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"Per quanto riguarda le proteste che accompagneranno in Italia la visita di Bush, il presidente americano è abituato a questo tipo di sottofondo e spesso anzi lo utilizza per sottolineare quanto sia importante la libertà di espressione nel sano funzionamento di un paese democratico".



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Roma | 4 giugno 2007
Bush venerdi' a Roma con un 'agenda fitta di incontri


Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush
Per il presidente americano George W. Bush, impegnato in una visita europea che lo porterà in sei paesi in sette giorni, la sosta romana del 9 giugno
rappresenta un'occasione per incontrare per la prima volta il pontefice Benedetto XVI e per discutere col presidente del consiglio Romano Prodi temi internazionali come l'Afghanistan e la lotta al terrorismo.

Il presidente americano ha fatto della lotta per la diffusione della libertà e della democrazia uno dei temi fondamentali non solo del suo viaggio in Europa - a Praga terrà il 5 giugno una conferenza dedicata a questi valori - ma anche
della parte finale del suo mandato alla Casa Bianca.

Bush ha già fatto sapere che intende affrontare con Benedetto XVI grandi temi come il valore universale della libertà, lo sviluppo della democrazia nel mondo, la lotta per il rispetto dei diritti umani e per la difesa della vita umana,
la lotta contro la povertà e le malattie.
Il presidente americano ha detto che intende recarsi all'incontro col Papa "senza pregiudizi" e con l'intenzione "soprattutto di ascoltare". Dopo l'incontro con Benedetto XVI, Bush avrà in Vaticano anche un colloquio col segretario di stato Tarcisio Bertone che consentirà di affrontare i temi più politici di comune interesse.
Da parte vaticana si è sempre elogiato l'impegno del presidente Bush per le iniziative "a difesa della vita fin dal concepimento". Il presidente americano è contrario all' aborto, mentre temi come la guerra in Iraq e la pena di morte
continuano a dividere le due parti.

Con il presidente del consiglio Prodi il presidente americano intende parlare soprattutto di Afghanistan e degli impegni comuni nella lotta al terrorismo.
L'incontro di Palazzo Chigi tra Bush e Prodi, che si conoscono da molti anni, giunge dopo un periodo di 'turbolenze' nei rapporti tra i due paesi - dalla questione della base di Vicenza alle polemiche sulla liberazione dei Taleban per ottenere la libertà del giornalista Daniele Mastrogiacomo, dal processo ai soldati americani responsabili della morte di Nicola Calipari a quello agli agenti della Cia per il rapimento di Abu Omar - ma anche nei momenti di maggior polemica gli Stati Uniti hanno sempre fatto una distinzione tra le differenze di punti di vista su temi specifici e la base di fondo dei rapporti tra i due paesi che è sempre stata "forte e solida".
Tra amici è inevitabile avere differenze - è la posizione americana - ma proprio l'amicizia consente di parlarne e di risolvere i problemi.

In Afghanistan l'amministrazione Bush ha chiesto un maggior contributo a tutti i paesi alleati e una armonizzazione delle regole di ingaggio che limitano il raggio d'azione delle truppe di alcuni paesi, Italia compresa.
"Gli Stati Uniti apprezzano la cooperazione dell'Italia nella guerra al terrorismo e su problemi internazionali come il Libano, i Balcani e l'Iran", ha detto il consigliere pert la sicurezza nazionale Stephen Hadley illustrando la visita a Roma di Bush.

Per quanto riguarda le proteste che accompagneranno in Italia la visita di Bush, il presidente americano è abituato a questo tipo di sottofondo e spesso anzi lo utilizza per sottolineare quanto sia importante la libertà di espressione nel sano funzionamento di un paese democratico.
La visita di Bush a Roma sarà aperta la mattina del 9 giugno da un incontro al Quirinale col presidente della repubblica Giorgio Napolitano; a seguire gli inconntri con Benedetto XVI e con il premier Romano Prodi.

E c'è anche l'incontro con Silvio Berlusconi, finora previsto ma non confermato ufficialmente, nel programma finale del viaggio del presidente
Bush a Roma, distribuito dalla Casa Bianca. Bush ricevera' l'ex presidente del Consiglio la sera del 9 giugno a Villa Taverna.

Il viaggio avrà anche una parentesi turistica, con un tour del presidente americano e della first lady Laura alla Basilica di Santa Maria in Trastevere.Una tappa considerata a rischio dal Viminale, anche se a tutt'oggi sulla scrivania del ministro dell'Interno Giuliano Amato non c´è ancora un
rapporto che segnali rischi specifici per i giorni romani di George W.Bush, neppure per il pomeriggio oggettivamente più preoccupante, quel sabato 9 giugno quando due cortei s´incroceranno per le vie di Roma
all´insegna di un messaggio di certo non equivoco, "No Bush, no war".

Per ora solo la visita a Trastevere nella tarda mattinata di sabato viene considerata un punto debole. Bush vuole incontrare i volontari cattolici della comunità di Sant´Egidio, ci tiene molto. Nella comunità che ama farsi definire come "l´Onu di Trastevere" i preparativi sono in corso da settimane. Al Viminale però c´è tutta l´intenzione di dissuadere il presidente dalla visita, perche Trastevere è un quartiere difficilmente controllabile, le strade sono strette e garantire la sicurezza del corteo delle auto è problematico

INES TABUSSO