00 05/12/2005 23:48
www.giustizia.it/newsonline/listanotizie.htm

1 dicembre 2005
GIUSTIZIA: CINZIA BETTEGA NUOVO SEGRETARIO PARTICOLARE DEL MINISTRO
Il Guardasigilli Roberto Castelli ha nominato oggi la dottoressa Cinzia Bettega come suo Segretario Particolare.


*****************************************************************


www.merateonline.it/Cgi-bin/MerateOnline/Web/Attive/Finestra_Zoom.asp?ID=30779&Sezi...

Il 17 novembre davanti alla Corte dei Conti del Lazio la prima udienza
per le presunte consulenze di favore decise dal ministro della Giustizia


I LEGHISTI CERESA, BETTEGA, CAGLIANI E SGHEIZ
CITATI A GIUDIZIO PER LE "PUBLICHE RELAZIONI"
RESE ALL’AMICO MINISTRO ROBERTO CASTELLI

L’oggionese Ferdinando Ceresa, i lecchesi Cinzia Bettega e Lucia Cagliani e la mandellese Morena Sgheiz sono i quattro leghisti doc noti al pubblico che si aggiungono all’ex sindaco leghista di Calco Giuseppe Magni nella lunghissima lista di nomi che il Vice procuratore generale presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Lazio dottor Guido Patti ha citato a presenziare, tramite avvocato, al processo che si celebrerà anche a loro carico in seduta pubblica a partire da giovedì 17 novembre nella sala A della sede centrale della Corte dei Conti a Roma, via Baiamonti 47, con inizio alle 9.30. Per l’accusa i quattro esponenti del Carroccio devono essere condannati alla restituzione al Ministero della Giustizia delle somme ricevute dal Ministro Roberto Castelli quale compenso per una serie di consulenze che il procuratore della Corte dei Conti contesta sia in punto di diritto che di fatto. Per la Procura si tratta di consulenze palesemente inutili, pagate a caro prezzo e aventi il comune denominatore di avere interessato amici personali del ministro oltre che militanti nel suo partito dotati di curricula professionali completamente avulsi dal contenuto degli incarichi ricevuti ed accettati. Uno spoyl system ritenuto eccessivo e immotivato se raffrontato con l’abbondanza di personale retribuito a disposizione sia del Ministero in senso lato che dell’ufficio di segreteria del ministro. I rilievi di cui sono destinatari Ceresa, Bettega, Cagliani e Sgheiz occupano una quarantina delle 743 pagine di cui si compone il dossier che Patti ha depositato il 10 febbraio 2005 presso l’ufficio delle segreteria giudizi e istruito il successivo 11 marzo 2005 con fissazione dei termini a difesa per il 28 ottobre 2005 e l’apertura della discussione della causa appunto il prossimo 17 novembre 2005.

Ferdinando Ceresa
A Ferdinando Ceresa Guido il ministro Castelli il 9 luglio 2001 ha affidato l’incarico di “analizzare ogni tipo di richiesta di intervento del ministro proveniente dalle diverse aree del Paese, di valutarne la fondatezza e di studiare possibili modalità di intervento”. Durata sei mesi e compenso 15 milioni di vecchie lire. Dalla citazione si rinviene che Ceresa si sarebbe recato a Monza e a Mantova per affrontare problematiche legate alla realizzazione degli uffici giudiziari cittadini, incontrando amministratori locali e magistrati, ma non vi è prova certa di tali presenze, mentre risulta per ammissione ministeriale la presenza di Ceresa presso gli istituto di pena di Massa, Portoazzurro e Pianosa per accompagnare Giuseppe Magni. Secondo il viceprocuratore della Corte dei Conti l’esponente leghista sarebbe stato pagato con denaro pubblico anche per interessarsi della “ realizzazione della strada Lecco – Cisano” e per avere fatto da accompagnatore al ministro in alcune sue partecipazioni ad incontri sul territorio. Tutti incarichi che Patti ritiene non provati, estranei alla mission ricevuta di per se generica e non produttiva di alcun tangibile risultato. Ceresa è chiamato a rimborsare i 15 milioni ricevuti.

Lucia Cagliani
Non è tenero il magistrato inquirente neppure nei confronti di Lucia Cagliani, attivissima pasionaria della Lega al punto da tenere esposto il vessillo del Carroccio all’esterno delle finestre del suo appartamento di Lecco nella centralissima piazza xx Settembre, angolo via Bovara. La Cagliani riceve lo stesso giorno di Ceresa l’incarico di “svolgere attività di collegamento diretto con i cittadini raccogliendo e valutando, in prima istanza, le problematiche sollevate, nonché fornendo adeguata informazione delle iniziative prese, al riguardo, dal Ministro”. Durata sei mesi, compenso 12 milioni di vecchie lire. Nella citazione si riferisce che Lucia si “sarebbe interessata alla realizzazione del Tribunale di Lecco”, del “mantenimento di alcuni uffici postali, dell’organizzazione di comizi e convegni” e avere accompagnato il ministro “nelle varie uscite sul territorio“. Assieme o in sostituzione del Ceresa non è dato sapere. Attività comunque che Guido Patti ritiene prive di motivazione, logica e utilità istituzionale per cui cita la Cagliani a rimborsare i 12 milioni di ex lire.


