norwegian Wood, canzone molto innovativa per il periodo, sia per il testo, ma anche per la strumentazione, poiché conteneva un sitar (strumento indiano), suonato da George Harrison; infatti i Beatles si dedicheranno sempre maggiormente alla sperimentazione musicale, abbracciando moltissimi stili musicali e introducendo nella musica rock elementi orientali e psichedelici, elementi che renderanno sempre più caratteristica la musica dei Beatles, sino a renderla unica.

    Nel 1966, i Beatles realizzarono Revolver, un album rivoluzionario in cui John scrisse canzoni come I'm Only Sleeping, She Said She Said, And Your Bird Can Sing, e in particolare Tomorrow Never Knows, dove la voce di Lennon si sovrapponeva a una miriade di effetti elettronici creati in studio dagli stessi Beatles, John scrisse il testo della canzone isprandosi al libro The Psychedelic Experience, di Timothy Leary, che a sua volta si era ispirato al Libro tibetano dei morti, per scrivere il suo libro; John ebbe modo di leggere questi testi e vi trasse il testo della canzone.

    Il 4 marzo del 1966, venne pubblicato sul quotidiano londinese un articolo che descriveva l'intervista che Maureen Cleave, una giornalista che già in precedenza aveva realizzato articoli sui Beatles, aveva fatto a John, e durante l'intervista fece una propria osservazione sulle istituzioni religiose: «Il cristianesimo scomparirà. Si consumerà e poi svanirà [...] Non so cosa scomparirà prima: il rock'n'roll o il cristianesimo.» In Inghilterra non fu data grande rilevanza all'osservazione di John, ma in seguito una rivista americana per giovani pubblicò l'intervista, per inserirla in un articolo intitolato "I dieci adulti che amate o detestate di più"[22]; le sue osservazioni su Gesù e sui Beatles scatenarono negli Stati Uniti ondate di sdegno pubblico, culminate in immensi falò dei loro album, organizzati da fanatici religiosi. I Beatles avrebbero dovuto compiere un tour estivo in America, si pensò di annullarlo ma partirono comunque. Brian Epstein fece una dichiarazione di scuse, dichiarando che le parole di John erano state fraintese, ma i concerti furono molto tesi e i Beatles ricevettero addirittura minacce di morte. John e gli altri Beatles fecero una conferenza stampa per chiarire la situazione e John disse:

    « Non sono contro Dio, contro Cristo o contro la religione. Non avevo alcuna intenzione di criticarla. Non ho affatto detto che noi eravamo migliori o più famosi ... e non ho paragonato noi a Gesù Cristo come persona o a Dio come entità o qualsiasi altra cosa esso sia [...] Ho detto che avevamo più influenza sui ragazzi di qualsiasi altra cosa, compreso Gesù [...] Se avessi detto che la televisione era più popolare di Gesù probabilmente l'avrei passata liscia. Le mie opinioni sul cristianesimo derivano da ciò che di esso ho letto e osservato coi miei occhi, e da quello che è stato e potrebbe essere. Dico semplicemente che mi sembra che stia perdendo terreno e contatto ... La gente pensa che io sia contro la religione, ma non è così. Sono una persona molto religiosa... »
    (John Lennon, 1966)

    Dopo la decisione presa dal gruppo di porre fine ai concerti, che secondo Lennon erano diventati inascoltabili, i Beatles passarono vari anni a registrare in studio. Nella prima metà del 1967 il gruppo realizzò l'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, che venne pubblicato il primo giugno; l'album conteneva sonorità nuove e innovative rispetto ai precedenti album, ed è ancora oggi considerato uno dei migliori album di tutti i tempi. John compose all'interno di Sgt. Pepper Lucy in the Sky with Diamonds, una canzone ispirata da un disegno del figlio Julian, Being for the Benefit of Mr. Kite!, che scrisse basandosi su un manifesto che pubblicizzava uno spettacolo circense svoltosi nel 1843, e Good Morning Good Morning, un brano che narra della noia della vita casalinga, ispirato da una pubblicità televisiva.

    « Io sono cresciuto. Non credo più alle figure paterne, come Dio, Kennedy o Hitler. Non sono più alla ricerca di un guru. Non sto più cercando niente. Non c'è ricerca, non c'è una strada da imboccare, non c'è niente. Le cose stanno così. Probabilmente continueremo a scrivere musica per sempre »
    (John Lennon, 1967)

    Dopo l'album Magical Mystery Tour (contenente I Am the Walrus, di John) e il relativo film, i Beatles, nel febbraio del 1968 intrapresero un viaggio in India, per studiare la meditazione trascendentale al seguito del guru Maharishi Mahesh Yogi. In India il gruppo compose molte canzoni, e John in particolare realizzò Happiness Is a Warm Gun (tradotto, La felicità è una pistola calda), e altre canzoni come The Continuing Story of Bungalow Bill e Everybody's Got Something to Hide Except Me and My Monkey.

