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LA STAMPA
13/2/2007 (12:47)
- IL PAPA
"L'amore di Dio è anche eros"



Lo sottolinea Benedetto XVI che torna nel messaggio per la Quaresima 2007 sul tema già affrontato nella sua prima enciclica la «Deus caritas est»
CITTA' DEL VATICANO
«L’amore di Dio è anche eros: nell’Antico Testamento il Creatore dell’Universo mostra verso il popolo che si è scelto una predilezione che trascende ogni umana motivazione». Lo sottolinea Benedetto XVI che torna nel Messaggio per la Quaresima 2007 sul tema già affrontato nella sua prima enciclica la «Deus caritas est». Con grande forza il Papa sottolinea di nuovo quanto siano importanti entrambe le componenti dell’amore: l’agape che «indica l’amore oblativo di chi ricerca esclusivamente il bene dell’altro», e la parola eros che «denota invece l’amore di chi desidera possedere ciò che gli manca ed anela all’unione con l’amato».

Nel documento pubblicato oggi, Benedetto XVI ribadisce che se «l’amore con cui Dio ci circonda è senz’altro agape», c’è anche una «passione divina» che la Bibbia descrive «con immagini audaci come quella dell’amore dell’uomo per una donna adultera». «Questi testi biblici - afferma - indicano che l’eros fa parte del cuore stesso di Dio: l’Onnipotente attende il sì delle sue creature come un giovane sposo quello della sua sposa». «Purtroppo - osserva però il Pontefice - fin dalle sue origini l’umanità, sedotta dalle menzogne del Maligno, si è chiusa all’amore di Dio, nell’illusione di una impossibile autosufficienza».

«Ripiegandosi su se stesso - scrive ancora Joseph Ratzinger - Adamo si è allontanato da quella fonte della vita che è Dio stesso, ed è diventato il primo di quelli che per timore della morte erano tenuti in schiavitù per tutta la vita».

Nel suo messaggio, il Papa teologo ricorda che «Dio, però, non si è dato per vinto, anzi il no dell’uomo è stato come la spinta decisiva che l’ha indotto a manifestare il suo amore in tutta la sua forza redentrice». «La Croce - spiega - rivela la pienezza dell’amore di Dio È nel mistero della Croce che si rivela appieno la potenza incontenibile della misericordia del Padre celeste. Per riconquistare l’amore della sua creatura, Egli ha accettato di pagare un prezzo altissimo: il sangue del suo Unigenito Figlio».

«Quale più folle eros - si chiede il Pontefice - di quello che ha portato il Figlio di Dio ad unirsi a noi fino al punto di soffrire come proprie le conseguenze dei nostri delitti?». «È Gesù - conclude - la rivelazione più sconvolgente dell’amore di Dio, un amore in cui eros e agape, lungi dal contrapporsi, si illuminano a vicenda. Sulla Croce è Dio stesso che mendica l’amore della sua creatura: Egli ha sete dell’amore di ognuno di noi».



INES TABUSSO