Voci nella Notte Forum su Stregoneria, Neo Paganesimo e Tradizioni - www.LucediStrega.net

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    arcana76
    Post: 15
    00 15/01/2009 00:36
    Re:
    Vedo che deformare i concetti espressi dagli altri pur di far polemica a tutti i costi è proprio una tua abitudine...
    A questo punto provo a citare da me stessa, magari così funziona:
    arcana76, 14/01/2009 21.27:


    Non c'è bisogno che tu m'insegni che l'orgoglio può essere un' ottima cosa. Nel senso di fierezza e dignità.



    Quindi puoi stare tranquilla, a tavola di qualunque contadino, operaio, o di chi vuoi, ho sempre fatto onore davanti ai cibi che mi venivano offerti, e sempre lo farò.
    Hai qualche altra preziosa lezione di vita da elargirmi, questa sera?
    Facciamo un altro giorno.
    Buonanotte e sogni d'oro


    "Mancavano tre notti perchè la falce lunare si chiudesse in un cerchio perfetto.
    Quando la Luna rifulse piena e con tutto il fulgore del suo disco si volse verso la Terra, Medea uscì di casa indossando una veste sciolta, a piedi nudi e a capo scoperto, i capelli sparsi sulle spalle. (...)
    Oh notte - invoca - fedele custode dei misteri, astri d'oro che a fianco della Luna vi alternate ai bagliori del giorno;
    e tu, Hecate tricipite, che della mia impresa sei conscia e porgi aiuto agli incantesimi e all'arte dei maghi;
    oh Terra, che ai maghi procuri erbe prodigiose;
    oh voi brezze, venti e monti, voi, fiumi e laghi, Dèi tutti dei boschi, Dèi tutti della notte, voi tutti assistetemi!"
    dalle Metamorfosi di Ovidio
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    maghella999
    Post: 106
    00 15/01/2009 09:56
    Re:
    arcana76, 14/01/2009 21.27:

    Innanzitutto, se proprio volevi fare la citazione latina, sarebbe stato meglio "humilitas-atis" (non capisco perchè hai usato l'accusativo, ma probabilmente è stata una svista).




    Solo un piccolo appunto: (visto che tutti fanno i puntigliosi mi sento di farlo anche io...) il garzanti cita l'accusativo come derivazione per motivi etimologici, infatti nel passaggio graduale tra latino e lingua volgare la grande maggioranza delle parole di uso comune usa come derivazione la forma accusativa, mentre alcune (che fanno parte di linguaggi specializzati)mantengono il nominativo.
    Umiltà deriva dall'accusativo con caduta della desinanza -tem finale.

    Almeno tutti i pallosissimi esami di latino servono a qualcosa!
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    arcana76
    Post: 16
    00 15/01/2009 12:33
    Grazie Maghella, ho imparato qualcosa di nuovo. Lo dico senza ironia, e tanto per rimanere in tema, con fierezza.
    Ciao!
    [Modificato da arcana76 15/01/2009 12:38]


    "Mancavano tre notti perchè la falce lunare si chiudesse in un cerchio perfetto.
    Quando la Luna rifulse piena e con tutto il fulgore del suo disco si volse verso la Terra, Medea uscì di casa indossando una veste sciolta, a piedi nudi e a capo scoperto, i capelli sparsi sulle spalle. (...)
    Oh notte - invoca - fedele custode dei misteri, astri d'oro che a fianco della Luna vi alternate ai bagliori del giorno;
    e tu, Hecate tricipite, che della mia impresa sei conscia e porgi aiuto agli incantesimi e all'arte dei maghi;
    oh Terra, che ai maghi procuri erbe prodigiose;
    oh voi brezze, venti e monti, voi, fiumi e laghi, Dèi tutti dei boschi, Dèi tutti della notte, voi tutti assistetemi!"
    dalle Metamorfosi di Ovidio
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    MinervaMG
    Post: 605
    00 15/01/2009 14:22
    Re: Re:
    arcana76, 15/01/2009 0.36:

    Vedo che deformare i concetti espressi dagli altri pur di far polemica a tutti i costi è proprio una tua abitudine...


    Più che altro ho l'abitudine di comprendere le parole per il loro significato e non "nel senso di...".


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    arcana76
    Post: 17
    00 17/01/2009 19:30
    Appunto. E visto che comprendi le parole per il loro significato, orgoglio non equivale a presunzione. Col contadino che giustamente è fiero e orgoglioso del frutto del suo lavoro, la presunzione non c'entra proprio niente.
    L'umiltà non equivale a ritrosia e imbarazzo. Perchè ci sono persone umili e semplici che con la loro schiettezza farebbero arrossire il più borioso degli arroganti.
    Avere umiltà significa saper riconoscere i propri limiti, non disconoscere le proprie qualità e le imprese ben riuscite, nè tantomeno chinare il capo davanti a chicchessia. Altrimenti non si è umili, si è solo dei falsi modesti, o peggio ancora degli ipocriti.