    « Era come stare in alta montagna, ma in realtà ci trovavamo in una valle pedemontana affacciata sul Gange, piena di babbuini che venivano a rubarti la colazione e di gente che andava in giro vestita con delle semplici tuniche. Era uno scenario piacevole e sicuro, e tutti sorridevano continuamente »
    (John Lennon)

    George Harrison e John furono gli ultimi dei quattro Beatles a lasciare l'India, (Paul McCartney e Ringo Starr se ne erano già andati in precedenza) insospettiti da presunti abusi sessuali da parte del Maharishi. Durante il viaggio di ritorno John scrisse una canzone denigratoria verso il guru, inizialmente incentrata sulla parola "Maharishi", ma in seguito George Harrison convinse John a cambiare il titolo in Sexy Sadie.

    « Non ho nessun rammarico sulla meditazione. Continuo a crederci e talvolta l'utilizzo ancora. L'India è stata una buona cosa per me... Avevo conosciuto Yoko poco prima di andarci e lì ebbi moltissimo tempo per pensare e chiarire tutti i miei dubbi. Poi sono tornato a casa, mi sono innamorato di Yoko e tutto è cambiato »
    (John Lennon)
    Cynthia Lennon era consapevole dei numerosi tradimenti compiuti da John in questo periodo, ma fu, secondo la sua ammissione, il crescente consumo di droga a dividerli, non solo l'entrata in scena di Yoko Ono. Dopo essere tornato dall'India, Lennon chiese il divorzio, accusando Cynthia di infedeltà, accusa che cadde nel vuoto quando si scoprì che Yoko era incinta. Lennon si rifiutò di concederle più di 75.000 sterline a titolo di alimenti. Alla fine Cynthia Powell ricevette 100.000 sterline, 2.400 sterline all'anno, la custodia di Julian e Kenwood, la casa di Lennon a Weybridge. Julian non rivedrà suo padre sino al 1969.

    Dopo essere tornato nel Regno Unito, il gruppo si dedicò alla creazione di una propria etichetta discografica, la Apple, e alla registrazione di un album doppio intitolato The Beatles, più comunemente conosciuto come il White Album, nome dovuto alla copertina bianca. In questo periodo cominciano a emergere i primi attriti tra i Beatles, che sommati alla ormai costante presenza in studio di Yoko Ono, la compagna di John, porteranno alla rottura del gruppo. Il White Album contiene un gran numero di brani composti da John, molti dei quali composti in India, come Dear Prudence, Yer Blues, Glass Onion, I'm So Tired, Julia, una canzone dedicata alla madre; Sexy Sadie, Cry Baby Cry, Revolution 1, Revolution 9, (una composizione sonora formata da registrazioni sovrapposte realizzata da John, George Harrison, e Yoko Ono); e Good Night, composta per il figlio Julian e cantata da Ringo Starr. Nel 1969 cominciarono le session dell'album che poi sarebbe diventato Let It Be, in cui John compose interamente Dig a Pony e Across the Universe; in seguito i Beatles realizzarono il loro ultimo album insieme, Abbey Road, dedicandolo all'omonimo studio di registrazione che i Beatles utilizzarono sin dal 1962; John all'interno dell'album compose Come Together, I Want You (She's So Heavy), Because e all'interno del medley che occupa il lato B del disco, i Beatles inserirono tre frammenti di canzoni incomplete composte da John in India; Sun King, Mean Mr Mustard e Polythene Pam.

    « Gli anni sessanta hanno assistito a una rivoluzione tra i giovani, che non si limitata solo ad alcuni piccoli segmenti o classi, ma che ha coinvolto l'intero modo di pensare. Toccò prima ai giovani, poi la generazione successiva. I Beatles furono parte di questa rivoluzione, che in realtà è un'evoluzione ancora in atto. Eravamo tutti nella stessa barca: una barca che andava alla scoperta del Nuovo Mondo. I Beatles erano di vedetta »
    (John Lennon)
    Durante il periodo che lo vide insieme ai Beatles, John Lennon pubblicò insieme a Yoko Ono tre album di musica elettronica sperimentale (almeno per l'epoca), che non avranno grande successo: Unfinished Music No.1 - Two Virgins, Unfinished Music No.2 - Life with the Lions e Wedding Album; il primo è una composizione sonora realizzata in un modo simile a Revolution 9, dei Beatles. Però l'elemento caratterizzante dell'album è l'immagine di copertina, che raffigura John e Yoko nudi; all'epoca la copertina fece scandalo, e alcune case discografiche si rifiutarono di commercializzarlo, l'album fu comunque pubblicato e la copertina venne nascosta da un involucro di carta marrone.