Cinzia Bettega
Più fortunata, ma non per questo meno bersagliata, la dottoressa in economia e commercio Cinzia Bettega, lecchese di Castello che riceve dal ministro Roberto Castelli tre incarichi : il primo il 26 luglio 2002, durata 6 mesi e compenso 3.600 euro perché si occupi “di pubbliche relazioni soprattutto in occasione della Presidenza italiana nel semestre europeo prevista per la seconda parte del 2003”. Patti non può fare a meno di rilevare come l’incarico sia stato conferito alla Bettega con 12 mesi di anticipo rispetto al periodo in cui sarebbe caduto l'avvenimento che la Bettega avrebbe dovuto seguire per conto di Castelli che, in ogni caso, il vice procuratore valuta del tutto estraneo alla conduzione comunitarie degli affari. Patti eccepisce altresì l’insussistenza in capo a Cinzia Bettega del requisito dell’esperienza pregressa nel settore delle pubbliche relazioni risultando la dottoressa in precedenza unicamente dipendente di un’impresa produttrice di abbigliamento sportivo e poi di un’impresa di arti grafiche prima di divenire consigliere comunale per la Lega a Lecco e componente del Cda di Acel spa. L’incarico di Castelli alla Bettega viene rinnovato due volte : la prima il 14 febbraio 2003, durata 4 mesi e compenso 14.400 euro iva inclusa e la seconda il 30 luglio 2003, durata 5 mesi e dieci giorni e compenso 14.400 euro iva inclusa. Nell’ultimo incarico che la Bettega conclude il 31 dicembre 2003, l’oggetto della consulenza viene modificato da “pubbliche relazioni” a “questioni di carattere giuridico – internazionale”. Un salto di qualità di cui Patti non comprende le ragioni. Nella citazione si riferisce di due missioni effettuate dalla Bettega, la prima a Bruxelles e la seconda in Grecia, quest’ultima al seguito del ministro sull’aereo di Stato. Inoltre ci riferisce delle attività svolte dalla Bettega nell’organizzazione a Lecco di un convegno sul diritto di famiglia, nella preparazione del Consiglio del Gruppo Europeo GAI ( giustizia affari interni ) in programma a Roma. In tale ultima circostanza il suo compito sarebbe consistito nel programmare l’accoglienza degli ospiti e di definire il programma di intrattenimento dei ministri, delle delegazioni e degli accompagnatori e nel partecipare ad alcune riunioni con i responsabili del ministero della giustizia per gli incontri a livello internazionale. Di nuovo Guido Patti eccepisce l’utilità dell’incarico e chiede il rimborso del 32.400 euro pagati a Cinzia Bettega

Morena Sgheiz
Ultima nel mirino di Patti è la mandellese Morena Sgheiz, già candidata con insuccesso alla carica di primo cittadino e dal 1 luglio 2003 consulente del ministro Castelli per “la tenuta di pubbliche relazioni, dei rapporti e delle comunicazioni tra i cittadini, gli enti territoriali e le istituzioni rappresentative locali che ne facciano richiesta e il Ministero della Giustizia”. Di nuovo durata semestrale e compenso 18.000 euro iva inclusa. La Sgheiz, si legge nella relazione del viceprocuratore, ha rappresentato il ministro in incontri e convegni, ha accompagnato il ministro “in molte sue partecipazioni”, anche a Bruxelles ed ha collaborato con l’associazione monzese giovani avvocati all’organizzazione di incontri. Alla Sgheiz viene chiesto di restituire i 18.000 euro percepiti.
A prescindere dalle conclusioni cui perverranno i giudici della Corte dei Conti e nella certezza che gli esponenti leghisti, ivi incluso Giuseppe Magni, saranno in grado di smontare il castello accusatorio del dottor Patti - perché non è pensabile che il Ministro abbia creato ad arte incarichi per il beneficio dei colleghi di partito pensando di farla franca anche se nessuno ha ancora spiegato il tentativo di affossare le inchieste con un emendamento inserito all'ultimo momento nella legge finanziaria per il 2005 e sventato sul filo di lana proprio dai parlamentari del carroccio -, lascia perplessi la genericità dei contenuti delle consulenze richieste, tutte riconducibili al concetto di pubbliche relazioni. Roberto Castelli se la sarebbe cavata meglio e a buon mercato per le casse dell’Erario se si fosse limitato a dotare i quattro collaboratori di un videotelefonino invitandoli, alla bisogna, a videochiamarlo. Lo si sarebbe volentieri ricordato come l'inventore del più moderno ed economico sistema di piccole vedette lombarde dotate di strumenti di comunicazione mobile di ultima generazione e senza, peraltro, correre minimamente il rischio di assimilazione con Vittorio Cecchi Gori. Tra i due c’è un abisso, esattamente come tra il calcio e la vela.
ALBERICO FUMAGALLI

Articoli Correlati:
(c)www.merateonline.it
Il primo giornale digitale
della provincia di Lecco
Scritto il 13/11/2005 alle 18.13
INES TABUSSO