00 30/01/2006 18:17

"Anche Alleanza nazionale si appresta a dare il via alla campagna elettorale
'ufficiale'. Lo slogan e' gia' stato coniato: Fini 'in prima persona' per
'governare l'Italia del futuro'".
(AGI, Roma, 14 gennaio 2006)



«Anch'io ho provato uno spinello. Sono stato rimbecillito per due giorni:
è successo in Giamaica insieme ad alcuni amici».
(Gianfranco Fini, ospite della trasmissione Chetempochefa, Raitre, 29 gennaio
2006)





CORRIERE DELLA SERA
30 gennaio 2006
OSPITE DA FAZIO
Fini si confessa in diretta:
Chiede Fabio Fazio, ieri sera poco prima delle 21, in diretta su Raitre,
a Gianfranco Fini: «Hai mai fumato uno spinello?». Replica: «Sì, e sono stato
rimbecillito per due giorni». Il conduttore trasecola. Ci torna su, vuole
dettagli. «Sì, mi sono fatto una canna in Giamaica con gli amici», spiega
con tranquillità il vicepremier. Sorride Fazio: «Un classico, la Giamaica».
Sottolinea Fini: «Guardi che si può fare anche a Roma o a Milano, non c’è
bisogno di andare in Giamaica». «A me lo dice - ribatte ironicamente Fazio
- è lei che è andato in Giamaica». Anche il ministro degli Esteri, per la
prima volta durante l’intervista abbozza una risata, si lascia andare e ammette:
«Ha ragione». È successo a «Che tempo che fa» e certamente è una notizia.
Per mille ragioni, serie e meno serie. Non ti aspetti che Fini si sia fatto
una canna soprattutto perché proprio giovedì scorso la «sua» legge sulla
droga ha avuto il via libera al Senato. Una legge considerata dura, fortemente
voluta dal leader di Alleanza Nazionale, e che cancella la distinzione tra
droghe pesanti e leggere. Lo ha spiegato nuovamente ieri sera davanti a un
Fazio un po’ stupito dalla rivelazione: «L'equiparazione fra droghe afferma
un principio: è illecito drogarsi. Ma voglio precisare che non è prevista
la galera per chi fuma uno spinello, non siamo mica matti. Solo una sanzione
amministrativa. In galera ci va solo lo spacciatore».
Fini autore del provvedimento che sta per essere approvato in via definitiva
dalla Camera ha sentito il bisogno di spiegare: «Credo di avere tanti difetti,
ma un pregio me lo riconosco: un minimo di coerenza. Ho sempre sostenuto
che non esistono droghe buone e droghe cattive. C’è la droga. Fa male tutta
e lo Stato non può lavarsene le mani. Ha il dovere di prevenire, reprimere
duramente lo spaccio perché lo spacciatore dà morte».
Per chi ha più di 20 anni e buona memoria, c’è un altro motivo per cui la
«confessione» di ieri sera è apparsa inattesa. In un’intervista al settimanale
Europeo , nel dicembre 1988, alla domanda «Ha mai fumato uno spinello?»,
Fini, allora segretario MSI, rispose: «Mai». Chissà, forse allora non se
la sentì di confessarlo (il suo elettorato allora non avrebbe perdonato?)
o forse «la trasgressione giamaicana» si colloca dopo il 1988.

Maria Volpe
INES TABUSSO