    « [Lo scopo] era dimostrare che non siamo una coppia di eccentrici squinternati, che non siamo rincretiniti e che le nostre menti sono sanissime ... Non abbiamo scelto una fotografia speciale che ci facesse apparire belli o sexy ... c'erano altri scatti dove eravamo venuti meglio, e non si vedevano quelle parti non proprio così affascinanti ... ma abbiamo voluto usare l'immagine più schietta e naturale per mostrare che eravamo semplicemente degli esseri umani ... Ci sentivamo come due vergini perché eravamo innamorati, ci eravamo appena incontrati e stavamo cercando di creare qualcosa ... La gente sta sempre a osservare cosa fanno le persone come me, in cerca di qualche segreto. "Che cosa fanno? Vanno al gabinetto? Mangiano?" Perciò abbiamo semplicemente detto: "Eccoci qui" »
    (John Lennon)

    Il secondo album sperimentale (Unfinished Music No.2 - Life with the Lions) contiene diversi brani ma quello principale è Cambridge 1969, che venne registrato all'università di Cambridge e consiste in oltre venti minuti di John alla chitarra che accompagna Yoko Ono nei suoi urli e singhiozzi, il terzo album (Wedding Album) venne pubblicato in occasione del matrimonio svoltosi a Gibilterra tra John e Yoko. Nel 1969, pubblicò l'album dal vivo Live Peace in Toronto, registrato al Rock'n'Roll Revival Concert, a Toronto, con una band appositamente creata, la Plastic Ono Band, che in quell'occasione annoverava come musicisti Eric Clapton alla chitarra solista, Klaus Voormann al basso e Alan White alla batteria. L'album fu il primo live ad essere pubblicato da John, anche se in precedenza si era fermamente opposto all'idea di Paul McCartney che i Beatles ricominciassero a fare qualche esibizione dal vivo. Tale album contiene, tra le altre canzoni, le ben note Give Peace a Chance, vero e proprio inno contro le guerre nel mondo, e l'allora inedita Cold Turkey un brano che si rifà alla sua esperienza con l'eroina; infatti il cold turkey, letteralmente «tacchino freddo», un riferimento alla crisi d'astinenza, è il sudore di chi cerca di disintossicarsi. Nell'album è contenuta anche una versione di Yer Blues, un brano dei Beatles pubblicato nel White Album, due brani di Yoko Ono e tre classici del Rock'n'Roll, Blue Suede Shoes, Money (That's What I Want) e Dizzy Miss Lizzy. Il concerto esiste anche in forma di documentario (Sweet Toronto, D. A. Pennebaker, 1971).

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    00 09/10/2013 08:30
    (III Parte)
    Nel marzo del 1969, venne ideato l'episodio del Bed-In, un evento di protesta pacifista, attuato da Lennon assieme a Yoko Ono nella camera numero 1902 (oggi 702) dell'Hilton Hotel di Amsterdam: i due, che stavano trascorrendo la loro luna di miele, in favore del pacifismo e contro la guerra del Vietnam, rimasero a letto un'intera settimana, dal 25 al 31 marzo, facendosi riprendere da numerosi fotografi. I giornalisti si accalcarono per riuscire ad entrare nella camera, credendo che la coppia avrebbe fatto l'amore in pubblico, davanti alle loro macchine fotografiche, ma si trovarono invece di fronte ai due che, in pigiama, rilasciavano interviste e dichiarazioni sulla pace nel mondo e contro le spese militari.

    « Marciare andava bene per gli anni Trenta. Oggi bisogna usare metodi diversi. Tutto ruota intorno a una sola cosa: vendere, vendere, vendere. Se vuoi promuovere la pace, devi venderla come se fosse sapone. I media ci sbattono continuamente la guerra in faccia: non soltanto nelle notizie ma anche nei vecchi film di John Wayne e in qualsiasi altro dannato film; sempre e continuamente guerra, guerra, guerra, uccidere, uccidere, uccidere. Così ci siamo detti: "Mettiamo in prima pagina un po' di pace, pace, pace, tanto per cambiare"... Per ragioni note soltanto a loro, i media riportano quello che dico. E ora sto dicendo "Pace". »
    (John Lennon[32].)
    « A Parigi i colloqui sulla pace in Vietnam non sono riusciti a procedere oltre la decisione della forma del tavolo attorno al quale dovranno sedersi i delegati. E questi colloqui sono andati avanti per mesi. Noi, standocene una settimana a letto, abbiamo ottenuto molto di più... Una vecchia signora di Wigam, o di Hull, ha scritto al "Daily Mirror" per chiedere se potevano mettere più spesso in prima pagina Yoko e me, perché, così ha detto, erano secoli che non si faceva una risata così piacevole. Eccezionale! E proprio questo che volevamo. Voglio dire, è davvero un mondo divertente se due persone che passano in un letto la loro luna di miele riescono a monopolizzare le prime pagine di tutti i giornali per una settimana. Mi andrebbe benissimo di morire come il pagliaccio del mondo. Non sono in cerca di epitaffi »
    (John Lennon)