    [Modificato da arcana76 17/01/2009 20:21]


    "Mancavano tre notti perchè la falce lunare si chiudesse in un cerchio perfetto.
    Quando la Luna rifulse piena e con tutto il fulgore del suo disco si volse verso la Terra, Medea uscì di casa indossando una veste sciolta, a piedi nudi e a capo scoperto, i capelli sparsi sulle spalle. (...)
    Oh notte - invoca - fedele custode dei misteri, astri d'oro che a fianco della Luna vi alternate ai bagliori del giorno;
    e tu, Hecate tricipite, che della mia impresa sei conscia e porgi aiuto agli incantesimi e all'arte dei maghi;
    oh Terra, che ai maghi procuri erbe prodigiose;
    oh voi brezze, venti e monti, voi, fiumi e laghi, Dèi tutti dei boschi, Dèi tutti della notte, voi tutti assistetemi!"
    dalle Metamorfosi di Ovidio
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    MinervaMG
    Post: 610
    00 17/01/2009 21:54
    Re:
    arcana76, 17/01/2009 19.30:

    Col contadino che giustamente è fiero e orgoglioso del frutto del suo lavoro, la presunzione non c'entra proprio niente.


    Tu dici?
    Forse dipenderà con chi parli perchè ho sentito spesso osannare un frutto come il migliore in assoluto...

    Ad ogni modo che cosa significa umiltà è scritto, l'ho citato direttamente dal dizionario, questionare su quello che intendi tu quando usi un termine lo trovo piuttosto sterile.
    Ribadisco di essere pienamente d'accordo con Cordelo.


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    arcana76
    Post: 18
    00 18/01/2009 01:53
    La definizione "L'umiltà è la virtù che richiama l'uomo al riconoscimento dei propri limiti" non è un parto della mia fantasia, è la definizione che ho trovato nel Dizionario Enciclopedico della Lingua Italiana Treccani, a casa di mia mamma. Evidentemente il Garzanti e la Treccani danno definizioni diverse ma entrambe corrette, cosa ci possiamo fare?

    Se ti sembra sterile questionare su come intendo io un certo termine, nessuno ti ha costretta a farlo. Ti ricordo che nel mio primo post di questa discussione avevo scritto un paio di righe in cui dicevo la mia e auguravo la buonanotte a tutti. La "discussione" si sarebbe chiusa lì se tu non ti fossi sentita in dovere di insegnarmi cos'è pagano e cosa non, chiedendomi se mi andava di giocare al bianco e al nero, dicendo cose ovvie tipo "Non c'è niente di male a essere orgogliosi quando si fa bene una tal cosa" (e chi l'ha mai messo in dubbio?), affermando che una persona umile è l'equivalente di una ritrosa e imbarazzata(?!), istruendomi addirittura su come comportarmi a tavola di un contadino per non fare figuracce...

    Infine, lo stesso Cordelo ha specificato in seguito che l'umiltà a cui si riferiva nella sua massima era quella ipocrita e falsa, non quella autentica. In tal caso, sono pienamente d'accordo anch'io, ma da com'era messa nella frase per me non era chiaro, forse perchè non lo conosco ancora bene o forse perchè ho compreso la parola, come diresti tu, "per il suo significato, e non nel senso di..."

    Un'ultima cosa: sempre Cordelo, nel post di un paio di sere fa, si riferiva all'umiltà (quella autentica) come alla "semplicità consapevole della propria forza senza ostentazioni". Sicuramente ha espresso il concetto in modo più fine di quanto non sia riuscita a fare io (è una frase che mi ha colpito), ma in sostanza era quello che cercavo di dire nel mio primo messaggio, prima che arrivassi tu, con la tua pedanteria, a cercare di stravolgere il significato di ogni mia parola.
    Ora, visto che non hai tempo da perdere in queste "sterili questioni", non farne più perdere neanche a me.

    [Modificato da arcana76 18/01/2009 02:09]


    "Mancavano tre notti perchè la falce lunare si chiudesse in un cerchio perfetto.
    Quando la Luna rifulse piena e con tutto il fulgore del suo disco si volse verso la Terra, Medea uscì di casa indossando una veste sciolta, a piedi nudi e a capo scoperto, i capelli sparsi sulle spalle. (...)
    Oh notte - invoca - fedele custode dei misteri, astri d'oro che a fianco della Luna vi alternate ai bagliori del giorno;
    e tu, Hecate tricipite, che della mia impresa sei conscia e porgi aiuto agli incantesimi e all'arte dei maghi;
    oh Terra, che ai maghi procuri erbe prodigiose;
    oh voi brezze, venti e monti, voi, fiumi e laghi, Dèi tutti dei boschi, Dèi tutti della notte, voi tutti assistetemi!"
    dalle Metamorfosi di Ovidio
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    MinervaMG
    Post: 611
    00 18/01/2009 09:00
    Resta il fatto che semplicità e umiltà non sono la stessa cosa.
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    Cordelo di Quart
    Post: 592
    [ Mod ]
    00 18/01/2009 10:07
    zzzZZZzzzZZZzzz
    .
    .
    Aut viam inveniam aut faciam.
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    giuseppegvs
    Post: 1
    00 04/06/2009 21:39
    Chi va in cerca di titoli od altro certamente non ha sviluppato nulla di decente in se. Chi vive esperienze metafisiche di un certo tipo evita sempre di paventare o di far capire chi e cosa fa, altrimenti diviene un bersaglio visibile a tutti. Chi paventa titoli non ha coscienza di ciò e cerca un'apposizione al suo nome che per lui/lei, evidentemente, non vale nulla
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