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IL MESSAGGERO
12 Febbraio 2007
Mastella: Silvio ok, ma con lui
non faccio una coppia di fatto
di NINO BERTOLONI MELI

ROMA Ministro Mastella, ha visto il suo collega Chiti? Riconosce che lei i Pacs ribattezzati Dico non li ha sottoscritti nel programma, ma non dispera di convincerla a votarli. Sarà così?
«Convincermi di che?», scatta subito il Guardasigilli Mastella Clemente, bloccato a letto dall’influenza, che appena sente parlare di Dico gli aumenta la febbre. Aggiunge il leader dell’Uduer: «Chiti è una persona per bene, ce ne fossero. Ma non cambia niente: la mia è una posizione pre-politica direi, non soggetta a ”corrosione”. L’unico mio problema è evitare problemi al governo che, devo dire, se li è andati a cercare gratis».
Prodi si è creato lui i problemi varando i Dico?
«Non lui personalmente, ma le due ministre si sono mosse male. Dovevano fare incontri con tutti i partiti, anche con l’opposizione, come ha fatto Chiti per la legge elettorale. E poi vedere se e come si poteva varare un testo».
Avranno avuto l’imput dall’alto, no?
«Non lo so. E’ stata più che altro una partita interna al Partito democratico: hanno voluto dimostrare che il Pd riesce a far convivere laici e cattolici, l’anima post dc e quella post pci».
E Mastella a questo punto si sente libero di ricercare intese trasversali anti-Dico. E’ così?
«Non è che rinnego il patto di lealtà con l’Unione, considero però questa dei Dico una parentesi valoriale, un provvedimento da combattere facendo ricorso a intese trasversali senza che questo prefiguri chissà quali sbocchi politici. Come del resto fanno Veltroni e Fini sulla legge elettorale, o Fassino e settori della Cdl per il bipolarismo. Senza che si sollevi scandalo, dunque».
Berlusconi si è schierato per il no ai Dico.
«Ha fatto bene, siamo sulla stessa lunghezza d’onda».
Di lunghezza d’onda in lunghezza d’onda, dove si può arrivare?
«Alt, non faccio coppia di fatto con il Cavaliere».
Non punta a intese con tutti quei cattolici che non ci stanno?
«Nella mia coalizione parto minoritario. Punto a una battaglia serena, senza fare guerre puniche, ma se posso vincere non mi tiro certo indietro».
Come pensa di spuntarla?
«Beh, al momento è il centrosinistra che deve dimostrare di riuscire a passare, visto come si stanno dislocando le forze in campo. Penso proprio che i Dico non avranno vita lunga, finiranno su un binario morto».
I teo dem della Margherita appaiono molto determinati a cambiare la legge, così come l’ala laica e di sinistra a non farla stravolgere.
«Teo dem determinati? Mah, a me sembrano più dei dorotei che vogliono cambiare le virgole senza avere il coraggio di pronunciare un ”sì” o un ”no” chiari. Sostengono che questa legge è la migliore mediazione possibile? E allora la votino, che vogliono modificare? In quel testo si dà più peso alle coppie omosessuali che a quelle etero, ha ragione Fisichella, ci sono solo diritti e niente doveri».
Un’ultima domanda, ministro: ha avuto discussione con la signora Sandra, sua moglie?
«Mia moglie è sulla mia linea. Anche il parrucchiere di casa Mastella, Guido, che è un gay, ha detto di essere contrario ai matrimoni tra omosessuali».





INES TABUSSO