    Al primo bed-in olandese ne seguì un altro: la coppia in principio aveva scelto New York ma a Lennon era stato impedito l'accesso negli Stati Uniti per l'accusa di utilizzo di cannabis, così il viaggio di nozze proseguì in Canada, nella provincia del Québec, a Montreal. Di nuovo John e Yoko rimasero chiusi per una settimana, dal 26 maggio al 2 giugno, nella camera 1742 dell'Hotel Fairmont La Reine Elizabeth. Proprio durante questo bed-in, nella suite dell'hotel canadese il 1º giugno 1969 sotto la direzione di André Perry fu effettuata la registrazione di Give Peace a Chance, uno dei primi singoli targati Plastic Ono Band e ancor oggi inno del movimento pacifista internazionale.

    Quando John incontrò la giapponese Yoko Ono e instaurò una relazione con la donna, iniziarono i contrasti all'interno della band. Yoko – già nota artista d'avanguardia – non era infatti gradita agli altri componenti dei Beatles, e uno dei motivi del loro scioglimento consiste proprio nell'allontanamento di John dal gruppo, imputato all'influenza della compagna. Dal 1968, John lavorò sempre più spesso con Yoko. Iniziò così la sua carriera da solista, che a poco a poco oscurò la sua immagine di Beatle.

    « Sono molto ottimista a causa dei contatti che ho stabilito a livello personale in tutto il mondo... so che in giro ci sono altre persone con cui posso trovarmi d'accordo. Non sono pazzo e non sono solo. Questo a livello personale; e, naturalmente, Woodstock, l'isola di Wight e tutti gli incontri di massa dei giovani per me sono una cosa assolutamente positiva... E questo è solo l'inizio. Gli anni Sessanta non sono stati che un assaggio. Gli anni Sessanta sono stati come la colazione al mattino, e non siamo ancora arrivati all'ora di cena, e io sono impaziente per l'attesa. Davvero, non sto più nella pelle. Sono felice di esserci, e sarà una cosa eccezionale... »
    (John Lennon)

    I Beatles si separarono ufficialmente nell'aprile del 1970, ma John, già emotivamente lontano, non ne risentì minimamente. Alla fine dell'anno, John e Yoko pubblicarono i rispettivi album come solisti, entrambi accompagnati dalla medesima formazione della Plastic Ono Band, con Ringo Starr, Klaus Voormann e Billy Preston. John Lennon/Plastic Ono Band contiene, tra le altre, Working Class Hero, un brano fortemente autobiografico e politicamente impegnato sulle pretese origini proletarie e sull'infanzia difficile di Lennon. L'album fu fortemente influenzato dalla Terapia dell'urlo primitivo, del dottor Arthur Janov, John aveva ricevuto una copia del libro di Janov The Primal Scream, e confessò di esserne rimasto impressionato e accettò di intraprendere la terapia in prima persona. La tesi di Janov, basata sul presupposto che ogni persona sin dall'infanzia inizia a erigere difese psicologiche contro il mondo che lo circonda, consiste nell'abbattere queste barriere e l'unico modo per farlo è quello di regredire all'infanzia rivivendo i traumi della propria vita. John in questo modo riescì ad affrontare il trauma subito con la morte della madre; da questa esperienza trarrà spunto per i brani di Plastic Ono Band. L'album infatti comincia con un brano intitolato Mother (che inizia con dei rintocchi di campana rallentati), e termina con My Mummy's Dead, una breve canzone anch'essa dedicata alla madre Julia. Il disco esorcizza i miti in cui Lennon aveva creduto durante gli anni Sessanta, il brano God infatti contiene una lunga lista di tutte le cose in cui John non crede più, e una di queste sono i Beatles, simbolicamente messi per ultimi nella lista. John nel brano afferma che "Il sogno è finito" ("The dream is over"), decretando definitivamente la fine degli anni Sessanta e dei Beatles.

    « Se i Beatles o gli anni Sessanta hanno avuto un messaggio, era questo: impara a nuotare. Punto. E una volta che hai imparato, mettiti a nuotare. La gente che è rimasta ancorata ai Beatles e al sogno degli anni Sessanta ha perso di vista l'orizzonte non appena i Beatles e gli anni Sessanta sono diventati l'orizzonte. Portarseli dietro tutta la vita sarebbe come portarsi dietro Glenn Miller e la seconda guerra mondiale. Con questo non voglio dire che non si possano ascoltare con piacere Glenn Miller o i Beatles, ma vivere dentro quel sogno significa scegliere la via del tramonto. »
    (John Lennon)

    Agli inizi del 1971 pubblicò il singolo Power to the People, un brano corale dei primi mesi del 1971, che divenne anch'esso un inno della sinistra americana e dei manifestanti pacifisti contro la guerra del Vietnam, sebbene le foto pubblicitarie ritraessero il gruppo rivoluzionario giapponese Zengakuren.

