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IL RIFORMISTA
venerdì 4 agosto 2006
Em.ma
LA CULTURA DOMINANTE DEL GIUSTIZIALISMO


Era scontato che fra le migliaia di detenuti messi in libertà grazie all'indulto ce ne fossero alcuni che subito avrebbero riguadagnato il carcere perché avrebbero in un modo o in un altro violato la legge. Adriano Sofri, che conosce bene l'ambiente, aveva descritto in un articolo su “Repubblica” quel che poi si è verificato. È un dato fisiologico. Ma le tv, i giornali e i predicatori di sventura non hanno perso tempo per gridare allo scandalo. Sono in Alto Adige e il Tg 3 regionale ci ha fatto sapere che il procuratore della Repubblica di Trento si dice certo che più del 90% dei beneficiari dell'indulto torneranno a delinquere. La storia dei reati finanziari era solo un paravento. La cultura che vuole il carcerato come irredimibile è quella dominante. La Costituzione esprime una linea del tutto diversa, ma prevale la demagogia dei Di Pietro perché su questi temi partiti, sindacati, mezzi di comunicazione sono assenti, “neutrali” o coinvolti nelle ondate giustizialiste senza giustizia. I Ds e la Margherita, che hanno votato e difeso la legge sull'indulto, perché non prendono l'occasione delle Feste dell'Unità e di partito per discutere e fare chiarezza su questi temi?



INES TABUSSO