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Forza Toro
Se Spensley fu per il Genoa e per il calcio in Italia l’emblema dell’innovazione e segnò l’inizio di una nuova epoca sportiva non si può certo dimenticare la figura di Edoardo Bosio. Nato a Torino nel lontano 1864 Bosio era di origine italo-elvetica e fu il primo in assoluto ad importare il calcio in Italia e a fondare un club di quello che poi diventerà lo sport nazionale. Mercante tessile, intrecciò ben presto rapporti commerciale con l’Inghilterra e fu proprio grazie al suo lavoro che conobbe il football, che in terra britannica era già sport assai noto. Tornato a Torino nel 1887 raggruppò un gruppo di colleghi per impartirgli regole e movimenti del nuovo gioco, nel contempo divenne socio dell’Armida (società di canottaggio), così si trovò a praticare il canottaggio d’estate e il football, per l’appunto, in inverno. Torino fu, di fatto, la prima città a parlare di football in Italia e di conseguenza la prima ad annoverare tra le proprie fila veri e propri club intenti a praticare il neonato sport. Bosio in tutto questo ebbe un ruolo determinante: grazie agli appunti che aveva raccolto in Inghilterra impartì delle vere e proprie lezioni di calcio e sancì le prime rivalità sportive e i primi derby all’interno di Torino. Infatti tra il 1894 e il 1897, nel capoluogo piemontese, esistevano già tre club che si sfidavano in incontri di calcio (a quel tempo ancora non ufficiali). Questi erano la Ginnastica di Torino (la prima società di football della storia italiana), l’Internazionale di Torino e il Football Club Torinese. Nel 1900 la l’Internazionale di Torino fu assorbita dall’F.C. Torinese; il club tra il proprio undici titolare annoverava come capitano indiscusso Edoardo Bosio, autore tra l’altro della prima tripletta della storia realizzata in un torneo ufficiale. Era, infatti, il 15 Aprile di un lontano 1900, durante il terzo campionato di calcio organizzato dalla F.I.F. quando Edoardo Bosio infilò per tre volte la porta difesa dal rossonero Hood, al Velodromo Umberto I di Torino, in quella che era la semifinale del torneo. In quell’occasione la sua squadra dovette arrendersi solo in finale contro il pluridecorato Genoa che conquistò il suo terzo scudetto consecutivo. La sua carriera agonista nella massima serie finì intorno al 1904, quando Bosio vestiva la maglia dell’Audace Torino. Che Edoardo Bosio fosse personaggio assai eclettico per quell’epoca non lo si evinse solo dal fatto che era solito praticare più sport e nello stesso tempo lavorare come mercante, ma forse ben pochi sanno che ebbe il merito di esordire, anche nel mondo del cinema, come regista e fotografo in occasione del film: “La vita negli abissi del mare“, film del 1914. Bosio morì a 69 nel 1933 (data non confermata a causa di mancanza di prove documentate).