    A Plastic Ono Band seguì il primo trionfo di Lennon come solista, l'album Imagine, arrivato ai primi posti delle classifiche, sia in Europa che negli Stati Uniti. L'album sarebbe diventato il suo disco di maggior successo, soprattutto grazie alla grande notorietà della title track, diventata un inno internazionale del pacifismo:

    (EN)
    « Imagine there's no countries
    it isn't hard to do
    nothing to kill or die for
    and no religion too » (IT)
    « Immagina che non esistano le nazioni
    non è difficile
    niente per cui uccidere o morire
    e nessuna religione »
    (John Lennon)

    I videoclip dell'epoca mostrano la villa di Lennon e Yoko come appariva nel pieno del loro "periodo bianco": le pareti, il pianoforte, persino gli abiti erano tutti rigorosamente bianchi. L'album fu prodotto da Phil Spector che, tra l'altro, introdusse l'effetto eco a risposta corta, riproposto anche nei due album successivi. La stampa internazionale si occupò esaurientemente dell'ennesima polemica a distanza tra Lennon e McCartney, culminata con la canzone How Do You Sleep?.

    Nel marzo 1972, la Plastic Ono Band si esibì dal vivo a New York con Frank Zappa e i Mothers of Invention. Il concerto trova posto sul successivo album solista di Lennon, Some Time in New York City del 1972, che ha un'impostazione chiaramente politica. Il disco, che ebbe ottimi riscontri di vendite in Gran Bretagna e pessimi negli Stati Uniti, si avvaleva di prestigiose collaborazioni; alle incisioni del lato 3, per esempio, registrato dal vivo al Lyceum londinese, parteciparono Eric Clapton e George Harrison alla chitarra, Billy Preston e Nicky Hopkins alle tastiere, Klaus Voormann al basso, Keith Moon e Jim Gordon alla batteria.

    Un'altra apparizione live importante fu quella con Yoko Ono e gli Elephant's Memory (gruppo newyorkese, noto soprattutto per la colonna sonora del film Un uomo da marciapiede) al concerto di beneficenza per la fondazione benefica One to One, che si svolse il 30 agosto 1972 al Madison Square Garden di New York. A fine anno, fu poi pubblicato il singolo Happy Xmas (War Is Over), che sarebbe diventato un tipico standard natalizio.

    I rapporti di Lennon con l'industria discografica furono tumultuosi, poiché Lennon pretendeva la totale autonomia e indipendenza delle sue opere, mentre i discografici non accettavano un prodotto finito a scatola chiusa. È d'altronde vero che Lennon non finiva mai di stupire il mondo con le sue celeberrime provocazioni, come l'album Two Virgins, da molti ritenuto un'oscenità rivoluzionaria, come la restituzione, tra le lacrime della zia Mimi, dell'onorificenza e del titolo di Membro dell'Ordine dell'Impero Britannico (MBE), le continue battaglie, anche radical, a favore dei comunisti e di alcuni personaggi molto discussi come John Sinclair e Angela Davis, il suo sostegno, anche finanziario, alle Black Panthers, ai movimenti femministi americani, il tutto divulgato anche attraverso i testi e i titoli delle sue canzoni (come nell'album Some Time in New York City); proprio per questo, i discografici, e non solo loro, non si fidavano troppo delle sue iniziative, definite destabilizzanti.

    Dal settembre 1973, John Lennon e Yoko Ono vissero un periodo di separazione che sarebbe durato diciotto mesi, durante i quali Lennon si trasferì in California, accompagnato dalla giovane segretaria personale di lei, May Pang. Questo periodo, che Lennon più tardi definì il suo «weekend perduto» (lost weekend), al di là di qualche bevuta di troppo con l'allegra brigata di Harry Nilsson, Ringo Starr, Keith Moon e alcuni altri – coi quali l'ex-Beatle fu il protagonista di alcuni coloriti episodi pubblici, puntualmente riportati dalla stampa – fu in realtà molto creativo dal punto di vista musicale. Alla fine del 1973 era uscito Mind Games, il suo primo album autoprodotto, che sembrò riportarlo allo stile di Imagine. Poi, dopo aver iniziato e successivamente accantonato una serie di registrazioni di standard di rock and roll anni cinquanta, nell'ottobre 1974 Lennon pubblicò l'apprezzato Walls and Bridges, il suo miglior album dai tempi di Imagine. Il disco, grazie al successo del singolo Whatever Gets You Thru the Night, arrivò al primo posto in classifica negli Stati Uniti.

