00 10/10/2005 18:02
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10 ottobre 2005
Ex Cirielli : per salvarsi dalle polemiche Castelli polemizza
di Rita Guma

E' polemico il ministro della Giustizia Roberto Castelli sulla legge Vitali ex Cirielli, nota come salva-Previti.

Oggi il ministro commenta che i dati fornitigli dalla Corte di Cassazione sono parziali, in quanto relativi ad un campione del 12% dei processi, che egli rileva essere coincidente percentualmente proprio con quello utilizzato dal ministero per l'esame dell'esito della legge sui procedimenti pendenti in Corte d'Appello e quindi suscettibili di critiche analoghe a quelle ricevute dal ministero per le elaborazioni inviate a Montecitorio.

Castelli, accusato inizialmente sia dall'opposizione che dall'ANM di non voler rendere noti i dati in suo possesso - una cui elaborazione aveva fornito su richiesta alla presidenza della Repubblica ed ha succesivamente inviato alla Camera dopo la lettera del presidente Pier Ferdinando Casini - da' ora molto rilievo a quella che il ministero ha definito "operazione trasparenza", cioe' la trasmissione a Casini dei dati della Cassazione e delle proprie note critiche a questi ultimi.

Castelli ha eccepito infatti al primo presidente della Corte Marvulli che non sono stati indicati i criteri di scelta dei reati esaminati (omicidio colposo, corruzione, usura, calunnia, falso in atti pubblici, maltrattamenti in famiglia, truffa e truffa aggravata, ricettazione, barcarotta fraudolenta etc.). Il guardasigilli inoltre ha chiesto di verificare quanti dei circa 33.000 procedimenti considerati pendenti in Cassazione lo siano effettivamente e quanti siano in realta' esauriti o gia' prescritti.

In realta' l'operazione trasparenza - varata ben dopo le proteste dei magistrati, la richiesta di Casini e la diffusione dei dati della Cassazione - sembra piuttosto un tentativo di delegittimare i dati della Corte superiore per diminuirne lo scapore suscitato sui media (il ministro ha parlato di "altissimo grado di strumentalizzazione politica alla quale essi si prestano").

Per la Cassazione, infatti, sono tra il 41 e il 49% i processi che cadrebbero in prescrizione con l'approvazione della ex Cirielli. Fra l'81 e l'88% dei reati di corruzione sarebbe prescritto, ma anche i processi per truffa (tra il 52,7 e il 65,3), quelli per omicidio colposo (58%) e quelli per maltrattamenti domestici (67,1%) cesserebbero senza poter giungere all'accertamento della verita'.

Ma i dati non sono tutto, aveva commentato giorni fa il presidente dell'Unione Camere penali Ettore Randazzo (un avvocat, non un magistrato) "visto che è già chiaro che per alcuni reati ci sarà un'amnistia perenne". Il penalista sottolineava le disparita' di trattamento introdotte dalla legge, per cui denunciava che la vera questione e' che si deve "evitare una legge ingiusta".

E' forse anche per questo che, in attesa di ulteriori risultati, il Guardasigilli ha messo le mani avanti, ricordando ieri sulla stampa di non essere stato lui ad aver proposto la contestata legge ex Cirielli, che, ha detto, e' stata introdotta dal parlamento.

Dal parlamento, si', ma - criticata dai magistrati, dagli avvocati penalisti e da altri esperti giuristi, osteggiata dall'opposizione e ripudiata dal relatore, che ha ritirato la firma - essa e' stata voluta in realta' solo dalla maggioranza di cui il ministro fa parte.

Speciale Giustizia

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CORRIERE DELLA SERA
10 ottobre 2005

Una lettera al presidente della Corte di Cassazione
Castelli: salva-Previti, dati tutti incompleti

Per il ministro della Giustizia i dati presi in esame dalla Suprema Corte sono gli stessi del ministero e già giudicati «insufficienti»


ROMA - Se i dati del ministero della Giustizia sui processi che cadrebbero in prescrizione con l'approvazione della cosiddetta legge salva-Previti sono «insufficienti», allora lo sono anche quelli della Corte di Cassazione, che ha preso in esame una percentuale di dati pari al 12%, «praticamente identica a quella dell'ufficio statistica del ministero». Lo afferma il ministro della Giustizia Roberto Castelli in una lettera datata 7 ottobre inviata al primo presidente della Corte di Cassazione, Nicola Marvulli, pubblicata sul sito web del ministero.
VEDI:
www.giustizia.it/newsonline/data/multimedia/1076.pdf

TRE RICHIESTE - La lettera contiene inoltre una serie di richieste di chiarimenti del ministro che sottolinea «l'altissimo grado di strumentalizzazione al quale si prestano» i dati in esame. Tre sono le questioni che la Cassazione, secondo il Guardasigilli, dovrebbe chiarire: informazioni più precise su quali siano stati i criteri usati per la scelta dei reati-campione; informazioni sui «reati più frequenti» per valutare la rappresentatività dei dati forniti; la valutazione dell'ipotesi di «applicazione di aumento del tempo delle prescrizioni anche in presenza di recidiva».
INES TABUSSO