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LIBERO
31 gennaio 2006
«CARO FELTRI, SEI IMPAZZITO?»
di VITTORIO FELTRI
Dibattito tra i lettori sulle critiche a Berlusconi e a Forza Italia

Caro direttore, sono suo lettore da sempre ma recentemente, in particolare venerdi sera alla trasmissione "L' Incudine" di Claudio Martelli, i suoi critici interventi contro Berlusconi non li ho proprio capiti. Sembravano provenire da un esponente di sinistra piuttosto che da uno di destra. Montanelli, ultima maniera, ha fatto proprio così. Strano modo di agire per far vincere il centrodestra. Mariano Sartor Montebelluna (Treviso)

Mi rendo conto. La politica è passionalità, tifo cieco, o sei con me o contro di me, il ragionamento è superfluo. Succede anche nello sport: se sono del Milan quelli dell'Inter "devono morire"; se sono dell'Inter "devono morire" i milanisti. Ecco perché non rispondo piccato a coloro che mi accusano di antiberlusconismo - e automaticamente mi attribuiscono simpatie nascenti per la sinistra - solo perché oso dire "il re è nudo". Mi limito a spiegare i motivi per cui non condivido al completo la linea adottata dal Cavaliere in questa campagna elettorale. Ciò non significa che non voterò per lui o per qualcuno della coalizione; desidero la vittoria della Cdl e cerco di suggerire come conseguirla. In particolare vengo insultato perché sabato sera - all'Incudine, Italia uno - ho rivolto a Silvio la domanda delle cento pistole. Questa: perché Forza Italia è l'unico partito (composto da gente democratica) a non avere ancora adottato la democrazia interna, preferendo conservare un sistema leninista? Un partito in cui il capo dispone e la base obbedisce e basta. Niente dissenso, niente congressi con varie mozioni, nessuna elezione dei quadri dirigenti eccetera. Berlusconi ha dissimulato irritazione e mi ha risposto con una balla. «No caro direttore, Forza Italia è soltanto un partito diverso, ma democraticissimo. Ai congressi ci presentiamo uniti perché abbiamo discusso prima di indirli; e i coordinatori regionali sono scelti dagli iscritti». Non è vero, non è vero, non è vero. I coordinatori li nomina lui, Berlusconi. Dal numero uno al numero cento. Il numero uno è Bondi, il numero due è Cicchitto. continua...

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