    Tra gli ospiti presenti in Walls and Bridges, c'era anche Elton John, il quale, convinto delle potenzialità di Whatever Gets You Thru the Night, nella quale doppiava la voce di Lennon, durante le registrazioni aveva fatto promettere a Lennon che, se la canzone fosse arrivata al Numero Uno in America, l'ex-Beatle sarebbe apparso dal vivo come ospite durante un suo concerto. Elton aveva visto giusto. La sera del 28 novembre 1974, per tener fede alla parola data, Lennon fece la sua apparizione al Madison Square Garden di New York e i due suonarono tre pezzi insieme: la hit del momento Whatever Gets You Thru the Night, Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles (riportata in auge proprio in quel periodo da un singolo-cover di Elton John) e I Saw Her Standing There. Fu quella l'ultima apparizione dal vivo di John Lennon e la si può trovare anche su disco.

    Nel gennaio del 1975 Lennon piazzò un altro "Numero Uno" negli Stati Uniti, questa volta come coautore, grazie alla canzone Fame incisa da David Bowie. È da sottolineare che Lennon partecipò anche alla seduta di registrazione del brano suonando la chitarra e cantando come seconda voce.

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    ugo.p
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    00 09/10/2013 08:35
    (IV Parte)
    Nel 1975 Lennon tornò a vivere con Yoko Ono a New York. Pubblicò un ultimo album, Rock 'n' Roll, contenente classici del rock anni cinquanta, che ebbe una storia emblematica. Innanzitutto ne esistevano due versioni: la prima si chiamava "Roots", conteneva due canzoni non comprese nel secondo disco (Angel Baby e Be My Baby) e avrebbe dovuto essere distribuito, addirittura per corrispondenza, dalla etichetta "Adam VIII" di proprietà di Morris Levy, detentore dei diritti di gran parte delle canzoni degli anni cinquanta, che decise di pubblicarlo senza il consenso di Lennon. Il disco rimase sconosciuto a causa della fatiscente campagna promozionale, e al boicottaggio dell'autore, che ne bloccò la commercializzazione, accelerando l'uscita della propria "versione", con il titolo di Rock'n'roll, caratterizzata dalla copertina con la foto che lo ritraeva ai tempi di Amburgo, da qualche traccia diversa e da modalità di distribuzione più consoni a quelle tradizionali della Apple.

    Ebbe una buona accoglienza da parte del pubblico e della critica, grazie alle convincenti interpretazioni di Lennon. Annoveriamo la celeberrima Stand By Me di Ben E. King, Be-Bop-A-Lula di Gene Vincent e Peggy Sue di Buddy Holly. In seguito, Lennon commentò che il tutto aveva connotati "karmici": si ritirava dalle scene cantando le canzoni con le quali aveva iniziato la sua carriera.

    Dopodiché, infatti, si ritirò dalla musica per cinque anni per stare vicino al figlio appena nato, Sean, e all'amore ritrovato, Yoko (anche se qualcuno mormora a causa di una dipendenza dall'eroina), ora che era libero da contratti e in grado di muoversi liberamente al di fuori degli Stati Uniti.

    Negli anni seguenti John si ritirò dalla scena pubblica, e rinunciò anche a pubblicare dischi. In realtà non smise mai di comporre musica[41], come è testimoniato dalle innumerevoli registrazioni che effettuava solitamente con l'ausilio di un pianoforte o di una chitarra.

    Bob Gruen, un fotografo della musica rock che in quel periodo frequentava John, riguardo agli anni del ritiro dalla vita pubblica disse:

    « Un recluso? Be' sì e no, o almeno il tipo di recluso che può decidere di andare alle Bermuda o a Long Island se solo gliene viene voglia. Alcune persone che si chiudono in casa sono come topi in gabbia. Ma John aveva un ampio spazio in cui vivere. Per andare da un punto all'altro della sua casa bisognava percorrere una distanza di quasi mezzo isolato »
    (Bob Gruen[42])

    John comunque continuava a tenersi informato sugli avvenimenti del mondo della musica tramite le innumerevoli visite che aveva nella propria abitazione[43], anche se la cura del figlio aveva la priorità, infatti non ebbe mai intenzione di frequentare alcun amico che potesse fargli riprendere le vecchie abitudini. Per esempio, nel 1977, Mick Jagger, cantante dei Rolling Stones, si trasferì in un appartamento nelle vicinanze, ma tutti i tentativi di approccio di Jagger furono ignorati da John. Il cantante commentò così gli avvenimenti:

    « Forse gli viene mai in mente di chiamarmi? Esce mai di casa? No. Cambia il numero di telefono ogni dieci minuti. Ho rinunciato ... probabilmente sta lì a prosternarsi davanti alla sua dannata moglie »
    (Mick Jagger)

    Nel 1980, John si recò negli studi di registrazione Hit Factory di New York per registrare un nuovo album, Double Fantasy[44], che venne pubblicato nel novembre di quello stesso anno.

    8 dicembre 1980: la morte

    Poche settimane dopo l'uscita del disco, la sera dell'8 dicembre 1980 alle 22.51, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, mentre Lennon si accingeva a rincasare con la moglie e si trovava di fronte all'ingresso del Dakota Building (il lussuoso palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell'Upper West Side a New York), un venticinquenne malato di mente di nome Mark Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola colpendolo quattro volte (il quinto colpo non andò a segno) mentre esclamava: «Hey, Mr. Lennon». Uno dei proiettili trapassò l'aorta e Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo mormorando «I was shot...» [Mi hanno sparato] prima di stramazzare al suolo perdendo i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove fu dichiarato morto alle 23.07.

    « Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendere da un'auto per salire su un'altra. »
    (John Lennon, 1969)
    « Non rimpiango niente di quello che ho fatto, davvero, a parte forse di aver ferito altre persone. Non rinnego niente »
    (John Lennon, 1971)

    In una recente intervista del 10 giugno 2007, rilasciata a Radio BBC dalla moglie Yoko Ono, si è appreso che Lennon, la sera della sua uccisione, stava andando a salutare il figlio Sean. Il corpo di Lennon fu cremato e parte delle sue ceneri sparse nell'Oceano Atlantico e non si hanno notizie di una vera tomba dell'artista.

    Nel testamento Lennon aveva dichiarato Yoko Ono e il figlio Sean eredi universali. E aveva anche disposto che una parte del patrimonio andasse a Julian, dopo il compimento dei 30 anni, appena fosse diventato maturo.

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    00 09/10/2013 08:36
    Il suo ultimo successo: Starting Over
    [Modificato da ugo.p 08/12/2020 06:07]
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    jules maigret
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    Venerabile Conoscitore della Storia
    00 09/10/2013 16:20
    nonostante l'amassi come artista
    c'erano in lui aspetti del carattere che non mi entusiasmavano.
    dopo aver letto che infanzia di [SM=x875412] abbia avuto non mi sento proprio di critarlo.
    Poveraccio. I primi 18/20 anni di vita pura mer..a, e 40 lo hanno ammazzato. [SM=x875407]
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    ugo.p
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    00 08/12/2020 06:01
    40 anni fa. Mi ricordo bene quando venni a sapere della sua morte
    era un Lunedi' mattina (9 Dicembre) ero sul treno dei pendolari della Garfagnana che stavo tornando a Lucca. La notizia in pochissime ore aveva fatto il giro del mondo.
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    Certezza Assoluta
    00 08/12/2020 15:35
    40 anni....
    e ci manca ora più di allora. [SM=g1399181]
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    jules maigret
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    00 08/12/2020 16:38
    Da Repubblica dell'8 Dicembre 2020

    Cari spettatori ho una notizia terribile
    di Enrico Franceschini



    Lunedì 8 dicembre 1980. Ogni tv e radio americana sospende le trasmissioni e annuncia: John Lennon è stato assassinato fuori dal Dakota Building di New York. Il racconto di un cronista che c’era


    Stavo guardando una partita in televisione. "Monday Night Football", negli Stati Uniti, era un appuntamento irrinunciabile per milioni di tifosi, non solo perché trasmetteva il match più importante della settimana ma anche per il telecronista, Howard Cosell, più celebre giornalista sportivo americano, eccentrico personaggio che si autodescriveva come "arrogante, pomposo, odioso, vanitoso, verboso, esibizionista", ciononostante o proprio per questo idolatrato dai fans. Ebbene, la sua telecronaca di quel lunedì 8 dicembre 1980, New England Patriots vs Miami Dolphins, non ce la saremmo più scordata: "Time out a tre secondi dalla fine dell'ultimo quarto", dice Cosell con il suo caratteristico accento di Brooklyn. "Sulla linea, John Smith. Ma chiunque sia sulla linea, ora devo dirvi cosa ho appena saputo. Ricordatevi, questa è solo una partita di football. E mentre qui si gioca, a New York è accaduta una tragedia indicibile. John Lennon, il più famoso dei Beatles, assassinato a colpi di pistola davanti a casa nell'Upper West Side. Dura tornare a parlare di football, dopo una notizia simile". Questo sulla Abc, uno dei tre canali che si spartivano l'audience nazionale. Qualche secondo più tardi, la rivale Nbc interruppe The Best of Carson, il più popolare talk-show della seconda serata, nel mezzo di una gag. Poco dopo WNEW-FM 102.7, la radio più seguita della città, sospese la programmazione, dando i microfoni alle chiamate degli ascoltatori in lacrime. Ben presto fecero altrettanto tutte le radio d'America.

    Ero partito da Bologna per New York sei mesi prima, 24enne fresco di laurea, con l'idea di provare a fare il corrispondente estero o meglio il giornalista free-lance; e da un po' lo facevo per una catena di quotidiani di provincia. L'annuncio arrivò troppo tardi per scrivere: in Italia era l'alba. Ma il mattino dopo lasciai prestissimo il mio appartamentino a Hell's Kitchen, il quartiere portoricano di midtown Manhattan, per precipitarmi ventidue isolati più a nord sul luogo del delitto. Davanti al Dakota, l'edificio dove Lennon aveva abitato con Yoko Ono da quando si era trasferito da Londra nel 1973, c'erano i cordoni di plastica del New York Police Department, dietro ai quali sostava una folla attonita. Mazzi di fiori sul marciapiede. Candele accese sui davanzali. Furgoni dei network televisivi.

    Giornalisti. Fotografi. Il New York Post e il Daily News, usciti in edizione straordinaria, davano i primi dettagli: la sera prima Mark Chapman, il giovane assassino, si era lasciato arrestare senza opporre resistenza nello stesso punto in cui aveva aperto il fuoco. Poi avremmo saputo che era venuto apposta dalle Hawaii per uccidere il cantante su cui sfogava le sue psicotiche frustrazioni. Si era fatto autografare un disco di John, sempre sulla porta del Dakota, qualche ora prima di sparargli. Con sé aveva una copia di un libro diventato il manifesto di una generazione, Il giovane Holden: per qualche contorto motivo ci aveva trovato l'ispirazione per il suo gesto. Era il tempo degli assassini: nei mesi successivi un pazzo sparò al presidente Reagan e un estremista a papa Giovanni Paolo II.

    All'angolo della 72esima strada e Central Park West, il Dakota non è un posto come gli altri: quando fu costruito, nel 1884, intorno non c'era quasi niente e la leggenda vuole che perciò gli fu dato il nome di uno stato del selvaggio North-West. Rappresentò subito il massimo del lusso newyorchese, per l'architettura gotica, il portone ad arco abbastanza largo da lasciar passare le carrozze, le stalle sul retro, moderni ascensori per raggiungere i suoi 65 appartamenti, ciascuno diverso dall'altro. È raro che se ne liberi qualcuno: il più costoso è stato venduto per 22 milioni di dollari. Nel corso del tempo ci hanno vissuto: Lauren Bacall e Judy Garland, Leonard Bernstein e Rudolf Nureyev. Non meno numerosi i vip a cui la cooperativa di condomini rifiuta l'acquisto: si sono sentiti dire no, per bizzarre ragioni, Melanie Griffith con Antonio Banderas, i cantanti Billy Joel e Carly Simon. Tra i residenti ci fu anche Boris Karloff, noto per le interpretazioni di Frankenstein. E del Dakota, già prima che ci ammazzassero l'ex dei Beatles, si diceva che fosse maledetto: adornato da mostruosi "gargoyles", Roman Polanski lo scelse per ambientarci Rosemary's Baby, il film in cui Mia Farrow è messa incinta dal demonio. Nei suoi corridoi vengono avvistati gli spettri.

    Yoko Ono non volle un funerale per il marito. Nei giorni seguenti organizzò una veglia funebre nell'adiacente Central Park, sul prato oggi ribattezzato Strawberry Fields. Andai a vedere anche quella. Duecentomila persone, tanti trenta-quarantenni con capelli lunghi e bambini sulle spalle, qualcuno con la chitarra, le radio portatili giganti che andavano di moda allora. I dieci minuti di silenzio chiesti da Yoko furono rispettati anche dalle stazioni radio. Ripresero a trasmettere con Imagine there's no countries, it' isn't hard to do, nothing to kill or die for, and no religion too. Dal prato si levò un singhiozzo collettivo: piangevamo tutti. Ancora non lo sapevamo, ma insieme a John Lennon finiva un'epoca, gli anni Sessanta-Settanta, e ne cominciava un'altra: con gli yuppie al posto degli hippie.
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    roby320d@
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    Memoria Storica
    00 08/12/2020 23:33
    Re: Da Repubblica dell'8 Dicembre 2020
    jules maigret, 08/12/2020 16:38:


    Cari spettatori ho una notizia terribile
    di Enrico Franceschini




    Carissimo commissario,io ne ho una peggiore,adesso ti devi consolare con "artisti" come Achille Lauro
    [Modificato da ugo.p 09/12/2023 03:58]
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    ugo.p
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    00 09/12/2023 01:55
    43 anni fa un bastardo ce l'ha portato via
    ma, piccola soddisfazione, sofisticati computer ci hanno riportato la sua voce.



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    jules maigret
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    Storia Pura
    00 09/12/2023 14:02
    Non so a voi,
    ma a me questa canzone e questo video, fanno venire i lucciconi agli occhi.
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